ANZIANO PENSIONATO TARANTINO, VEDOVO E SENZA FIGLI, SI RITROVA RISPOSATO CON LA SUA BADANTE SENZA SAPERNE NULLA. QUESTA MATTINA ARRESTATI LA DONNA E IL SUO VERO COMPAGNO CON PESANTI ACCUSE
(e.l.)_____Agenti della Polizia di Stato, e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto (nella foto) questa mattina hanno eseguito provvedimenti di sequestro preventivo per oltre 200.000 euro, e di custodia cautelare ai domiciliari emessi dal gip Benedetto Ruberto su richiesta del pm Francesco Ciardo.
Sono a carico di una coppia di Tarantini.
Lei lavorava quale badante in casa di un anziano ultraottantenne, pensionato della Marina Militare, vedovo, senza figli e affetto da deficit cognitivo.
Secondo una denuncia presentata in Questura dalla nipote dell’anziano, la badante si era guadagnata la fiducia dell’uomo e lo aveva convinto a troncare ogni rapporto con l’unica parente, fino a bloccargli la possibilità di chiamarla a telefono e di ricevere le sue telefonate.
Da qui sono partire le indagini, che hanno portato gli inquirenti a scoprire, fra l’altro, che la badante, pur convivente notoriamente con il proprio uomo, professionista con studio nel capoluogo, risultava coniugata in regime di comunione dei beni dal febbraio 2020 con l’anziano assistito, che invece non ne sapeva nulla.
Aveva però trasferito alla propria badante/coniuge la proprietà dell’appartamento di notevole pregio in cui viveva.
I successivi approfondimenti investigativo-patrimoniali svolti dalla Guardia di Finanza consentivano di evidenziare che l’anziano era stato indotto anche a trasferire a titolo gratuito il proprio autoveicolo al figlio della badante/coniuge, ad acquistare un’ulteriore autovettura in uso alla coppia di indagati, ad estinguere certificati di deposito infruttiferi postali per l’importo di 56.000 euro ed a chiudere il proprio conto corrente per l’apertura di un altro cointestato con la badante/coniuge dalla quale risultano prelevati ulteriori 94.000 euro.
L’assistente familiare, peraltro, oltre a prelevare mensilmente e in contanti la pensione di 2.000 euro, non appena accreditata sul conto dell’anziano, avrebbe poi utilizzato indebitamente carte di debito per prelevamento e pagamenti di bonifici per complessivi Euro 81.000.
Da tutte queste circostanze, scaturiscono i provvedimenti emessi dai magistrati – come detto, sequestri di beni e arresti domiciliari – ed eseguiti questa mattina a carico della badante e del professionista, accusati di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.
Category: Cronaca