SPARATORIA NEL CENTRO DI GALLIPOLI, ESPLOSI UNA VENTINA DI COLPI DI MITRA. NON CI SONO FERITI, MA POTEVA ESSERE UNA TRAGEDIA. FERMATO IL PRESUNTO RESPONSABILE, UN GIOVANE ACCECATO DALLA GELOSIA
(e.l.)______Minuti di paura, se non proprio di terrore, questa mattina poco dopo le 5, quando la giornata non inizia, ma finisce per i vacanzieri, nel centro di Gallipoli, in via Kennedy, dove sono intervenuti i Carabinieri (nella foto) allertati da numerosi residenti, dopo una sparatoria.
Un giovane ha esploso una ventina di colpi di mitra contro un gruppo di coetanei, che hanno cercato rifugio nei palazzi vicini, e poi è scappato.
Per fortuna nessuno dei proiettili ha colpito persone, non ci sono feriti. Numerosi proiettili si sono conficcati nei muri di un residence ad altezza d’uomo.
Rimane la gravità del gesto, che poteva trasformarsi in tragedia.
Il presunto responsabile, rintracciato in un paio d’ore dai militari, a Novoli, in compagnia di un amico, lo stesso con il quale era andato a Gallipoli, è in stato di fermo, la sua posizione è al vaglio dell’ autorità giudiziaria.
Si tratta di Rudi Ibrahim, 21 anni, di Galatina, di origini albanesi, con precedenti.
Il movente, la follia della gelosia, nei confronti della sua ex, una ragazza di 26 anni di Cutrofiano, vista insieme al suo nuovo fidanzato.
Category: Cronaca
DICHIARAZIONI DELL’AVV. FLAVIO FASANO SULLA SPARATORIA DELLA NOTTE TRA IL 9 E IL 10 AGOSTO IN CENTRO A GALLIPOLI E SULL’AMMINISTRAZIONE DI GALLIPOLI
AMMINISTRAZIONE DI GALLIPOLI:
IL DEGRADO E LA CHIAMATA AL SILENZIO
“Colpi d’arma da fuoco in centro. Ma il Sindaco attacca l’opposizione e chiama tutti a censurare il dissenso.
C’è un fatto innegabile e incontrovertibile: nella notte tra il 9 e il 10 agosto in pieno centro a Gallipoli, un uomo ha esploso una raffica di 16 colpi d’arma da fuoco automatica ad altezza d’uomo, utilizzando una mitragliatrice di provenienza illecita. La stampa nazionale e locale ha immediatamente rilanciato la notizia, interpretando con ciò la gravità dell’evento, in una località turistica già sotto i fari dei media nazionali.
Il fatto, quindi, è solo l’ultimo e più grave di una lunga serie di accadimenti che, negli ultimi mesi, ha visto coinvolta la città in piena stagione estiva e che non possono non essere valutati all’interno della più ampia cornice di degrado in cui versa il territorio. Degrado che, nel corso degli ultimi anni, ha trascinato, segnato e contraddistinto anche il “modello” turistico di Gallipoli, caratterizzato da fenomeni di illegalità diffusa, ai quali faticosamente le poche forze dell’ordine disponibili cercano costantemente di fare fronte.
Qual è stata la risposta da parte delle istituzioni, nella persona del Sindaco della Città di Gallipoli, nonché Presidente della Provincia di Lecce, alla sparatoria della scorsa notte? Un attacco all’opposizione politica locale, a cui viene attribuita la fabbricazione di notizie false, accusandola di “discriminare” (sic!) la Città e il suo modello turistico; il tutto corredato da minacce di azioni legali dal retrogusto intimidatorio.
Tuttavia non sono le minacce a preoccuparci in quanto gruppo di opposizione: noi non resteremo silenti dinanzi all’innegabile e profondo degrado in cui versa il territorio e dal quale l’Amministrazione Minerva non può ininterrottamente chiamarsi estranea.
Ciò che, invece, sconcerta e amareggia sono la minimizzazione dell’accaduto e l’invito generale al silenzio nei confronti di quella che, a prescindere dalla dinamica e dal movente, è una sparatoria in pieno centro cittadino, in piena stagione turistica, compiuta da un soggetto non residente, mediante un’arma da fuoco non convenzionale di innegabile provenienza criminale.
Ci saremmo aspettati da parte del Sindaco un gesto di condanna ferreo nei confronti di quanto accaduto, unitamente alla rassicurazione alla cittadinanza e alla solidarietà nei confronti degli inquirenti e della vittima del gesto. Ci saremmo aspettati un impegno, anche solo verbale, a combattere le forme di degrado che possono alimentare fenomeni criminosi. Ma anche questo non è accaduto.
Resta invece la voce di un’Amministrazione in preda alla esacerbante voglia di narrare una Città ideale che, purtroppo, non trova il benché minimo riscontro nella realtà.
Restano i fori dei proiettili, allo stesso modo di come, una settimana fa, è restato sull’asfalto il corpo esanime di un ragazzo, travolto in bicicletta da un ubriaco su una strada comunale dissestata, vittima dello stesso degrado di cui la città è prigioniera, e che non ha ricevuto da parte del Sindaco e delle Istituzioni neanche una sola voce di cordoglio”.