LA STORIA / DINO, L’ULTIMO FORNAIO DI AVIANO, MA COL CUORE SEMPRE RIVOLTO ALLA SUA COPERTINO

| 4 Febbraio 2022 | 0 Comments

di Carmen Leo______ “È un mestiere molto duro, che impone tanti sacrifici e limitazioni alla vita privata, ma che, se fatto con passione e col cuore più che con le mani, può e sa dare molte soddisfazioni”.

Così Roberto Donato Suppressa, per tutti Dino (secondo da destra nella foto di copertina), 53 anni, di Copertino, in provincia di Lecce, che vive e lavora ad Aviano, in provincia di Pordenone, esordisce in un’intervista concessa a leccecronaca.it.

Il nostro interesse per “l’ultimo dei fornai di Aviano”, così è stato intitolato dal Messaggero Veneto, è scaturito proprio a seguito dell’articolo apparso qualche giorno fa sul quotidiano settentrionale e che imperversa ormai da giorni su parecchi social.

Proprio ieri una videointervista a Dino Suppressa è andata in onda su Il13 News, il telegiornale dell’omonima emittente televisiva regionale del Veneto e Friuli Venezia Giulia.

In pochissimi giorni è diventato una star “il Dino”, come lo chiamano su al Nord, ma lui non si è montato la testa, è sempre quel “ragazzo”, ma con qualche capello bianco in più e poche rughe sparse su un volto molto espressivo, che, appena quattordicenne, subito dopo la licenza media, inizia a lavorare nel forno del cognato Giuseppe, dove apprende la nobile arte della panificazione.

Poco più che un bambino, dunque, Dino inizia a sperimentare sul campo il duro lavoro dei fornai, con estenuanti turni di notte, che rubano alla sua giovinezza serate spensierate e notti brave, da trascorrere in compagnia degli amici.

All’età di diciotto anni lui, il minore di sette figli, saluta il papà, che sull’uscio gli dice: “Devi farti da solo, figlio mio!”, per prendere il “treno della speranza”, che lo condurrà a Stoccarda prima e a Monaco di Baviera poi, dove inizierà a lavorare in una gelateria e, in seguito, in un panificio.

In terra teutonica conoscerà la sua attuale moglie, Stefania (seconda da sinistra nella foto di famiglia), di Falcade, nel bellunese, che sposerà di lì a poco, proprio nel cuore delle Dolomiti, in una suggestiva chiesetta di legno e pietra.

Dalla loro unione nascono Gabriele e Luca (primo da destra nella foto sopra), due splendidi ragazzi, la forza lavoro giovane della famiglia Suppressa, alla quale si è unita, da qualche anno, anche la dolcissima Francesca, fidanzata di Gabriele (entrambi nella foto sotto).

Con i risparmi accumulati in Germania, che portano impressi gli amari sacrifici di un emigrante in terra straniera, Dino apre il suo primo forno ad Agordo, in provincia di Belluno, per poi trasferirsi dopo qualche anno a Susegana, un paesino confinante con la terra natia del grande Alessandro Del Piero, dove letteralmente “ammalia” i palati diffidenti dei suoi clienti con le specialità gastronomiche tipiche del suo amato Salento.

Ma i sogni di questo “ragazzo della via Gluck” di un paesone del leccese non si fermano lì, non si accontenta lui, bensì dona libero sfogo al suo innato spirito imprenditoriale, che stavolta lo conduce ad investire in una nuova occasione di crescita professionale.

Si sposta, così, con la sua famiglia, che sempre lo “supporta e lo sopporta” (a detta di moglie, figli e nuora – n.d.r.) ad Aviano, comune di circa novemila anime nel Friuli Venezia Giulia,  mantenendo, però, tuttora aperto il punto vendita nel trevigiano.

Una nuova terra da scoprire e in cui farsi conoscere ed apprezzare.

Il Friuli gli porta un’attività redditizia e soddisfacente, frutto di grande impegno che non risparmiano alla famiglia Suppressa le limitazioni di un mestiere che, o si fa con abnegazione e per passione, oppure è meglio non intraprendere affatto!

Forno e negozio sono aperti trecentosessantacinque giorni all’anno, alternando i turni di ferie tra proprietari e dipendenti, per offrire continuativamente all’utenza una grande varietà di prodotti, tra il dolce ed il salato, realizzati con materie prime di altissima qualità e secondo antiche tradizioni.

Entrando nel negozio si viene investiti dai profumi, dai sorrisi e dalla cortesia di chi ci lavora e lui, il Dino,  dal suo quartier generale, il laboratorio retrostante il negozio, con i suoi abiti imbiancati di farina, con il suo carattere da gran caciarone meridionale, allegro e compagnone, che ha saputo conquistare anche il più schivo e guardingo dei suoi attuali compaesani, si prodiga in spiegazioni dei suoi progetti futuri.

Accanto all’attuale panificio, infatti, ha deciso di realizzare una caffetteria, con ampio parcheggio per l’utenza, nella quale servire i suoi strabilianti prodotti, fatti con amore e con la sapienza di quasi quattro decadi di esperienza nel settore. I lavori sono iniziati di recente.

Quello che in tanti non sanno, però, è che quel ragazzone era anche tanto bravo a giocare al pallone.

La sua è tuttora una grande passione, ma si sa, se sei un ragazzino, figlio di un contadino, e devi andare a lavorare per costruire il tuo futuro, non puoi trovare sempre il tempo e le energie necessarie per tirare anche dei calci ad un pallone, soprattutto non da professionista, e soprattutto se hai una famiglia che, per forza di cose e per spicce necessità, non crede pienamente nelle tue potenzialità e non ti incoraggia a inseguire i tuoi sogni.

Il calcio, perciò, resterà, per il bambino  di Copertino cresciuto in fretta , solo uno sport da seguire in TV e da praticare per mantenersi in forma.

Si è perfettamente integrato al Nord, quel ragazzo divenuto oramai uomo, ma il suo cuore è sempre rivolto al Sud del Sud del Santo dei Voli, San Giuseppe da Copertino, dove ha acquistato la casa di famiglia e dove non rinuncia a ritornare almeno una volta l’anno, di solito durante l’estate, per rivedere i suoi parenti, per respirare a pieni polmoni la brezza del suo mare, per continuare ad apprezzare i profumi e degustare i sapori dei piatti tipici del suo Salento.

Si è “fatto da solo” quel ragazzo, ora è un imprenditore di successo, papà Tolminio sarebbe tanto orgoglioso di lui!

Il  suo successo lo deve certamente alle sue grandi fatiche quotidiane, ma anche e soprattutto alla condivisione di valori e principi saldi  con la sua bella famiglia, conservando in sé tutta l’umiltà, nonostante il suo attuale momento di celebrità, di chi conosce da vicino il sudore ed il duro sacrificio, prerogative, orgoglio e vanto del lavoro onesto!

 

 

 

 

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, reportage

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