SESTO GIORNO, FRA GUERRA, VICINA E PACE, LONTANA
(Rdl)______ Confermata oggi la situazione militare delineatasi ieri, più le truppe di invasione russe incontrano difficoltà nell’avanzata, rallentate dalla resistenza ucraina, più l’attacco aumenta in quantità e qualità.
Le principali città sono accerchiate, colpite da bombardamenti a ripetizione (nella foto, Kharkiv).
Voci sempre più insistenti arrivano da Mosca di reazioni avverse all’interno dl regime nei confronti di Putin, che comunque vada a finire ha sbagliato calcoli militari e strategia politica.
Il regime comunque reagisce con veemenza alle sanzioni e alle forniture di armi dei Paesi Occidentali, il ministro degli Esteri Lavrov non le ha mandate a dire: “I cittadini e le strutture della Unione Europea coinvolti nella fornitura di armi letali alle forze armate ucraine saranno ritenuti responsabili di qualsiasi conseguenza di tali azioni. L’Unione Europea si è definitivamente schierata con il regime di Kiev, che ha scatenato una politica di genocidio contro parte della sua stessa popolazione”.
Le sanzioni dei Paesi Occidentali stanno cominciando a fare il loro effetto, soprattutto sulle disponibilità finanziarie e la circolazione di capitali, indispensabili nella moderna economia.
Confermato il secondo incontro di trattative diplomatiche, come era stato deciso nel primo di ieri, aggiornato per permettere le consultazioni delle due delegazioni con i rispettivi governi: ci sarà domani, in una località di confine tenuta segreta.
La Cina interpreta ancora la parte del miglior moderatismo, e invita “Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica”.