ECCO PERCHE’ LE POTATURE SELVAGGE SONO ILLEGALI
di Graziano De Tuglie _____
La disattenzione con cui si governa il verde urbano è inaccettabile e non ci sono segnali che indichino un’inversione di tendenza. Che poi questa noncuranza si sposi con la violazione di leggi e regolamenti rappresenta un danno deliberato che si vuole fare all’ambiente urbano.
Perché procedere a potature più o meno drastiche degli alberi (pochi) esistenti nelle nostre città si deve fare nel rispetto delle norme vigenti.
Infatti la direttiva europea n. 2009/147/CE vieta assolutamente i tagli di rami e alberi nel periodo di nidificazione degli uccelli e la legge 157/1992 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, all’art. 21 lettera O e all’art. 31, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi.
Il periodo di nidificazione inizia proprio dalla metà di marzo e prosegue fino ad agosto.
Le amministrazioni locali e altri enti pubblici non rispettano queste norme e non si preoccupano di farle rispettare ai propri appaltatori o incaricati di servizi. Le situazioni in cui si opera contravvenendo alle leggi sono tante.
Nelle foto allegate si illustra quanto avvenuto a Lecce in via Lequile in questi giorni e gli interventi in un istituto di istruzione superiore a Nardò in via Acquaviva nelle scorse settimane.
Entrambi gli interventi sono accaduti ampiamente oltre il 15 marzo e sarebbero quindi passibili delle sanzioni previste dalle norme citate. Fermo restando che, a parere degli esperti, il periodo migliore per la potatura di molti tipi di alberi è l’inverno e l’inizio della primavere prima del germogliamento delle piante.
Chi è obbligato a far rispettare le leggi vigenti tace clamorosamente e neanche si conoscono azioni da parte di cittadini o di organizzazioni ambientaliste. Ma i committenti sono enti pubblici che dovrebbero conoscere le prescrizioni che regolano certi interventi e quindi dovrebbero verificare che tutto si svolga a regola d’arte.
Quindi, mentre sarebbe necessario incrementare il verde pubblico per la funzione di contrasto all’inquinamento proprie degli alberi e delle siepi, gli enti locali e le istituzioni scolastiche procedono tranquillamente ad operazioni vandaliche che danneggiano prima le essenze arboree e poi la salute dei cittadini. E non si tratta di casi isolati.
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LA RICERCA nel nostro ultimo articolo sulla questione, del 30 marzo scorso
Sommessamente, mi permetto di fare notare che non corrisponde proprio al vero ciò che viene riportato, per quel che concerne le associazioni e i gruppi che si curano e si interessano dell’ambiente, soprattutto in ambito urbano.
Esiste, per notizia, anche un Coordinamento per gli Alberi e il Verde Urbano di Lecce, libero consorzio di Associazioni, Comitati, Professionisti e Cittadini attivo sul territorio.
Dal 2020 i partecipanti, da varie associazioni, hanno sentito la necessità di organizzarsi insieme con lo scopo di osservare, tutelare e promuovere migliorie al patrimonio arboreo della città e in provincia.
Non ultimo, di denunciare le iniziative che non hanno rispettato le procedure previste, anche dalla legge.
Il Coordinamento credo resti a disposizione e in ascolto di chiunque voglia avviare un confronto sulle tematiche in oggetto. Grazie e buon lavoro.
Giuseppe Calzolaro, è vero, hai ragione, almeno a Lecce la denuncia delle associazioni ambientaliste con il Coordinamento è stata sempre presente e pressante su questa tematica e pure su tante altre cose importanti ancora.
Del resto su leccecronaca.it abbiamo sempre registrato tutto.
Forse Graziano De Tuglie voleva significare di azioni che abbiano ottenuto risultati concreti, non so. Rimane comunque questo suo ‘pezzo’ un contributo prezioso.
convengo che molto resti da fare, che la città abbia ancora bisogno di un piano per il verde e di un regolamento. Ciò che, umilmente, auspico è un maggiore coordinamento e un migliore confronto tra associazioni, cittadini, comitati, stampa libera. Per tentare di spronare e suggerire a chi governa percorsi più equi, rispettosi e, perché no, partecipati.
A tal proposito, se posso, lancio qui un assist alla vostra redazione, che soprattutto su tali argomenti è sempre molto accorta. Le consulte sono da poco una realtà in città. Purtroppo, sebbene le associazioni abbiano cercato, da tempo, un confronto, ergo una convocazione per proporre e ascoltarsi reciprocamente, nulla di tutto questo è avvenuto.
Spero che tali strumenti di partecipazione non rimangano solo sulla carta e chi dovrebbe, con passione, animarli non sia troppo impegnato altrove.
Grazie molte, al direttore Giuseppe Puppo e alla redazione tutta. Buone cose.