ARTISTI SALENTINI / ORONZO TISO
di Raffaele Polo______
Oronzo Tiso (Tiso e non Diso, stabiliamo una volta per tutte…), l’artista sacerdote, è il tipico esponente di artista della nostra terra.
La sua opera si sublima nel ‘700 e il bravo Oronzo ha tutti i presupposti per passare alla storia: da Lecce, dove nasce nel 1726, si sposta a Napoli ‘ad imparare il mestiere’ ma, nel frattempo, si assicura una importante carriera, diventando sacerdote.
Difatti, rientrato in patria, ripreso possesso della sua abitazione in via degli Antoglietta, ecco che inizia ad ottenere riconoscimenti ma soprattutto incarichi che portano la sua arte a superare i confini del capoluogo e lo fa approdare a Casarano, a Uggiano La Chiesa, Lizzanello, Maglie, Gallipoli, Campi, Presicce e, fuori regione, a Oria, Brindisi, Rionero in Vulture, Policoro, Montalbano, Acerenza…
Non è difficile per lui, mansionario proprio nella Cattedrale di Lecce, provvedere in prima persona ad abbellire il Duomo, con i dipinti che tuttora sono ammirati per la loro particolare fattura: l’Assunta, il Sacrificio di Noè dopo il diluvio, il profeta Elia e il Martirio di san Fortunato…
Ma il suo fare pittorico si distacca dai contemporanei perché riesce, con grazia ma con efficacia, quasi senza parere, a far coesistere i fasti della scuola napoletana con le ‘novità’ che venivano da lontano, dove un certo Tiepolo stava imponendo i suoi dettami a largo raggio.
Tiso eccelle nelle descrizioni di ampio respiro, proprio quello che dona alle sue composizioni una particolare ed inimitabile capacità di descrizione e la predisposizione al paesaggio, oltre che esaltare la figura, come nel suo quadro più apprezzato, dedicato al Santo di Padova, nella basilica di Santa Croce a Lecce.
C’è da dire che è notevole la difficoltà di attribuzione delle tele dello stesso periodo a lui, alla sua bottega o ad altri imitatori che non si sottraggono certo all’idea di ottenere una commissione dalla Chiesa, buon pagatore (forse unico) per quei tempi. Così avviene che, ancora oggi, molti dipinti, molte tele sono riconducibili all’arte di Oronzo Tiso ma che l’attribuzione peculiare è spesso argomento di discussioni.
Tutto questo, però, dimostra la grande popolarità e bravura del sacerdote Oronzo Tiso che, come del resto era in uso tra gli artisti del Settecento, non disdegna di fornire soggetti simili o identici che finiscono sugli altari di chiese distanti…Un caso esemplificativo è quello del ‘Trasporto dell’Arca Santa’ che ammiriamo nella Chiesa di Sant’Irene a Lecce, proprio nell’abside. Se vi capita di passare da Presicce, nella chiesa di Sant’Andrea, non vi meravigliate di vedere il gemello…Belli, bellissimi tutti e due…
Category: Cultura