LA DELIBERATA UCCISIONE DI UN CANE INVESTITO DI PROPOSITO CON L’AUTO PER ‘VENDETTA’ CONTRO I VICINI A TAURISANO DIVENTA IN POCHI GIORNI UN CASO NAZIONALE. L’INDIGNAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE E ANIMALISTE, CHE CHIEDONO PENE SEVERE. EARTH SI COSTITUISCE PARTE CIVILE IN GIUDIZIO
di Alisia Mariano______
Una crudele follia quella accaduta cinque giorni fa a Taurisano. Un uomo a causa di dissidi con i vicini di casa, per futili motivi, ha ucciso il loro cane.
Secondo quanto scoperto e ricostruito durante un servizio di controllo del territorio dai Carabinieri, che lo hanno denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria, l’uomo ha volontariamente investito l’animale con la proprio automobile. Un gesto crudele ed effimero, che deve e sarà punito.
Forse, però, quello che fa più orrore è la poca considerazione che si attribuisce all’accaduto. Spesso si sente dire:” Ma era solo un cane” ( o più genericamente un animale), sminuendo la vita di un animale. Ebbene, quell’animale è esattamente un essere come noi, un essere che mangia, dorme e ama. La domanda, quindi sorge spontanea: e se al posto di quel cane, schiacciato sull’asfalto, vittima di un uomo senza pietà, ci fosse stato un uomo? Il trattamento sarebbe stato lo stesso? Allora quanto vale davvero una vita?
È un dovere sapere, quindi, che uccidere un animale, oltre ad essere un atto deplorevole, è anche un reato. Infatti il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: “1. Chiunque, in per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. 2. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. 3. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
Ma la legge non basta a tutelare gli animali dall’ira cieca degli uomini. Secondo uno studio condotto da “Osservatorio Zoomafia LAV” (che opera, prima di tutto, per controllare attivamente lo sfruttamento criminale degli animali ma anche fenomeni presenti in Italia oggi ancora poco conosciuti come la zooerastia, l’accumulo di animali, i cyber-crimini a danno di animali, lavorando a fianco delle Forze dell’Ordine e promuovendo l’informazione e la formazione, a partire dalle scuole) ogni novanta minuti una persona viene indagata per reati a danno degli animali. Un risultato impressionante, non dimenticando che la violenza nei confronti degli animali è manifestazione di pericolosità sociale.
Molte sono le associazioni animaliste che si adoperano per proteggere la vita degli animali. Tra queste il WWF e l’associazione “Animalisti Italiani”, che continua senza sosta a chiedere al Governo di inasprire le pene per i reati contro gli animali, anche attraverso la firma di una petizione. Su questo il presidente dell’associazione, Walter Caporale, ha affermato:”Proteggere chi è più debole è un dovere morale. Non dimentichiamo mai che la violenza nei confronti degli animali è manifestazione di pericolosità sociale”.
Infine, per concludere le informazioni disponibili al momento, su questo caso emblematico che, come si vede, dal remoto paese di Taurisano nel Salento in pochi giorni è rimbalzato alla considerazione della cronaca e della politica nazionale, c’è da registrare il fatto che l’Associazione Earth, a Roma, per bocca della presidente stessa, Valentina Coppola ha annunciato di volersi costituire parte civile nel procedimento giudiziario per l’uccisione del cane, e ne ha dato mandato all’avvocato Patrizia Giusti del Foro di Lecce di predisporre una denuncia con richiesta di riconoscimento di EARTH quale parte lesa.______
LA RICERCA nel nostro articolo del 23 giugno scorso