DONNE E POLITICA, INTERVIENE LA CONSIGLIERA ALESSIA FERRERI
“Qualcuno ha detto che “la disubbidienza ad una legge non può essere impedita da nessuna legge”. Auguriamoci che non sia il caso della Legge 23 novembre 2012 n. 215, recante disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali”.
La consigliera di Parità della Provincia di Lecce Alessia Ferreri interviene sulle ultime vicende politico amministrative che hanno interessato anche il Salento a proposito della parità di genere negli organi elettivi, stigmatizzando quanto avvenuto, in particolare, nel Comune di Santa Cesarea Terme.
Spiega la consigliera Ferreri: “La norma in questione ha marcato la differenza alle recenti elezioni amministrative. Contiene importanti novità riguardanti la parità di accesso alle cariche elettive e agli organi esecutivi degli Enti Locali. Ed è stata introdotta proprio per rispondere alla sotto-rappresentazione delle donne in seno alle istituzioni pubbliche. La legge prevede, infatti, che i cittadini dei comuni superiori ai 5000 abitanti possano esprimere due preferenze per i consiglieri comunali, purché riguardanti candidati di sesso diverso; se per errore, la doppia preferenza, comunque non obbligatoria, dovesse andare a persone dello stesso sesso, la seconda preferenza viene annullata. La stessa norma ha introdotto la cosiddetta “Quota di lista” che fa sì che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in lista per oltre due terzi del totale dei candidati”.
La consigliera di Parità della Provincia di Lecce si addentra quindi nel caso specifico che sta facendo discutere in questi giorni: “Grazie a tale normativa, le recenti amministrative di maggio hanno visto crescere, in maniera significativa, la presenza femminile nelle assisi comunali della provincia di Lecce. Ma se da un lato cogliamo con grande soddisfazione questo risultato, dall’altro purtroppo assistiamo ancora a grossolani tentativi di eludere il principio del rispetto dell’equilibrio di genere nella nomina dei componenti della giunta comunale come il recente caso del Comune di Santa Cesarea Terme, in cui nella composizione della giunta (tutta maschile) è stato ritenuto impossibile garantire il principio di pari opportunità poiché incompatibile con l’esigenza primaria della governabilità e pregiudizievole all’esistenza stessa del governo locale per una presunta impossibilità di individuare nel bacino territoriale di riferimento del Comune di Santa Cesarea Terme personalità femminili in possesso di quelle qualità-doti professionali ritenute necessarie per ricoprire l’incarico di componente della giunta municipale (sic!)”.
“Così come la mancata occasione di restituire la civiltà di un riequilibrio di genere della Regione Puglia, (oggi con solo 3 donne consigliere regionali), con la bocciatura, con voto segreto, della proposta di legge di iniziativa popolare sulla pari rappresentanza uomo-donna negli organi regionali: proposta sostenuta da 30mila firme raccolte sull’intero territorio pugliese e portata avanti dal Comitato ‘Mai più senza 50 e 50”, e dalle Consigliere di Parità regionale e provinciali”.
“Questi tentativi di sabotaggio della giusta rappresentanza di genere, basati su pregiudizi e stereotipi andrebbero stigmatizzati. La presenza femminile all’interno di amministrazioni pubbliche dovrebbe essere scontata, così come lo è quella maschile. E per fortuna, è questa la strada tracciata dal nostro legislatore europeo ed italiano, dalla sensibilità sociale e dal pragmatismo indispensabile per una gestione efficace ed efficiente delle politiche pubbliche. Dare piena completezza a questo percorso sta a noi, sostenendo, con il nostro voto, solo donne e uomini che meritano di rappresentarci. Ma soprattutto superando, con coraggio, un’impostazione culturale rozza, ma ancora dominante nel nostro paese”, conclude la consigliera di Parità Alessia Ferreri.
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