QUARANTA PINI ABBATTUTI DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GALATINA, C’E’ UN ESPOSTO IN PROCURA
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. I sottoelencati co-firmatari, ci mandano per conoscenza il seguente esposto presentato alla Procura della Repubblica di Lecce______
ESPOSTO ESPIANTO FILARE PINI DELIBERATO DA AMMINISTRAZIONE COMUNALE GALATINA
SPETT.
PROCURA CORTE CONTI BARI
PROCURA REPUBBLICA LECCE
PREMESSA
Sul vl. Don Bosco a Galatina nell’autunno del 2020 vengono espiantati circa 40 maestosi e stabili pini pluridecennali, posti all’interno di un ampio spartitraffico. Tale intervento, di distruzione di un inestimabile bene pubblico sia economico che ambientale , è correlato all’esecuzione di lavori di rifacimento del manto stradale del viale, finanziato con 130.000 euro, assegnati in base alla legge n. 6 del 27 dic. 2019 (legge BilanciO 2020) ; essa prevede all’art 1 il finanziamento a favore di
A ) Efficientamento energetico; B) Sviluppo del territorio, della mobilità sostenibile, della messa in sicurezza delle scuole, degli edifici pubblici, del patrimonio comunale, dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
IN FATTO
La giunta comunale di Galatina approva la delibera 185 il 2 .09.2020 e una successiva ’8 sett. 2020 , con le quali viene selezionato l’intervento beneficiario di tale finanziamento e pianificato il procedimento attuativo. L’intervento scelto è la manutenzione per la messa in sicurezza di strade a mezzo di rifacimento della pavimentazione stradale, per il viale Don Bosco.
Tale scelta viene corredata dalla seguente diagnosi con relativa strategia d’intervento. Questo riguarderà “tratti della pavimentazione stradale particolarmente ammalorata e che non necessita di apposita progettazione, in quanto interventi che non comportano modifiche sostanziali alle sagome stradali e agli impianti”. Il rifacimento della pavimentazione stradale avverrà con fresatura e scarificatura del manto stradale , ammalorato per la presenza di apparati radicali di alberi. Si prevede “la rimozione degli apparati radicali che hanno danneggiato il viale ovvero la rimozione completa degli alberi”. Per la gestione dei lavori viene nominato il RUP nella persona del geometra comunale Saverio Toma
OBIEZIONI E CRITICITA’
Il rifacimento del manto stradale pur facendo parte del patrimonio comunale non emerge con nettezza tra le priorità evidenziate e previste dalla legge.
La sua messa in sicurezza non dovrebbe comportare la distruzione discutibile di 40 alberi, anch’essi facenti parte del patrimonio comunale! Il rifacimento del manto, di una strada di appena 400 metri di lunghezza e con due carreggiate ciascuna larga ben 11 metri, poteva essere realizzato con una spesa assai più modesta , se non si fosse optato per un intervento pesante, distruttivo, a nostro avviso ingiustificato. L’impegno finanziario è stato assorbito in modo cospicuo dall’abbattimento discutibile dell’intero filare di circa quaranta pini e dalla loro sostituzione con soli 30 altri alberi , e non sull’intera aiuola, su cui non sono stati effettuati altri lavori.
2- Dalla Giunta comunale (del 2. Sett.) è stata esclusa la necessità della progettazione, in quanto si afferma che non si interviene sulla sagoma stradale e sugli impianti; in tal modo viene totalmente ignorata la presenza dei circa 40 maestosi , stabili e salubri pini collocati all’interno dell’ampia aiuola spartitraffico, (larga circa mt. 4 ,60) ; tra gli atti prodotti dal Comune non risultano perizie agronomiche previste, preliminari a eventuali abbattimenti, ancor più se massivi. Si chiede se sia stato rispettato l’ iter previsto per gli abbattimenti, corroborato da perizia tecnica e da successiva motivata valutazione e scelta amministrativa, che prendesse preliminarmente in considerazione anche le opzioni alternative meno devastanti rispetto alla loro rimozione, compatibili con il rifacimento del manto. Nella delibera e nella documentazione a nostra disposizione prodotta dal Comune non vi è riferimento , né vi sono prescrizioni in merito, finalizzate a individuare modalità alternative per preservare un bene del patrimonio comunale, dall’alto valore ambientale, paesaggistico, sanitario ed economico.
3- La manutenzione per la messa in sicurezza e il rifacimento della pavimentazione stradale è motivata nella delibera del 3 sett.dall’ammaloramento di “tratti “ di vl, Don Bosco danneggiati da radici affioranti dei pini; invece in quella successiva del 8 sett. 2020 si descrive uno scenario assai diverso “radici affioranti hanno completamente distrutto il manto stradale”. Un’evidente discrasia, riconducibile a cosa…? ! La discutibile seconda versione giustificava così in modo più cogente l’intervento di scarificatura e fresatura del manto stradale sull’intero viale, e soprattutto l’eliminazione dell’intera alberatura, impegnando le risorse a disposizione in modo non del tutto necessario a risolvere il problema.
4-il rifacimento del manto stradale poteva convivere con la conservazione dei pini per i seguenti aspetti logistici, probabilmente non valutati. Vl. Don Bosco è composto da due carreggiate, ciascuna larga circa undici metri, percorribili a senso unico. Esse sono separate dalla predetta aiuola spartitraffico larga 4,60 metri, al centro della quale vi erano i pini. Le marginali e parziali emergenze dell’apparato radicale sul piano stradale potevano essere significativamente ridimensionate eliminandone la parte terminale (ciò è avvenuto circa 4 anni fa a Lecce su alcuni tratti della circonvallazione interna); l’allargamento dell’aiuola di un metro per ogni lato, avrebbe in gran parte incapsulate le stesse dando maggiore stabilità agli alberi che lo erano di per sé. Intervento possibile in quanto le due carreggiate sarebbero comunque rimaste abbastanza larghe , sempre in grado di ospitare due file di parcheggi laterali e due ampie corsie di marcia per ciascuna.
5- Dalle due deliberazioni del 3 e dell’8 sett. 2020 emergono due scenari relativi alla progettazione dei lavori che appaiono contrastanti: nella prima si esclude la necessità del progetto esecutivo, mentre nella seconda esso , redatto dalla Direzione del Territorio del Comune, viene approvato!
6- I tempi previsti dalla legge del 27 dic. 2019 per l’avvio dei lavori e le norme relative alla pubblicazione del progetto nell’Albo pretorio sono state rispettate? La delibera comunale dell’8 sett. stabilisce la pubblicazione all’albo pretorio per quindici giorni consecutivi, ai sensi delle norme sull’amministrazione trasparente (d lgs 33-2013), quindi fino al 23 settembre; mentre i lavori perentoriamente dovevano iniziare entro il 15 dello stesso mese di settembre , così come previsto dalla legge del finanziamento statale . Di fatto i lavori di rifacimento del viale iniziano solo diverse settimane dopo.
IN DIRITTO
1 Dagli atti prodotti dall’Amministrazione e in nostro possesso non emerge l’effettuazione né il riferimento ad eventuale perizia tecnica preliminare , che accertasse lo stato di salute e stabilità degli alberi e motivasse in modo inconfutabile l’abbattimento come unica opzione praticabile. Tale perizia accompagna generalmente gli interventi di rimozione -ad es. a Lecce per i pini in pz. Mazzini (dei quali circa dieci preservati), in vl. Rossini, e alcuni anni fa a Nociglia, etc. con esito spesso favorevole alla compatibilità con le opere stradali previste).
Nel comune di Milano l’eliminazione anche di un solo albero deve essere accompagnata da perizia; così in diverse città italiane. L’espianto di alberi in un condominio può avvenire solo se deliberato all’unanimità, eccetto situazioni di criticità e rischio per l’incolumità. I regolamenti del verde pubblico urbano prevedono la perizia di un tecnico abilitato necessaria per poter deliberare l’abbattimento di alberature pubbliche, ancor più quando di entità consistente, come nella fattispecie. L’assenza del Regolamento del verde pubblico urbano a Galatina (ma anche a Lecce) non può essere motivo o alibi per non valutare tutte le opzioni, non perseguire il minor impatto negativo ambientale e il miglior uso delle risorse finanziarie nell’esecuzione dell’opera. Le “linee guida per la gestione del verde pubblico urbano” elaborate dal Ministero dell’ambiente nel 2017 sollecitano l’adozione, tra gli altri strumenti, del Regolamento comunale per il verde pubblico ; pur se non obbligatorio, di fatto strumento doveroso per i comuni maggiori, intendendo quelli superiori ai 15.000 abitanti, per i quali è obbligo di legge redigere il bilancio arboreo a fine mandato. Le “Linee guida” prevedono che nel Regolamento comunale siano normate le procedure di autorizzazione per gli abbattimenti degli alberi. Ciò ribadisce l’illegittimità di azioni discrezionali , quali si configurano in assenza di autorevole , incontrovertibile perizia agronomica e documentazione prevista.
La rimozione dei pini di vl. Don Bosco si configurerebbe come discrezionale ed eccessiva, per conseguire le finalità prestabilite, ancor più se non accompagnata da un iter procedurale e da perizie necessarie, dalla valutazione di opzioni alternative.
Complice dell’espianto risulta l’espressione ambigua della delibera del 2 sett. “rimozione dell’apparato radicale affiorante (peraltro solo su “tratti”) ovvero dell’intera alberatura”; il termine “ovvero”, negli atti amministrativi e giuridici dal valore disgiuntivo , comporta la scelta tra due possibili opzioni, presupponendo la praticabilità di entrambe per risolvere la criticità del manto stradale. Di fatto è stato lasciato ampio spazio alla discrezionalità in fase esecutoria di espiantare gli alberi; operazione che-se univocamente prevista – avrebbe dovuto contemplare (a differenza della semplice rimozione dell’apparato radicale affiorante su tratti) l’elaborazione preliminare di un progetto corredato da perizie agronomiche. Pertanto come e da cosa è stata supportata la seconda opzione?
2 le alberature non sono beni equivalenti all’asfalto , alla segnaletica , ai pali dell’illuminazione ed altri manufatti, agli impianti, che vengono rimossi e sostituiti oppure spostati con “solo” aggravio finanziario per il Comune e la collettività. La rimozione degli alberi –laddove non adeguatamente e incontestabilmente motivata- rappresenta invece un vulnus ambientale, paesaggistico, sanitario, oltre che finanziario( per il loro valore e le risorse pubbliche impegnate) i cui effetti negativi si protraggono per molti anni , fino a quando le nuove alberature (in questo caso inferiori del 25% di quelle espiantate) adeguatamente sviluppate assolveranno le predette funzioni delle rimosse: in particolare l’effetto benefico sul microclima, sull’avifauna, sull’ossigenazione e la purificazione dell’aria, sul benessere psico-fisico degli abitanti, sulla riduzione della CO2.
3- Gli alberi non sono un bene nella disponibilità discrezionale degli stessi amministratori: essi devono gestire il patrimonio pubblico con responsabilità. Gli alberi sono un bene pubblico tutelato da diverse leggi e da sentenze giurisprudenziali. La loro immotivata e non supportata rimozione configura la fattispecie di danno ambientale, ai sensi del Codice dell’ambiente 152-2006, art. 300; la legge 10-2013 protegge non solo gli alberi monumentali, ma anche alberature di pregio inserite nel centro urbano, quale si poteva configurare il filare dei pini di vl. Don Bosco. L’abbattimento di un consistente numero di alberature determina la modificazione ambientale e quindi del paesaggio, ledendo un interesse diffuso e producendo un vulnus verso l’art. 9 della Costituzione . Per questo è previsto che ciò avvenga attraverso un regime autorizzatorio preventivo (CassaZione penale sez. III 29-11-2001 n 2398; TAR Firenze sez. III 13-04-2005, n. 1203) supportato da perizie qualificate. Di conseguenza la realizzazione dell’intervento di eradicazione qui esposto avrebbe dovuto prevedere un’attenta , qualificata, documentata e incontrovertibile valutazione peritale preliminare alla delibera amministrativa, non affidando la scelta definitiva nelle mani e nella discrezionalità del RUP.
SI ESPONE QUANTO SOPRA Alle Procure destinatarie
affinchè , verificato quanto descritto , siano valutati eventuali profili di inadempienza, discrezionalità , illegittimità , omissioni , assenza di atti amministrativi, spreco di risorse finanziarie , manomissione e distruzione del patrimonio comunale negli atti amministrativi e negli interventi effettuati;
affinchè siano individuati eventuali responsabili e nel caso comminate le sanzioni previste dalle norme e adottati gli opportuni interventi, per la propria specifica competenza.
Con riserva di produrre eventuali nuovi elementi a supporto. Si chiede di essere informati nell’eventualità di richiesta archiviazione.
Carlo Martignano, residente in Cutrofiano
Emanuele Larini, residente in Galatina
Maria Cucurachi, residente in Lecce
Giovanni Seclì, residente in Lecce
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