LE IDEE / “Esiste un limite varcato il quale le repressioni subite e socialmente tollerate in nome dell’emergenza pandemica divengono non più tollerabili?”. UNA RICHIESTA AL RETTORE DI DIBATTITO PUBBLICO ALL’UNIVERSITA’ DEL SALENTO. CON I NOMI DELLE PERSONALITA’ CHE SONO PRONTE A PARTECIPARE E L’ELENCO DEI FIRMATARI

| 3 Dicembre 2021 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Marco Zuccaro, praticante avvocato, studente universitario e referente del Movimento nazionale Studenti Contro Il Green Pass, ci manda per conoscenza una lettera indirizzata al Rettore e alla comunità accademica dell’Università del Salento,  firmata da un  centinaio di persone tra studenti, docenti, professionisti e attivisti. Nella nostra foto di copertina, il filosofo Massimo Cacciari______

 

«La nostra ragione non può assolutamente trovare il vero se non dubitando; ella si allontana dal vero ogni volta che giudica con certezza; e non solo il dubbio giova a scoprire il vero, ma il vero consiste essenzialmente nel dubbio, e chi dubita sa, e sa il più che si possa sapere».
(Giacomo Leopardi)

Magnifico Rettore Pollice, Gentili Professori dell’Università del Salento,

Vi scriviamo in rappresentanza di un nutrito gruppo di studenti, docenti, lavoratori e attivisti presenti nella provincia di Lecce (e non solo) per proporVi di organizzare al più presto un convegno, un evento pubblico durante il quale si possa dibattere criticamente – con l’ausilio di vari ospiti e con il contributo dei professori più sensibili alle ragioni della nostra causa – di quanto sta avvenendo oggigiorno in Italia, ovvero dell’introduzione, all’interno del nostro ordinamento, del cosiddetto “certificato verde” nonché dell’opportunità di servirsi di tale strumento alla luce delle evidenze scientifiche e del quadro giuridico preesistente.

 

Vorremmo cortesemente chiederVi un congruo preavviso affinché sia possibile contattare e invitare per tempo medici, ricercatori, giuristi e intellettuali di nostra conoscenza; dopodiché, vorremmo pur chiedere al Rettore di essere egli stesso, in forza della sua carica, a invitare formalmente presso il nostro Ateneo talune personalità di spicco, a tutto vantaggio del prestigio della nostra amata Università. A tal proposito ci permettiamo di suggerire i nomi di alcuni professionisti, e Vi segnaliamo che siamo già in contatto con alcuni di questi (segue un elenco tutt’altro che esaustivo): Peter Doshi, Peter Andrew McCullough, Robert W. Malone, Geert Vanden Bossche, Didier Raoult, Luc Montagnier, Giorgio Agamben, Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Paolo Sceusa, Daniele Trabucco, Marco Mori, Marco Cosentino, Luigi Cavanna, Andrea Mangiagalli, Paolo Bellavite, Maurizio Rainisio, Giovanni Frajese, Paolo Puccetti, Alberto Donzelli, Olga Milanese, Carlo Freccero, Ugo Mattei, Pietro Luigi Garavelli, Luciano Canfora (quest’ultimo, peraltro, è già stato ospite presso l’Università per un importante seminario, sicché potrebbe essere ben lieto di ritornare a Lecce per dibattere della complessità dell’attuale scenario giuridico, sociale e culturale).

Tra di noi è presente Marco Zuccaro, praticante avvocato e referente del movimento nazionale degli Studenti contro il green pass per l’Università del Salento: questi è senz’altro disponibile a incontrare il Rettore e i docenti per rispondere alle loro domande e per esporre le preoccupazioni e i timori di quanti, come noi, hanno motivo di credere che i provvedimenti adottati dall’autorità – sovente immotivati sotto il profilo scientifico, ovvero illogici e sproporzionati sotto l’aspetto giuridico – stiano comunque finendo per costituire un pericoloso precedente per la salvaguardia dei nostri diritti umani e costituzionali, nonché un concreto rischio per la tenuta stessa del nostro ordinamento giuridico quale struttura portante di una moderna democrazia pluralistica.

 

Benché quest’ultima affermazione possa sembrare azzardata, pensiamo che sia in atto un cambio di paradigmi assai preoccupante, che per un lato modifica alla radice il rapporto tra governanti e governati, e per l’altro lato altera la gerarchia delle fonti giuridiche declassando l’origine – suprema – dei diritti costituzionalmente garantiti, sempre più spesso concepiti al pari di mere concessioni amministrative revocabili in qualunque momento.

 

È di tutta evidenza, d’altro canto, che il governo stia promuovendo forme di controllo sociale che sino a due anni fa avremmo considerato semplicemente inaccettabili, così com’è palese che esso stia esercitando una pressione disumana su soggetti che non hanno commesso alcun illecito; una pressione che sovente si cerca di giustificare con l’errato assunto che si possa ancora liberamente scegliere il da farsi in merito all’opzione vaccinale.

Ma quanto può dirsi realmente libera una scelta tra due opzioni, quando una delle due comporta necessariamente la perdita dei propri mezzi di sostentamento?

È possibile continuare ad esercitare una vera libertà, quando si è sotto un tale ricatto?

Quanto sta avvenendo comporta la progressiva accettazione della pericolosissima idea che sia lo Stato – e non più il singolo individuo – a custodire la sovranità sul corpo umano e sulla sua salute. In tal senso, il diritto all’autodeterminazione spettante all’essere umano risulta profondamente condizionato, al punto che questi non sa più dire nemmeno se egli sia un soggetto sano oppure no: è lo Stato a presumerlo, dopo essersi autoproclamato buon “pater familias”; è l’autorità che stabilisce e modifica arbitrariamente, per il tramite di presunzioni legali ingiustificabili, quale sia lo status terapeutico della persona, alla quale non resta altro che adeguarsi alle indicazioni fornite dalle istituzioni.

 

Le conseguenze e i rischi connessi a una tale impostazione sono facilmente deducibili: qui sta il cuore della crisi che stiamo attualmente vivendo, ed è una crisi anzitutto socio-politica, vale a dire totale. In considerazione di tutto ciò, umilmente domandiamo a Voi e a noi stessi: esiste un limite varcato il quale le repressioni subite e socialmente tollerate in nome dell’emergenza pandemica divengono non più tollerabili?

O cederemo definitivamente all’idea che il governo possa spingersi sempre più oltre?

Possono considerarsi proporzionate, eque e ragionevoli misure quali il confinamento, il coprifuoco, la sospensione del salario?

Parafrasando il Dostoevskij de I Fratelli Karamazov: nel nome dell’emergenza tutto è lecito, dunque?

Tutto, al governo, è concesso?

Sono questi gli interrogativi che la comunità universitaria deve porsi.

Quanto al piano prettamente scientifico, sappiate che non ci sottrarremo. Anzi, abbiamo raccolto un numero considerevole di studi che smentiscono in più punti la narrazione cosiddetta “mainstream”, e ci piacerebbe avere l’opportunità di discuterne con Voi.

 

Tra le personalità citate in apertura ve ne sono alcune che possono dibattere di scienza, di statistica e di medicina con il più alto grado di cognizione, sicché saremmo lieti di assistere a un loro intervento presso il nostro Ateneo: sarebbe un’occasione propizia per compiere un’operazione collettiva complessa, ossia per decostruire e ricostruire i termini e i ragionamenti legati a temi quali la letalità della malattia Covid-19; l’immunità naturale; l’origine delle varianti del Sars-Cov-2 con riferimento al concetto di pressione selettiva; l’ipotesi sulla cosiddetta “immunità di gregge”, gli argomenti che la incoraggiano e gli elementi che la smentiscono; l’efficacia, la sicurezza e la composizione dei “vaccini anti-Covid” attualmente disponibili; l’attendibilità e la trasparenza dei dati ricavati dalla farmacovigilanza passiva e dagli studi effettuati dalle case farmaceutiche; le conoscenze acquisite sugli effetti avversi correlabili al trattamento vaccinale, ovvero gli esiti di alcune approfondite autopsie; l’opportunità di sottoporre a vaccinazione anti-Covid i soggetti guariti, i fanciulli, i giovani e i giovani adulti in salute; il giudizio sulle cure domiciliari promosse da varie associazioni di medici; la fondatezza scientifica delle scelte compiute dal governo; la veridicità delle affermazioni compiute da vari esponenti politici, medici e giornalisti; i legami tra la comunità medica italiana e le aziende produttrici dei vaccini anti-Covid, nonché tra queste ultime e gli enti deputati all’approvazione e all’autorizzazione in commercio dei farmaci; gli investimenti effettuati in favore della sanità pubblica; l’efficacia e i costi economici, sociali e psicologici delle misure restrittive; il senso dello stato di emergenza e del suo protrarsi; le difficoltà riscontrate in Paesi con popolazione vaccinata in altissime percentuali; e così via.

Senza contare ciò che l’Istituto Superiore di Sanità e l’Agenzia Italiana del Farmaco ci comunicano in via diretta, per mezzo dei rapporti che diffondono.

 

Tornando giusto al seminario, crediamo sia più urgente che mai. I professionisti che vorremmo ospitare nel nostro Ateneo potrebbero offrire, ai fini della discussione, un contributo assai prezioso, trattandosi di esponenti della cultura tra i migliori presenti in Italia. Essi garantirebbero una disamina seria e rigorosa degli argomenti di loro competenza, così fornendo ai presenti una grande quantità di spunti di riflessione. Pure vi è, tra noi, chi potrebbe cogliere questa occasione per raccontare della propria esperienza di guarigione dalla Covid-19.

Gli argomenti e i temi rilevanti sono innumerevoli, involgendo i campi della medicina, della farmacologia, della pedagogia, della filosofia, dell’etica, della sociologia, della psicologia, della storia, della comunicazione e del diritto. Se l’evento avrà successo, esso potrebbe finanche divenire – ed è ciò che ci auguriamo – il primo di un ciclo di incontri che renderebbe Unisalento un punto di riferimento per il dibattito giuridico, scientifico e culturale, così ravvivando la nostra zona.

Con un po’ di fortuna, una simile iniziativa potrebbe perfino spingere molti a dubitare della bontà della gestione promossa dall’esecutivo; e dubitare, come ben sapete, è di importanza cruciale, tanto più quando si tratta di scienza, di etica e di diritto; tanto più quando milioni di persone in tutto il mondo manifestano reclamando il rispetto delle proprie libertà.
Non Vi chiediamo di abbandonare all’istante la Vostra posizione in merito al certificato verde e a quant’altro – del resto, siamo consci del fatto che siate sempre stati in assoluta buona fede; Vi stiamo invitando ad ascoltare quanto abbiamo da dire, ovvero ad accogliere la nostra proposta perché si possa quantomeno tornare a discutere pubblicamente dei temi più scomodi, inclusi gli stravolgimenti odierni.

 

Non comprendiamo, infatti, come l’Università abbia potuto cessare di essere un luogo di cultura e di ricerca indipendente per divenire una realtà che si rivela tanto più sterile quanto più essa permane in un profondo stato di mutezza, oltreché di sordità e indifferenza.

 

Vi chiediamo, dunque, di restituire all’Università il prestigio e – ci sia consentito – la dignità che essa merita, stante l’eccezionalità di un momento storico già configuratosi, agli occhi di molti giuristi e intellettuali, come la più grave sospensione dei diritti nella storia della Repubblica italiana.

 

Abbiamo realmente a cuore le sorti del nostro Ateneo, dunque aiutateci a farlo ritornare quel che esso era prima dell’inizio di questa emergenza: non già sede ove ci si adegua acriticamente alle disposizioni del potere esecutivo, ma ambiente di ampio respiro, cervello pensante della società civile che costruisce il sapere nell’unico modo possibile: dubitando.

 

D’altronde, non abbiamo scusanti: il silenzio della comunità accademica è divenuto a dir poco assordante, mentre l’assenza di dibattiti tra le nostre aule ha già mortificato una parte della comunità studentesca e della cittadinanza locale; e i membri di queste ultime, nessuno escluso, meritano rispetto, ascolto ed empatia.

 

Per concludere: ci sembra che allo stato attuale nessun cittadino italiano possa dirsi soddisfatto dei risultati raggiunti dalle politiche imposte dall’autorità; e ciò a prescindere da come la si pensi. All’interno del nostro Paese, peraltro, da mesi si vive in un clima d’odio e di divisioni sociali che non giova a nessuno, e i cui primi responsabili, checché se ne dica, sono proprio i membri delle istituzioni, oltreché del giornalismo. E poiché la prima forma di violenza è esercitata mediante il linguaggio, occorre rifiutarsi fermamente di utilizzare “etichette” e slogan che non servono ad altro che ad esasperare gli animi e a fomentare ancor più le discriminazioni.

 

Occorre che i cittadini italiani tornino a parlarsi apertamente, riscoprendo ciascuno le proprie capacità di ascolto; occorre che l’Università dia l’esempio, difendendo senza sosta i valori della democrazia e promuovendo la cultura della tolleranza, la libera ricerca e il confronto più aperto.

Un’ultima nota per il Rettore: certi che accoglierà il nostro invito, nutriamo la speranza che un convegno denso di preziose informazioni possa spingerla e, in qualche modo, costringerla a riflettere sull’opportunità, sulla ragionevolezza e sulla sostenibilità logica, giuridica e scientifica dei decreti che Lei, in qualità di Rettore, ha varato per ottemperare alla legislazione vigente.

Chi sa che un serio e approfondito dibattito non La porti a dubitare, convincendoLa di dovere infine ritirare – fornendo tutte le opportune motivazioni – quelle Sue disposizioni.

Nel qual caso, sappia che noi La sosterremo convintamente, pronti a restare al Suo fianco qualora subisse delle pressioni o delle ripercussioni di qualsivoglia genere. Lo stesso faremo con i docenti.

Vi salutiamo cordialmente,
I firmatari

Marco Zuccaro (praticante avvocato e referente del Movimento nazionale Studenti contro il Green Pass)

Valentina Blonda (referente del Movimento Studenti contro il Green Pass per l’Università degli studi di Bari)

Lucia Mulas (referente del Movimento Studenti contro il Green Pass per l’Università degli studi di Sassari)

Rossella Calcagni (Presidente del Comitato Colibrì Puglia, in rappresentanza di tutti i membri dello stesso)

Leonardo Magrini (Presidente del Comitato La Nuova Costituente)

Maria Rosaria Faggiano (avvocato del gruppo 1000 avvocati per la Costituzione)

Pasquale Cirillo (referente dei Vigili del Fuoco Liberi e Uniti Lecce)

Enzo Pennetta (docente presso La Sapienza e saggista)

Daniela Danna (ricercatrice presso Unisalento)

Alida Petruni (studentessa di Unisalento)

Matteo Padula (studente di Unisalento)

Tiziana Maellaro (studentessa di Unisalento)

Michela Maffei (studentessa di Unisalento)

Anna Laura Ruberto (studentessa di Unisalento)

Marzia Eccher (studentessa di Unisalento)

Erika Giannone (studentessa di Unisalento)

Marco De Vitis (studente di Unisalento)

Ilaria Ulivo (studentessa di Unisalento)

Stefano Orlando (studente di Unisalento)

Ludovico Delle Donne (studente di Unisalento)

Francesco Iavarone (studente di Unisalento)

Irene Torsello (studentessa di Unisalento)

Sara Vergori (studentessa di Unisalento)

Selene Supino (studentessa di Unisalento)

Rita Giannì (studentessa Unisalento)

Anthony Potenza (studente Unisalento)

Giada Ritrovati (studentessa di Unisalento)

Pietro Sansonetti (studente di Unisalento)

Marikla Adilardi (studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Lecce)

Gianluca Catacchio (studente dell’Università di Bari)

Francesco Ventura (studente dell’Università di Bari)

Marianna Marrocco (studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Bari)

Lorenzo Dominici (ricercatore del Centro di Ricerca Nazionale presso il Campus Ecotekne)

Sandro Notarangelo (tecnico informatico presso Unisalento)

Sabina Spagnolo (ingegnere presso Unisalento)

Loredana De Giuseppe (biologo e insegnante, già studentessa di Unisalento)

Fabio Alfonsetti (insegnante, già studente di Unisalento)

Cristina Spagnolo (madre, insegnante e attivista contro il Green Pass)

Patrizia Pieraccini (insegnante)

Francesca Muscogiuri (insegnante)

Silvia Cervigni (insegnante)

Maria Massa (insegnante)

Arianna Traversa (insegnante)

Salvatore Tarantino (insegnante)

Pietro Petruni (insegnante)

Carlo Biancalana (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Leonardo Sbaffi (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Domenico Monaco (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Cristina Campi (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Paola Minervini (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Gianluca Persichetti (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Filomena Iaccarino (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Alessandro Drago (docente presso il Conservatorio di Foggia)

Fabio Ungaro (direttivo amministrativo)

Lucia Ammassari (dipendente pubblica)

Guido Diego (membro delle forze dell’ordine)

Marco d’Elia (medico)

Beatrice Russo (fisioterapista)

Martina Tarantino (operatrice sanitaria)

Massimo Blonda (ricercatore CNR)

Francesco Renis (commerciante)

Giada Iezza (animatrice)

Veronica Di Luca (imprenditrice)

Ernesto Casciaro (ingegnere)

Caterina Casalino (imprenditrice)

Alessandro Costanzo (libero professionista)

Daniele Ostuni (libero professionista)

Deborah Spinozzi (interior designer e attivista contro il Green Pass)

Mauro Ritrovati (amministratore condominiale e attivista contro il Green Pass)

Elena Mancarella (attivista contro il Green Pass, già studentessa di Unisalento)

Teresa Federica Tarantino (attivista contro il Green Pass, già studentessa di Unisalento)

Francesca Tarantino (attivista contro il Green Pass, già studentessa di Unisalento)

Andrea Zuccaro (giurista e attivista contro il Green Pass)

Marco Raganato (attivista contro il Green Pass)

Stefania Raganato (attivista contro il Green Pass)

Susanna Gorno (attivista contro il Green Pass)

Lorenzo Scalvi (attivista contro il Green Pass)

Silvia Confalonieri (attivista contro il Green Pass)

Sara Tafuro (attivista contro il Green Pass)

Marco Carlino (attivista contro il Green Pass)

Antonella Cozza (attivista contro il Green Pass)

Carlo Martignano (attivista contro il Green Pass)

Lucrezia Russo (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Amelia Sielo (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Sergio Martella, del C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Alessandro Venturi (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Monica Simons (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Massimiliano Felline (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Maria Assunta D’Elia (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Luciana Schirinzi (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Ivan Chiarello (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Giuseppe Slaviero (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Barbara Milanese (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Andrea D’Amuri (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Raffaella Gismondi (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Cristina Ciullo (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Isabella Giannone (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Tamara Birtoli (C.p.t. Liberiamo l’Italia Salento)

Veronica Doria (libera cittadina)

Marco Antonio Manca (libero cittadino)

Mariangela Longo (libera cittadina)

Rossana Lo Noce (libera cittadina)

Category: Cronaca, Cultura, Eventi, Politica

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