IL “trasformismo” DI MICHELE EMILIANO HA INCATENATO PURE LACATENA, MA FA PERDERE LA PAZIENZA A TANTI DELLA SUA MAGGIORANZA. LOPALCO SE NE VA SBATTENDO LA PORTA. ARTICOLO UNO PARLA DI “fine della politica”
(g.p.) ______ Prosegue a ritmi sempre sostenuti la campagna acquisti di Michele Emiliano sul mercato della politica pugliese. Adesso è la volta di Stefano Lacatena, (nella foto sotto), 48 anni, di Monopoli, fino a questa mattina capogruppo in Consiglio Regionale di Forza Italia, e a mezzogiorno passato nella gruppo ‘Con Emiliano’, quindi nella maggioranza del presidente.
Sono stati essi stessi a dare l’annuncio in conferenza stampa nella sede istituzionale di Bari (nella foto di copertina).
L’imbarazzo, chiamiamolo così con un eufemismo, del Pd al riguardo era noto da tempo, da alcune settimane trasformatosi poi in critica aperta.
Oggi si è esteso notevolmente all’interno di questa maggioranza maionese impazzita.
Di pochi minuti fa due commenti durissimi, che qui di seguito riproduciamo integralmente, notando come entrambi usino il termine “trasformismo”, che fino a poco tempo fa usavano solo noi di leccecronaca.it nelle nostre critiche giornalistiche, di lunga data e sempre motivate, nei confronti di Michele Emiliano. Ci manca ancora mutuato dal lessico storico fatto rivivere in Puglia l’espressione “familismo amorale”, ma ormai è solo questione di tempo…
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Lopalco: “Lascio il Gruppo ‘CON’ perché non accetto il trasformismo come regola di governo”
Una nota del consigliere regionale Pier Luigi Lopalco nella quale annuncia le dimissioni dal gruppo ‘CON Emiliano’. L’ex assessore alla Sanità passerà al gruppo Misto.
“Parafrasando Woody Allen: ‘La politica è una cosa sporca, ma solo se fatta bene’. Potrebbe essere la triste verità, ma non riesco a farmene capace. Rischio ancora una volta di essere tacciato di ingenuità. Ho lasciato la mia posizione di assessore perché non me la sentivo di accettare scelte mosse da un atteggiamento populista. Ora lascio il gruppo CON perché non riesco davvero, neanche con la più grande buona volontà, ad accettare il trasformismo come una regola di governo.
Populismo e trasformismo sono i mali della politica italiana che hanno allontanato sempre di più i cittadini dalla politica, minando le basi stesse della nostra democrazia. Capisco che il consenso sia importante per governare. Ma il consenso deve scaturire da azioni di buon governo. Non da continue manovre di Palazzo.
La chiamano politica, ma è solo una imbarazzante e spregiudicata serie di manovre finalizzate ad aumentare la base elettorale. Mentre l’azione di governo, per forza di cose, si riduce ad azioni di piccolo cabotaggio e navigazione a vista. Perché non potrebbe essere altrimenti, visto che bisogna accontentare interessi che vanno in direzione contraria. Se nello stesso schieramento siedono persone che fino a ieri cantavano “Boia chi molla” o che fino all’altro ieri avrebbero giurato sulla Bibbia che Ruby era la nipote di Mubarak, come si fa a scrivere un programma di largo respiro? Come si fa ad avere visione politica?
Non posso arrendermi all’idea che la politica si riduca ad una perenne campagna elettorale, e men che meno ad una continua campagna acquisti. Purtroppo, non possono sedere nello stesso Gruppo consiliare l’ex assessore alla Sanità ed uno dei consiglieri che meno di un anno fa aveva firmato la mozione di sfiducia per le sue dimissioni.
Avevo abbracciato l’idea del civismo come una opportunità per il cittadino di mettersi in gioco. La lista civica ha senso quando chi ha delle competenze le mette a disposizione della comunità anche al di fuori di uno schema rigido di partito. Ma le liste civiche non possono diventare il carrozzone su cui salire alla bisogna e, soprattutto, non possono esaurire il loro ruolo in quello di una spregiudicata macchina elettorale.
Continuo a credere nella politica delle idee. Del consenso ottenuto con il buon governo e non con lo spostamento di pacchetti di voti”.
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Ingressi in maggioranza, Abaterusso – Piconese (Articolo Uno): “Il passaggio di Lacatena a Con è l’ennesimo trasformismo di questa legislatura. I pugliesi meritano rispetto, non persone che piegano le istituzioni al proprio interesse politico.”
Oggi in Regione Puglia si è assistito alla fine della buona politica e del buon governo. Il passaggio del Capogruppo di Forza Italia, Stefano Lacatena, nel gruppo consiliare “Con” è l’ennesima conferma di quanto da tempo denunciamo: le liste civiche o il “civismo” del Presidente Emiliano, invece di essere un valore aggiunto, sono diventate quello che temevamo: una “maschera” per metterci dietro di tutto e di più.
Ciò rappresenta un fatto politico che in Puglia, più che altrove, è diventato un fenomeno preoccupante: il trasformismo della politica e delle sue classi dirigenti, basato interamente su rapporti di potere e privo di qualsiasi progetto politico, che segna la fine della politica con i suoi principi, i suoi valori e le sue ideologie.
Difatti, il consigliere Lacatena è sempre stato un uomo di destra con una militanza in Alleanza Nazionale prima e in Forza Italia poi. Un uomo che, oltre a sedere in Consiglio regionale, è anche consigliere comunale a Monopoli a sostegno di una giunta di centrodestra e che oggi, in conferenza stampa, ha annunciato che non cambierà collocazione in seno al Consiglio comunale. Insomma, qui siamo di fronte più che a un civico “uomo del fare”, ad un politico “dello stare” sempre e comunque in maggioranza, indipendentemente dai valori e dai programmi. Ma solo allo scopo di esercitare il potere.
Infine, troviamo grave che su questo ennesimo “cambio di casacca” in seno all’assise regionale, non si avverta l’esigenza di tenere un dibattito politico sul futuro del centrosinistra pugliese tra le forze democratiche che hanno consentito ad Emiliano di essere riconfermato alla guida della Regione.
È necessario aprire, così come abbiamo ribadito più volte in queste settimane, una discussione pubblica sul prosieguo della legislatura, tenendo fermi i “capisaldi” dell’agenda politica che consentono alle forze del centrosinistra di essere, da oltre 15 anni, alla guida di una delle regioni più importanti del Mezzogiorno italiano.
14 aprile 2022 Ernesto Abaterusso – Salvatore Piconese – Articolo Uno Puglia
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LA RICERCA nei nostri articoli del 6 ottobre 2021 e del 1. aprile scorso
LA POLEMICA / ECCO OGGI LA POLITICA RIDOTTA A MARKETING NEL VANGELO SECONDO EMILIANO