NOVITA’ EDITORIALI / “Semi d’anguria” DI SALVATORE TOMMASI. PRESENTAZIONE A MELENDUGNO VENERDI’ 5
di Raffaele Polo______
Salvatore Tommasi è uno dei pochi superstiti calimeresi che hanno una chiara missione, nella propria vita: testimoniare e far conoscere il ‘griko’ e raccontare il ‘come eravamo’ della più tradizionale area della Grecìa salentina, proprio là dove Martano e Calimera si contendono il primato storico e culturale di una lingua (lingua, si badi bene, non dialetto) che, orgogliosamente, è definita ‘linguaggio degli dei’ perché si immagina, a ragione, che nell’Olimpo, Zeus e i suoi sudditi colloquiassero in greco…
Tommasi è un ottimo scrittore, ha pubblicato, tra l’altro, la raccolta di poesie Le mie bandiere (Firenze Libri, 1988), il romanzo Sarakostì (Nuova edizione Argo, 2019), la raccolta di racconti per ragazzi I tesori della cassapanca (Ed. Kurumuny, 2016), il profilo biografico e antologico Vito Domenico Palumbo, Letterato della Grecìa Salentina (Ed. Argo, 2018).
Lo abbiamo incontrato qualche volta, assieme al comune amico Paolo Dimitri e ricordiamo la sua silenziosa e pacata presenza, ricca di cultura e di sentimento.
Venerdì 5 novembre 2021 alle ore 18.00, presso la Caffetteria Pertini a Melendugno si presenta il suo ultimo romanzo, dal titolo “Semi d’anguria. Una storia vera”, edito da Edizioni Esperidi (232 pagine, 25 euro).
A dialogare con l’autore è Massimo Leo, de ‘I giovedì Letterari’, mentre Cristiano William Fasiello, figlio di una delle protagoniste, porterà la sua testimonianza. Le letture saranno curate da Anna Chiara Elia. L’evento è organizzato da I Giovedì Letterari in collaborazione con l’APS “Modesto Cisternino” e Caffetteria Pertini.
Il libro ci narra la storia di una bambina e delle sue sorelle, orfane in breve tempo di entrambi i genitori, all’inizio degli anni Cinquanta. Lo sfondo è quello di un piccolo paese del Salento che sogna, attraverso l’impianto di una fabbrica tessile, lo sviluppo economico e il riscatto sociale. Due storie unite dall’ambigua figura di un industriale del Nord, assecondato da un prete maneggione e da politici incauti. A lui viene affidata, attraverso una cospicua elargizione di contributi statali, la prospettiva della rinascita postbellica in un territorio di ataviche povertà e diseguaglianze. A lui viene affidata anche la sorte delle tre bambine, la più piccola delle quali conta i giorni con i semi d’anguria.
Con la intrigante copertina di Alberto Giammarruco, questa ‘storia vera’ si fa leggere con interesse e scorre piacevole ed armonica, senza rinunciare a farci apprezzare un po’ di termini in griko…