SCENE DA FAR WEST A TORRE DELL’ORSO
I Carabinieri della Compagnia di Lecce hanno tratto in arresto i due rapinatori responsabili del colpo tentato presso la Tabaccheria “Rivendita nr. 11” – Vaglio. Alle ore 22:00 del 18 luglio 2013 i due giovani rapinatori sono entrati in azione a Torre dell’Orso, marina di Melendugno, nel cuore dei Giardini del Sole. Un lampo a ciel sereno per gli spensierati vacanzieri che nel bel mezzo della serata hanno assistito a scene da Far-West: due uomini incappucciati, armati di fucile a canne mozze e mitraglietta, hanno fatto irruzione nella rivendita di tabacchi piena di clienti. Molti, infatti, erano i bambini con i loro genitori, data anche la vicinanza con la gelateria, che gustavano in tutta tranquillità una delle tante serate estive che animano il Salento in questo periodo. I due malviventi non avevano calcolato che un Poliziotto fuori servizio avrebbe fatto saltare i loro piani: avvedutosi della rapina in atto, senza pensarci un solo secondo l’Assistente di Polizia, in servizio presso la Questura di Napoli ma in vacanza nel Salento da pochi giorni, si è gettato letteralmente sul primo rapinatore che, dopo aver scansato con un colpo al viso un inerme cliente, aveva puntato il fucile a canne mozze in faccia al gestore. L’azione non è durata nemmeno 1 secondo, la risposta del Poliziotto è stata fulminea, tanto da sorprendere l’altro rapinatore che, non prima di avergli puntato contro la mitraglietta, ha deciso di darsela a gambe. Una scena da Far West, tanto pericolosa per quanti bambini c’erano intorno: rapinatori spietati, indifferenti al rischio che anche i più piccoli potessero farsi male. I Carabinieri di Melendugno, che stavano svolgendo i consueti servizi di prevenzione per il periodo estivo, intervenuti tempestivamente sul posto, sono riusciti senza non poca fatica a sottrarre il rapinatore al linciaggio della folla, stringendogli le manette ai polsi. Massimiliano Apollonio, classe ’85, residente a Lizzanello, è stato il primo ad essere condotto in caserma mentre a tamburo battente proseguivano le attività di indagine per assicurare alla giustizia il secondo rapinatore. Diverse pattuglie dei Carabinieri, delle Stazioni limitrofe e del Nucleo Radiomobile di Lecce, hanno raggiunto Torre dell’Orso ed hanno raccolto le prime testimonianze, seguendo la via di fuga del malvivente, visto correre con la mitraglietta ancora imbracciata. Al contempo, è iniziata l’analisi dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. I militari della Stazione di Melendugno, abili conoscitori dei luoghi e delle sue dinamiche criminali, hanno sin da subito indirizzato le ricerche verso un giovane con precedenti per stupefacenti, residente a Melendugno, riconosciuto a video per via della sua esile figura e della sua camminata. Hanno così avuto inizio le attività di perquisizione presso il domicilio di Apollonio e quello del sospettato, inizialmente negative. Poi la svolta nella notte: una pattuglia Radiomobile intercetta il sospettato Carmine Calogiuri, classe ’88, di Melendugno, a bordo della Renault Clio di proprietà, aggirarsi per le vie del paese. Sottoposto a controllo, il giovane appare sin da subito agitato, al punto da balbettare. Accanto a lui una ignara giovane ragazza: i militari li dividono sin da subito e, dopo averli condotti in caserma, iniziano ad ascoltarli. Le versioni dei due, in particolare sull’orario in cui si sarebbero incontrati, non coincidono: è il primo tassello. Una terza perquisizione, avvenuta tra le campagne di Melendugno e Calimera – zona recentemente battuta alla ricerca di autovetture rubate e nascondigli per refurtiva – è positiva: viene rinvenuta l’auto di Apollonio, insolitamente parcheggiata in mezzo agli alberi di olivo: i militari la perquisiscono e vi scovano il telefono cellulare di Apollonio, controllano le chiamate e fissano il secondo tassello. Apollonio e Calogiuri si sono sentiti diverse volte prima della rapina. Non troppo distante, i militari scovano, celati in un trullo, molti abiti di riserva e qualche passamontagna, oltre ad una pistola scacciacani, riproduzione di una Beretta corta. Tra gli abiti, una felpa rossa: priva di manica. Con quella è stato ricavato il passamontagna rosso di Apollonio, è il terzo tassello. In ultimo, ci sono delle buste blu, trovate sulla persona di Apollonio, ad inchiodare definitivamente Calogiuri: sono le stesse identiche che sono state rinvenute in casa sua, insieme alle scarpe nere indossate durante la rapina. A questo si aggiunge il fucile a canne mozze con colpo in canna e circa 130 cartucce cal. 12 sequestrate a carico di Apollonio. Dati i gravi indizi di colpevolezza emersi a loro carico, Apollonio Massimiliano e Calogiuri Carmine sono stati dichiarati in arresto, misura avallata dal Magistrato di Turno Sost. Proc. Paola Guglielmi che ne ha disposto la traduzione presso la casa circondariale di “Borgo San Nicola”, in attesa dell’udienza di convalida. I malviventi sono sospettati di avere commesse numerose altre rapine, per le quali i Carabinieri della Compagnia di Lecce stavano lavorando da tempo, al fine di risalire alle responsabilità degli artefici.
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