LOTTA DURA SENZA PAURA. ORA LA PROTESTA DILAGA IN TUTTO IL MONDO, A MILIONI IN PIAZZA PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA, CIOE’ PER ABBATTERE IL SISTEMA DEL PROFITTO
(Rdl)_____Nemmeno più un ‘bla bla bla’ sterile, inutile, indisponente dei politici di governo più importanti, senza costrutto. Un fallimento. Peggio, un festival pubblicitario greenwashin, vale a dire l’ ecologismo di facciata che costituisce la strategia di comunicazione di molte imprese, organizzazioni o istituzioni politiche ,finalizzata a costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale, allo scopo di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti.
Questa è stata la conferenza internazionale sul clima CoP26 di Glaslow.
Oggi nella città scozzese c’è stata la protesta, rivelatasi, pur sotto una pioggia battente, imponente, massiccia, partecipata, da parte degli attivisti delle organizzazioni ambientaliste (nelle foto).
Erano almeno in centomila, probabilmente il doppio. Il corteo che ha attraversato la città era lungo più di quattro chilometri.
Contemporaneamente in decine di altre importanti città del mondo – in Europa Bruxelles su tutte – ci sono state manifestazioni analoghe, almeno duecento città, Seul, Rio de Janeiro, Manila, Città del Messico, Lisbona, Los Angeles e Nairobi.
Milioni di persone, unite in un messaggio unico, sintetizzabile nelle parole di Greta Thunberg:
“Loro sanno esattamente cosa stanno facendo, continuare a fare #profitto con questo sistema distruttivo, e quindi si rifiutano di prendere qualsiasi azione drastica sul clima…
Con le attuali emissioni di Co2 non si sono soluzioni tecnologiche… Dobbiamo radicalmente cambiare le nostre società…
La crisi climatica ed ecologica non esiste nel vuoto, è direttamente legata ad altre crisi e ingiustizie che risalgono al #colonialismo e all’idea che alcune persone hanno il diritto di rubare e sfruttare la terra e le sue risorse. Ed è molto ingenuo da parte nostra pensare di poter risolvere questa crisi senza affrontare le cause alla radice, ma di questo alla Cop non si parla…
Dicono che siamo troppo radicali. In realtà sono loro che combattono radicalmente per salvare questo sistema… Ma non possono più ignorarci…” .
