“D’AUTILIA E TONDO NON SONO INCOMPATIBILI”

| 8 Luglio 2013 | 0 Comments

“Nessuna incompatibilità per i consiglieri comunali Damiano D’Autilia e Angelo Tondo” . Il segretario generale del Comune di Lecce, Vincenzo Specchia, nelle vesti di responsabile del Piano anticorruzione, interviene sulla discussa vicenda relativa ai presunti doppi incarichi sollevata dal Consigliere comunale Carlo Salvemini e dal presidente dell’Udc Lecce, Carmelo Isola, ripercorrendo la questione sulla scorta anche della pronuncia della Civit (Commissione per la valutazione e la trasparenza della Pubblica Amministrazione) in tema dì efficacia nel tempo delle norme su inconferibilità e incompatibilità degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti privati in controllo pubblico di cui al d.lgs. n. 39/2013 (relativamente agli incarichi amministrativi di vertice e incarichi dirigenziali).

Vediamo i due casi presi in esame. Quanto alla posizione di Angelo Tondo “non sussiste alcuna incompatibilità tra la carica di presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Asi e l’incarico politico in seno al Comune di Lecce in quanto nel 1991, con la legge del 5 ottobre n° 317, i Consorzi di Sviluppo Industriale sono trasformati in Enti Pubblici Economici; inoltre, il decreto legislativo n. 39/2013 non fa alcun riferimento ad un’ipotesi di incompatibilità tra le cariche di presidente o componente di enti pubblici economici e quelle di consigliere o assessore, né tantomeno la Civit è intervenuta sul punto nelle recenti delibere; peraltro, tra i consorziati dell’ASI vi è il Comune di Lecce ed il Consigliere Tondo è nominato dall’assemblea della stessa ASI che, al suo interno, ha eletto il consiglio di amministrazione e, tra i componenti di questo, il presidente”.

Situazione diversa ma nessuna incompatibilità anche per il Consigliere Damiano D’Autilia al quale lo scorso 3 maggio è stato conferito, per tre anni, l’incarico di Amministratore Unico della Società Alba service spa quale rinnovo del mandato già assegnato il 9 agosto 2010. Il terzo comma dell’articolo 7 del decreto legislativo 39/2013, infatti, fa chiarezza sottolineando che “le inconferibilità di cui al presente articolo non si applicano ai dipendenti della stessa amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico che, all’atto di assunzione della carica politica, erano titolari di incarichi”. La delibera n. 48, quella relativa all’inconferibilità di incarichi a componenti di organo di indirizzo politico afferma che la ratio della norma “consiste nell’evitare che un soggetto usi un proprio potere per ottenere un’altra carica, non nell’escludere che un amministratore meritevole possa essere confermato. Se il legislatore avesse voluto escludere un secondo mandato, lo avrebbe detto espressamente”.

Di qui le conclusioni del segretario generale Vincenzo Specchia: “Alla luce delle considerazioni sopra riportate, non sì evincono allo stato attuale situazioni di incompatibilità relativamente ai Consiglieri Tondo e D’Autilia”.

 

Category: Costume e società

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