TARANTO SOTTO ATTACCO CON ARMI CHIMICHE, IL MOSTRO CONTINUA AD AVVELENARE E UCCIDERE

| 26 Marzo 2022 | 0 Comments

(Rdl) ______ Martedì  22 marzo scorso si è verificato un picco di biossido di zolfo – S02 –  detto anche anidride solforosa, nel quartiere Tamburi di Taranto (nella foto), 910 microgrammi a metro cubo.

È il valore più alto di sempre registrato dal 2007 a oggi, cioè da quando la centralina installata dall’Agenzia per l’Ambiente ha iniziato le rilevazioni.

In un documento inviato a tutte le competenti autorità politiche, amministrative e sanitarie, l’Arpa segnala inoltre da martedì a giovedì di questa settimana “significativi incrementi delle concentrazioni degli inquinanti gassosi, in particolare biossido di zolfo e benzene”.

Siamo sempre comunque ben oltre i limiti di sicurezza su qualsivoglia tipologia di misurazione prevista, che sono così fissati per legge

Limite Orario
350 µg/m³ da non superare più di 24 volte all’anno

Limite giornaliero
125 µg/m³ da non superare per più di 3 giorni all’anno

Soglia di allarme
500 µg/m³ misurata su tre ore consecutive

 

Il biossido di zolfo  è un gas incolore, dall’odore pungente, irritante e molto solubile in acqua.

La presenza in atmosfera è dovuta soprattutto alla combustione di combustibili fossili, carbone e derivati del petrolio, in cui lo zolfo è presente come impurezza.

Gli effetti sulla salute umana variano a seconda della concentrazione e del tempo di esposizione: a basse concentrazioni si possono avere irritazioni a occhi e gola, mentre in caso di esposizione prolungata a concentrazioni maggiori possono sorgere patologie dell’apparato respiratorio come bronchiti, tracheiti e malattie polmonari che pertanto comportano un aumento sia dei ricoveri ospedalieri, sia della mortalità generale.

Inoltre, data l’elevata solubilità in acqua, il biossido di zolfo contribuisce al fenomeno delle piogge acide trasformandosi in anidride solforica e, successivamente, in acido solforico, a causa delle reazioni con l’umidità presente in atmosfera.

 

Massimo Castellana e Alessandro Marescotti del Comitato Cittadino per la Salute e l’Ambiente si chiedono allarmati che cosa stia succedendo, e chiedono alle autorità competenti di accertarne le cause.

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LA RICERCA nel nostro ultimo articolo sulla questione del 21 marzo scorso

“Design in puglia: nel blu dipinto di blu”

 

Category: Cronaca

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