BLITZ ALL’ALBA / TUTTI I PARTICOLARI. SGOMINATO UN SODALIZIO CRIMINALE DI TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI
(f.f.) ______ E’ stato lo stesso Procuratore Capo della Repubblica di Lecce Leonardo Leone de Castris a fornire in mattinata i dettagli dell’importante operazione contro i trafficanti di esseri umani scattata all’alba.
Ci sono state ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni nei riguardi di numerosi componenti di una organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento della immigrazione irregolare verso l’Europa e in particolare verso le coste salentine.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardano venticinque persone.
Le indagini sono state svolte da una Squadra Investigativa Comune costituita un anno fa tra la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, la Procura Generale della Corte di Appello di Atene e la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana.
Le indagini, durate più di un anno, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine all’esistenza di un’organizzazione criminosa unitaria operante in più territori, articolata in quattro cellule criminali composte da cittadini stranieri, in prevalenza siriani ,volta al conseguimento di ingenti profitti derivanti dalla gestione dell’illecita attività di trasferimento di migranti, provenienti da varie parti del mondo, attraverso i territori della Turchia, della Grecia e dell’Albania verso le coste salentine e da qui verso altri paesi europei, loro destinazione finale.
L’attività investigativa articolata in intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonché numerose riprese video, puntualmente riscontrate da servizi di osservazione e pedinamento svolti in Italia, Grecia ed Albania, ha consentito di individuare le rotte tracciate dai trafficanti di uomini e di delineare il ruolo di ciascun partecipe dell’organizzazione.
In particolare:
– uno dei due gruppi presenti in Italia, diretto dal cittadino iracheno R.A.Q. domiciliato nell’hinterland di Venezia, provvedeva al trasferimento nel territorio italiano ed europeo di migranti irregolari prevalentemente di etnia arabo-siriana; lo stesso con il ruolo di capo, disponendo di una estesa rete di collaboratori presenti in diversi paesi europei, tra i quali la Grecia, dal proprio domicilio coordinava il trasferimento dei migranti dalla Turchia in Italia e in altri Stati dell’Unione Europea;
– il secondo gruppo presente in Italia, diretto dal cittadino iracheno M.M. residente in Bari, provvedeva al recupero dei presunti scafisti nei pressi del luogo di approdo sulle coste salentine, consentendo a questi ultimi di sottrarsi all’arresto agevolando il loro trasferimento in Grecia e la prosecuzione del viaggio sino al rientro in Turchia; in tal modo egli, unitamente agli altri partecipi, consentiva ai presunti “scafisti” di reiterare le condotte illecite e alle diverse cellule dell’organizzazione di continuare ad operare senza soluzione di continuità; provvedeva, altresì, a prestare attività di ausilio e supporto ai migranti giunti sul territorio salentino avviandoli verso le destinazioni finali;
– il terzo gruppo, presente in Albania e diretto dal cittadino siriano A.S., si occupava del trasferimento dei migranti giunti dalla Grecia nel paese delle Aquile, ove venivano imbarcati alla volta delle coste salentine;
– il quarto gruppo presente in Turchia e diretta dal cittadino iracheno R.A.A.R., provvedeva al trasferimento dei migranti irregolari provenienti da Paesi del Medio Oriente a bordo di imbarcazioni dirette verso le coste salentine e calabresi.
L’attenta analisi dei flussi migratori intercettati durante le indagini ha consentito di risalire al tragitto seguito dai migranti che, partiti dai paesi di origine, raggiungevano la Turchia e da lì intraprendevano il viaggio verso i paesi dell’Unione Europea lungo due direttrici:
– via mare, con partenza delle imbarcazioni dalla costa turca, ovvero, dopo aver raggiunto i rispettivi paesi, dalla Grecia e dall’Albania;
– lungo la così detta “rotta balcanica” attraversando i vari Paesi con il supporto di una fitta rete di sodali ivi presenti.
La cooperazione tra autorità giudiziarie e di polizia italiane, albanesi e greche ha consentito di pervenire alla compiuta identificazione dei membri del sodalizio transnazionale contro cui si procede, dimoranti in Italia, Albania, Grecia e altri paesi coinvolti nell’operazione, e di acquisire numerose fonti di prova in ordine agli episodi criminosi ascritti ai vari partecipi.
Gli spostamenti ed i viaggi dei migranti sono stati costantemente monitorati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce grazie al supporto dei mezzi in dotazione al Reparto Operativo Aeronavale di Bari della Guardia di Finanza in collaborazione con i velivoli di Frontex schierati in area di operazioni nel Canale d’Otranto.
Gli episodi documentati sono trenta, con l’accertamento dell’arrivo sul territorio nazionale di millecentoventi migranti irregolari, la compiuta identificazione di ventisei presunti scafisti, otto dei quali arrestati in flagranza di reato (tre in Italia e cinque in Albania), e la denuncia apiede libero di altre cinquantadue persone.
Si è altresì accertato che i migranti corrispondevano, su base fiduciaria, il prezzo del viaggio attraverso il cosiddetto sistema “Hawala” (detto metodo “Sarafi”): un vero e proprio sistema bancario abusivo di trasferimento di valori, basato su una vasta rete di mediatori localizzati in varie parti del territorio U.E. ed extra-U.E.
Al riguardo, sono in corso perquisizioni sul territorio nazionale e greco presso presunte agenzie finanziarie ove risulterebbe depositato il denaro, relativo al traffico illecito di migranti.
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LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente
BLITZ ALL’ALBA DELLA GUARDIA DI FINANZA, IMPORTANTE OPERAZIONE CONTRO IL TRAFFICO DI MIGRANTI
Category: Cronaca