(g.p.)______Carmelo Ingrosso da lunedì mattina, quando se n’è accorto, non piglia pace. Questa sera, per esorcizzare l’amarezza, per il suo amico pennuto ammazzato senza una ragione,
né un motivo, senza niente, in perfetto stile da cacciatori senza cuore e senza umanità, ha postato su Facebook le foto di uno strazio.
Già, perché ci teneva davvero, Carmelo Ingrosso, a quel suo amico, amico di fiducia reciproca, che, quando il colombaccio andava a trovarlo, lui ospitava lieto nella sua casa di campagna a San Basilio di Melendugno.
Ed ha poi aggiunto, scrivendo poche parole, che stanno provocando la commozione di tanti:
«È venuto ha riposare e lasciarsi morire tra queste fragole!
Aveva fiducia di questo posto, tanto è vero che gli avevo messo vicino il secchio dell’acqua!
Veniva spesso, a volte lo sorprendevo che beccava tra le fragole. E io lo lasciavo fare.
Ma il cacciatore non perdona, lui spara!
Addio amico mio, non dovevi dare fiducia a tutti…. ».
Straziante, il colombaccio colpito dal piombo crudele del cacciatore che non regge più in volo e va a lasciarsi morire fra le fragole che tanto gli piacevano del giardino del suo amico.
La stagione venatoria non si è nemmeno aperta, ufficialmente in Puglia si aprirà il prossimo 19 settembre, ma ai primi del mese fino a domenica scorsa la Regione aveva concesso una pre-apertura di cinque giorni limitata a tortore, ghiandaie, cornacchie grigie e gazze, e domenica 5 il colombaccio amico di Carmelo ne ha patito le conseguenze, tanto chi controlla, questi che sparano a tutto quello che si muove?
Ma perché, se proprio devono sparare, non vanno a sparare nei poligoni alle sagome, ai piattelli, così magari vinciamo pure qualche medaglia in più alle Olimpiadi?
Perché non capiscono che la caccia poteva avere un senso alcuni millenni fa e non ne ha più nessuno da secoli?
La caccia non è uno sport, è una guerra.
Una guerra crudele che contribuisce a fare vittime anche fra gli umani, e a distruggere creature della nostra grande madre comune, Madre Natura.
Specie in questo nostro Salento martoriato dai veleni della chimica, dalla desertificazione dilagante, dalle devastazioni dell’emergenza ecologica e da quella climatica.
E comunque sia, gli uccelli sono fatti per volare, non sono fatti per essere impallinati da chi crede di trovare così uno sfogo ala propria povertà spirituale.
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