IL TRUFFATORE COLPISCE ANCHE IN CHIESA
Alle ore 17.40., in Via 95° Reggimento Fanteria nr. 70 presso l’attività commerciale “Clio s.p.a.” veniva segnalata una truffa consumata.
L’equipaggio della Sezione Volanti, giunto sul posto, apprendeva dalla richiedente che circa un ora prima del loro arrivo si era presentato in negozio un ragazzo alto circa 1.75, corporatura normale, vestito con pantaloni blu , ed una maglietta di colore scuro il quale, dopo essersi presentato quale rappresentante di una ditta di servizi, le aveva chiesto la somma di 100 € per una sponsorizzazione presso un noto centro sportivo della città, specificando che il proprietario del negozio era già a conoscenza dell’affare.
Diffidando dell’uomo, la commessa aveva contattato direttamente il proprietario sul cellulare passandogli il procacciatore di affari e nel frattempo si accingeva a rilasciare uno scontrino ad un cliente che aveva depositato sul bancone 100,00 euro. Approfittando della distrazione della commessa, il procacciatore di affari, interrompendo la telefonata, si impossessava dei 100,00 euro sul bancone per poi allontanarsi velocemente dal negozio, a bordo della propria autovettura Fiat Bravo di colore bourdeaux.
Agli agenti non occorrevano altri particolari per comprendere che l’autore della truffa, assolutamente analoga a quella avvenuta il giorno precedente era Pellegrino Giovanni, un leccese del’71 , che negli ultimi giorni non aveva fatto altro che andare in giro per esercizi commerciali truffando proprietari e dipendenti e già più volte denunciato.
Diramate immediatamente le ricerche il Pellegrino veniva rintracciato alle successive ore ore 18.15 nella medesima via dove era stato perpetrato il furto, mentre stava uscendo dal negozio “Schonhuber”.
Al fine di meglio chiarire il motivo della presenza del PELLEGRINO in quel luogo, veniva ascoltato il titolare dell’attività “Schonhuber”, di Via 95° Reg. Fanteria che riferiva di essere stato avvicinato dall’uomo fermato dalla polizia, il quale dopo aver chiesto se fosse presente il “ grande capo”, faceva richiesta di consegnargli 100 € in cambio di un logo pubblicitario da apporre presso il solito noto centro sportivo di Lecce. Ricevuta una categorica risposta negativa, il PELLEGRINO si dileguava velocemente ma veniva subito rintracciato e sottoposto a perquisizione personale, estesa all’autovettura, nella quale, occultato sotto il sedile anteriore lato passeggero, veniva trovato un coltello con lama in metallo e manico in plastica di colore rosso lungo 17,5 cm ed un’agenda con riportati all’interno diversi timbri riconducibili a probabili aziende truffate.
Nel mentre si effettuavano ulteriori accertamenti presso il su menzionato negozio, gli operatori venivano avvicinati da un uomo che raccontava di aver subito anche lui un tentativo di truffa da parte del PELLEGRINO Giovanni all’interno dell’agenzia immobiliare “Mazzini” di cui è dipendente, sempre con le stesse modalità dell’offerta di pubblicità.
Alla luce di quanto accaduto Pellegrino Giovanni veniva posto agli arresti domiciliari per TRUFFA CONTINUATA E PORTO INGIUSTIFICATO DI ARNESI ATTI AD OFFENDERE.
Aveva scelto un obbiettivo curioso come una parrocchia, P.G., 42 anni originario di Lecce, una sfilza di reati collezionati nel corso del tempo a cominciare dalle truffe. E proprio di una di queste era rimasto vittima un parroco di Campi Salentina. Tutto si è svolto il 12 luglio scorso. PG. si era recato infatti direttamente dal sacerdote, fingendosi rappresentante di cera: una sostanza di uso ordinario in chiesa, e dunque la possibilità di far subito presa sull’interlocutore. I giusti convenevoli e poi l’accordo: 95€ in contanti subito (ovviamente con regolare ricevuta) e la consegna immediata della merce. Solo che al pagamento non è seguita alcuna consegna, perché il presunto rappresentante si è subito dileguato; ciò, non prima di aver rilasciato al malcapitato prete regolare fattura falsa a nome di una inesistente cereria del basso Salento. Informati della cosa, i Carabinieri della Stazione di Campi Salentina hanno però ricostruito rapidamente la vicenda grazie a testimonianze e analisi delle tecniche di raggiro più note, e si sono messi sulle tracce del truffatore, identificandolo in breve tempo. Per lui è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce.
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