NOVITA’ EDITORIALI / LA VIOLISTA ANNA ROLLANDO DEDICA UN SAGGIO A “Le invisibili signore della musica”
di
Raffaele Polo______
Graphofeel è una casa editrice specializzata in biografie, ma nel suo catalogo compaiono molti testi specialistici che aprono scenari interessanti e mai percorsi. Ci ha colpito, di recente, questo libro di Anna Rollando (nella foto), apprezzata violista diplomata al Conservatorio G. Verdi di Milano, concertista classica e pop: ha suonato in centinaia di performance con numerose ed eterogenee formazioni: da Rondò Veneziano al Teatro dell’Opera di Roma, da Massimo Ranieri a Ennio Morricone.
Laureata in Scienze della Comunicazione, si interessa di didattica musicale e della creazione di eventi musicali. Ha collaborato in qualità di musicista e di curatore a numerose produzioni Rai e Mediaset. La sua ricerca, questa volta, è tesa a risolvere una lacuna molto grave nella nostra cultura: per troppo tempo, infatti, i nomi delle donne musiciste sono rimasti pressoché sconosciuti.
Eppure le donne musiciste ci sono e ci sono sempre state: coraggiose o pavide, ribelli o sottomesse, monache o mantenute. Ma sempre orgogliose del proprio talento e decise a non soccombere ad una società che le voleva invisibili. Ce ne sono state tante, disseminate nei secoli, che hanno contribuito fortemente allo sviluppo della musica fino ad oggi. L’autrice di ‘Le invisibili signore della musica’ (Graphofeel, 250 pagine, 19 euro) così sintetizza il suo lavoro:
“Ho deciso di raccontare ‘le prime donne’ che hanno fatto qualcosa di particolare, proprio per sottolineare che i tempi si sono lentamente evoluti: ci sono state donne coraggiose che hanno sfidato una società che le voleva sottomesse o perlomeno inette, dimostrando con fatica e coraggio di poter fare quello a cui aspiravano, fosse fare il giro del mondo piuttosto che ottenere la possibilità di voto. Sono state coraggiose e ‘visionarie’, perché hanno aperto la strada a tutte noi, e alle generazioni future che potranno partire da lì, dal traguardo che molte altre hanno tagliato per tutte. Volevo ricordarle per rendere loro merito, e per non dimenticarsi che tutto quello che forse alle giovani generazioni pare scontato, in realtà paga un debito importantissimo alle ‘prime donne che’ hanno fatto la storia. Qualche nome?
Hildegard von Bingen, Maddalena Casulana, Barbara Strozzi, Francesca Caccini, Nannerl Mozart, Fanny Mendelssohn, Clara Schumann, Louise Farrenc, Ethel Smith, Amy Beach, Rebecca Clarke, Nadia e Lily Boulanger, Florence Prize, e ancora oggi Sofija Guibajdulina, Barbara Hannigan, Rachel Portman, Hildur Gudnadòttir: ‘mogli di’, ‘figlie di’, ‘sorelle di’, spesso nel passato hanno avuto bisogno di una figura maschile che desse loro l’opportunità di accedere agli studi musicali e di trovare il proprio spazio nella società…
Faccio parte di gruppi musicali declinati al femminile da anni, quando le musiciste donne erano sicuramente tante, ma difficilmente visibili nel panorama professionale. Orchestre solo femminili con direttrici donne, che eseguivano però programmi di musicisti uomini: possibile che non ci fosse nessuna compositrice tra cui scegliere brani di repertorio?”
Ma i tempi sono cambiati, e luminose figure di donne musiciste stanno prendendosi a pieno diritto quello che la storia ha negato a tutte per secoli.
Un saggio che mette in luce donne di grande talento che per troppo tempo sono rimaste nell’ombra.