“Non ho paura, difendo la Costituzione. Il Green Pass è illegittimo”. PAROLA DI NUNZIA ALESSANDRA SCHILIRO’, VICEQUESTORE DELLA POLIZIA DI STATO. IL SUO INTERVENTO SUL PALCO DEI MANIFESTANTI DI IERI A ROMA E’ GIA’ DIVENTATO UN CASO MEDIATICO, POLITICO E ANCHE DISCIPLINARE. LEI NON SI SCOMPONE: “Sono tranquilla“
(g.p.)______«Quando ho detto a una mia amica che sarei venuta qui, mi ha detto di non farlo. “Pensa alla tua carriera, tanto il male ha già vinto. Guarda cosa è successo a Falcone e Borsellino“, mi ha avvertito. Io le ho risposto che il male nella storia non ha mai vinto. Se il male avesse vinto, noi non saremmo qui oggi».
In poche ore è diventato già un caso nazionale l’intervento sul palco, fuori servizio, da libera cittadina, davanti a migliaia di manifestanti No Green Pass, ieri sera a Roma, di Nunzia Alessandra Schilirò (nella foto), di Catania, 43 anni, attuale dirigente della Criminalpol romana, la quale ha poi aggiunto:
«Non ho paura, difendo la Costituzione sulla quale ho giurato. Il Green Pass è illegittimo.
La cosa più importante che voglio dirvi è che serve unità: dobbiamo unire le nostre energie e le nostre forze per indicare a tutti una via migliore».
In seguito a questo, secondo indiscrezioni giornalistiche divulgate questa mattina, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno avrebbe già avviato un’azione disciplinare nei suoi confronti.
Lei, non si scompone, anzi, rilancia, con queste parole postate pochi minuti fa sul suo diario di Facebook:
«È bello apprendere dai giornali, anziché dalla propria amministrazione, di essere già sotto procedimento disciplinare. Sono molto serena.
Ieri mi è capitata l’occasione di esercitare i miei diritti previsti dalla Costituzione e l’ho fatto. Il mestiere che svolgo è pubblico. Ho ricevuto quattro premi dalla società civile per i miei risultati professionali. Sono stata in moltissime trasmissioni televisive rappresentando l’amministrazione. Google dedica alla professione che svolgo molte pagine.
Ieri ero solo una libera cittadina che esercita i propri diritti. Se l’amministrazione non gradisce la mia fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano, mi dispiace, andrò avanti lo stesso.
Ho scelto il mio mestiere, perché credevo che non ci fosse niente di più nobile del garantire la sicurezza di ogni cittadino, in modo che chiunque fosse libero di esprimere il proprio vero sé. Se questo mi viene negato, il mio mestiere non ha più senso.
Andrò avanti sempre, con o senza divisa, per amore del mio Paese».______
AGGIORNAMENTO SUCCESSIVO delle ore 19.55
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L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo di ieri sera