LE IDEE / PER UN’AGRICOLTURA DEI BISOGNI, NON DEI PROFITTI

| 6 Dicembre 2021 | 0 Comments

 

PER UN’ECONOMIA DELLA NATURA, NON DELLE MULTINAZIONALI. LE GRIDA DI DOLORE DI SATISH KUMAR

 

(Rdl)______“Si fa un gran parlare di ridurre il nostro impatto sulla terra e di ridurre le emissioni climalteranti. È dal modello di agricoltura che dobbiamo ripartire. La terra non può essere utilizzata per fare profitti perché ci sono impatti per tutto il pianeta e i suoi abitanti. L’agricoltura si deve basare sui bisogni reali non sull’ingordigia delle multinazionali. Gli italiani dovrebbero ribellarsi a questo utilizzo del loro territorio”.

Così Satish Kumar (nella foto, di Kevin Kovadia), 85 anni,  di Sri Dungargarh, nello stato del Rajasthan, in India,  residente in Inghilterra, ecologista e pacifista, fondatore ed editore di prestigiose riviste internazionali, nell’intervista concessa a Manlio Masucci, sull’ultimo numero del mensile Terra Nuova, uscito questa mattina.

 

Partendo nei suoi discorsi dalla coltivazione intensiva delle nocciole in Italia, e affrontando da qui tutta una serie di questioni di drammatica attualità, lo storico attivista ha, fra l’altro, dichiarato:

“Le multinazionali sono interessate a investire in quest’area non per nutrire le persone ma per ricavarne profitti. Un vasto impero che si basa sulla coltivazione intensiva della nocciola per produrre beni di consumo che non sono essenziali, non sono nutrienti. La terra non è un semplice contenitore dove piantare monocolture, ma un suolo vivente, con una biodiversità. Questo modello di business non è compatibile con la biodiversità. E tutto ciò per raggiungere quale obiettivo? Fare più soldi”.

Ed ha poi aggiunto al riguardo: “Questa della necessità di aumentare la produzione è una propaganda alimentata dalla stessa industria che lucra sulle vendite. L’industria punta alla maggiore quantità non alla qualità. Questo sistema produttivo intensivo basato sugli agrochimici non solo non è benefico per la salute delle persone, ma neanche per quella del suolo. Ma questa confusione non è colpa delle persone perché l’industria alimenta campagne di comunicazione miliardarie.

E’ importante allora fare più informazione e comunicazione, raggiungere più persone per spiegare come funziona l’economia della natura, spiegare i concetti di mutualità e reciprocità. Produrre cibo organico con metodi rigenerativi è possibile. Dobbiamo costruire una cultura della rigenerazione.”

 

Il mensile – cartaceo – Terra Nuova, che ha anche un sito web, dove è possibile richiederlo, o abbonarsi

https://www.terranuova.it/Il-Mensile/L-ultimo-numero/Terra-Nuova-Dicembre-2021

 

Category: Costume e società, Cultura, Politica

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