SCOPERTA FABBRICA CLANDESTINA DI ALCOLICI – photogallery
(e.l.)______Agenti della Guardi di Finanza della Compagnia di Martina Franca hanno sequestrato 2.600 litri di alcool di illecita provenienza, in parte già confezionato in bottiglie di vetro con etichette riportanti varie denominazioni, 1.950 sigilli di Stato contraffatti e 5.800 etichette adesive prestampate.
L’operazione è cominciata a Montemesola da un controllo ad un’autovettura condotta da un 62enne tarantino, all’esito del quale sono stati rinvenuti diversi cartoni contenenti 276 bottiglie da 1 lt. di alcool, sulle quali erano applicate etichette di Stato palesemente contraffatte.
I successivi approfondimenti effettuati dai Finanzieri, sostanziatisi in perquisizioni ad alcuni depositi attigui alla residenza dell’uomo fermata, hanno consentito di scoprire una vera e propria fabbrica illecita per l’imbottigliamento di alcool destinato alla produzione di liquori, completa di un macchinario professionale per apporre false etichettature.
In particolare, sono stati rinvenuti centinaia di scatole di cartone da imballaggio, tappi a vite in alluminio, diversi bancali di bottiglie vuote nonché alcuni recipienti, così detti “bulk”, contenenti acqua mista ad alcool, uno dei quali munito di una pompa da travaso.
Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro 2.600 litri di alcool di illecita provenienza, in parte già confezionato in bottiglie di vetro con etichette riportanti varie denominazioni, 1.950 sigilli di Stato contraffatti e 5.800 etichette adesive prestampate.
La persona fermata è stata pertanto segnalata all’autorità giudiziaria per le ipotesi di reato di fabbricazione clandestina di alcole, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcole e alterazione di impronte e contrassegni prescritti dall’Amministrazione Finanziaria.
L’attività s’inquadra nel più ampio contesto del contrasto al fenomeno delle frodi alle accise, un settore fiscalmente molto sensibile dove, alcuni operatori disonesti, con la loro condotta illecita e ingannevole, non soltanto frodano il Fisco, ma alimentano la concorrenza sleale a danno di chi opera quotidianamente nella legalità.
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