EROS E MICHELLE, FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO
(g.p.)______ Intervistato da Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera il 18 settembre 2003, poco dopo la sua separazione da Michelle Hunziker, Eros Ramazzotti si lasciò andare ad una sincera, quanto autocritica analisi del suo fallimento matrimoniale. “Io a lei ho dato troppo”- disse, e sagacemente l’affermazione finì nel titolo – per poi spiegare compiutamente: “Se ci si ama è giusto darsi uno all’altro, per migliorarsi. Ma non darsi troppo, ecco. io mi sono dato al mille per mille, senza preoccuparmi di nulla, perché l’amore è un istinto irrazionale. E il rapporto è morto per eccesso di confidenza…Ho fatto per lei cose che non avevo mai fatto prima per nessuno. Invece occorre essere razionali e capire cosa fare e cosa evitare”.
Da evitare, il dare troppo. “Io a lei ho dato troppo”. Ed è stato questo l’errore. Al proprio partner mai dare tutto, mai dare troppo, mai aprirsi completamente, mai affidare eccessiva confidenza, ecco.
Lei, invece, in separata sede, l’aveva spiegata in un altro modo, con la pretesa da lei rifiutata, cioè, di rinunciare alla carriera, quale motivazione al fatto di averlo lasciato.
Comunque sia, vent’anni dopo, ieri sera, Eros e Michelle si sono ritrovati in tv. Certo, ovvio, chissà quante volte si saranno visti in questo periodo, per le più svariate ragioni, non ultima per la figlia. Ma ieri sera è successo in pubblico e in tv, per quella che doveva essere una comparsata di routine e che invece si è rivelata un momento dispensatore di emozioni, che dalla loro dimensione di ex coppia, chissà quante migliaia di altre coppie scoppiate avrà interessato, o comunque fatto pensare.
Certo, la televisione è soprattutto finzione. Però, però ecco a volte sa dispensare momenti autentici.
Non è stata finzione, ieri sera. Un quarto d’ora memorabile, è stato invece, capace di significati e significanti universali.
Contrariamente a quanto succede di solito in circostanze simili, lui, impeccabile, tranquillo, tosto, lucido.
Contrariamente a quanto succede di solito in circostanze simili, lei, più emozionata, a volte impacciata, puntigliosa nel voler puntualizzare che non si trattava di un ritorno di fiamma, che loro sono solo amici, ecco, buoni amici, fra un tocco ai capelli, qualche risatina superflua e gesti misurati e calcolati.
Amici, vale a dire la diminutio, la concessione, la condanna, la segregazione a compartimenti stagni che le donne usano quando non vogliono più niente altro, oppure altro non vogliono nemmeno cominciare, ignare del fatto che l’amicizia fra un uomo o una donna non possa esistere.
Poi, che altro vuoi dire?
Più bella cosa è in assoluto una delle più belle canzoni d’amore che siano mai state scritte. Eros la scrisse per Michelle, e ieri sera l’ ha ricantata davanti a lei.
Amen.
Quando finisce un matrimonio, un lungo amore decisivo, è sempre una sconfitta, a volte un dramma personale.
Qualunque sia la ragione della fine – e non c’è mai una ragione perché un amore debba finire, nel senso che non ce n’è una sola, invece ce ne sono sempre tante – le storie d’amore non finiscono mai.
Bisogna solo sapersi lasciare bene, per quanto possibile, bisogna saper perdere.
Soprattutto bisogna avere l’onestà intellettuale di capire, e il coraggio di andare avanti in un altro modo, ecco, anche se trovare un’altra te sembra in quei momenti impossibile. Poi, tanto il tempo cambia tutto, ma non le emozioni, e quello che di bello c’è stato comunque continuerà ad essere, e sarà un’emozione per sempre.
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In amore, è difficile dire BASTA, anche quando il rapporto di coppia è già logoro, consumato da screzi, incomprensioni e malanimi, che si moltiplicano con l’andare del tempo, tramutandosi in ripicche, dispetti, angherie e simili.
A volte, nonostante tutto, portiamo avanti, trasciniamo, una situazione sentimentale, complicata e dolorosa che non ha più senso di esistere. Ma, perché?
Spesso, scusa principe: i figli. I bambini che, se ci sono, soffrono anche di più, in una circostanza difficile e stressante, che a volte li chiama in causa, e chiede loro di schierarsi da una parte o l’altra.
Anche senza figli di mezzo, lasciarsi è doloroso e complicato, infatti andiamo avanti chiedendoci:
Chi ha ragione, chi torto? Perché è finita? Che ho fatto di errato? Cosa mi aspetta dopo?
Ci assalgono in questo caso, paura, dubbi, ansia, dolore ed altre problematiche simili a quelle per la morte di un congiunto.
“Siamo persone ragionevoli e civili, restiamo buoni amici”. Questa la famosa frase (ipocrita?) pronunciata, in genere, da chi si sta staccando, per ragioni che possono andare da incomprensioni, routine, non comunicazione, incompatibilità, differenti valori, fino al classico “nuovo incontro”.
Per il partner che non se l’aspetta, è uno shock tremendo, che si tramuta poi, in un senso di colpa o sconfitta.
Ricordiamo che non sempre le relazioni vengono chiuse quando finisce l’amore, ma a volte per situazione più pragmatiche o realistiche.
Si può amare una persona per molto tempo, anche con la consapevolezza di non poter più stare insieme.
Insomma, se “è finita”, fatevene una ragione! Ed
Auguro a tutti AMORE. Comunque vada a finire.