NOVITA’ EDITORIALI / GUIDA ALLA NOSTRA BIODIVERSITA’
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E’ uscita una guida alla biodiversità salentina, intitolata “Giacimenti di Biodiversità- Guida tra paesaggi e varietà antiche nei parchi leccesi”, prodotta dal Parco Costa Otranto – S.Maria di Leuca e Bosco di Tricase, per valorizzare l’agro-biodiversità custodita nelle aree protette e nei territori limitrofi della provincia di Lecce.
Il volume sarà presentato sabato 22 maggio, alle ore 18, sulla pagina Facebook di “Leggere tra due mari”, progetto che mette in rete biblioteche, associazioni e istituzioni delle due sponde del Salento.
L’evento online è con collegamento in diretta dal Mulino di Comunità di Castiglione d’Otranto, Dopo l’introduzione ddi Donato Nuzzo, presidente della coop. agricola Casa delle Agriculture Tullia e Gino, interverranno: Luigi Coppola, artista e referente per il progetto, che coordinerà il dialogo con gli autori della guida; Francesco Minonne, biologo del Parco; Francesca Casaluci, antropologa e coordinatrice di Salento Km0; Maurizio Caputo, medico veterinario ed esperto di biodiversità.
“La Puglia – spiegano gli autori – è tra le regioni più ricche di biodiversità: un vero e proprio scrigno di prodotti con forte identità locale, diffusi su tutto il territorio, che delineano un patrimonio genetico da proteggere contro l’erosione che in questi ultimi decenni sta minacciando gravemente la sopravvivenza delle cultivar locali”.
Più che un atlante delle varietà locali, la guida offre spunti conoscitivi per ulteriori approfondimenti in tema di conservazione della biodiversità agraria. Per ogni area protetta sono state scelte varietà orticole e fruttifere che possono essere rappresentative sia di entità comuni che di rarità eccezionali di quella zona.
Le aree indagate sono: Parco naturale regionale “Bosco e Paludi di Rauccio”, con Lecce e il suo circondario, tra “pera petrucina”, “mugnolo”, “patata zuccherina” e altre varietà; Riserva naturale statale “Le Cesine” e dintorni, con i suoi “lampascioni”, pisello nano, “fava cuccìa”; Parco naturale regionale “Costa Otranto Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Salento orientale forziere di biodiversità (tra gli esempi, la cicoria otrantina e la cicoria bianca di Tricase, il carciofo nero, la cucuzza genovese, la pestanaca di Tiggiano); il Parco Naturale regionale “Litorale di Ugento”, con diverse cultivar come il pomodoro racalino, il cappero di Racale, il sedano di Torrepaduli, il fico “borsamele”, la patata Sieglinde di Galatina, i Caprifichi di Ugento; il Parco “Isola di Sant’Andrea e Litorale di Punta Pizzo” a Gallipoli, con i “pummidori a Pappacocu”, il pomodoro invernale, l’arancia Piattello di Alezio, il pisello riccio di Sannicola, il sorbo domestico, il fico d’india “Gialla o Sulfarina”; il Parco Porto Selvaggio e Palude del Capitano, con il cece di Nardò, la cicoria e la meloncella tonda di Galatina, l’albicocca di Galatone, la limetta acida o veracetto; la Riserva naturale orientata regionale “Palude del Conte e duna costiera-Porto Cesareo”, con il fico “Arneo”, il carosello e il pomodorino di Manduria e il Primitivo.
La guida si chiude con un approfondimento sui “Paesaggi rurali relitti”, che sono i paesaggi agrari più arcaici, ambienti fortemente conservativi in cui si rinvengono ormai poche piante coltivate ma, tra queste, varietà antiche scomparse altrove.
Si tratta di giacimenti di biodiversità autentici, come lo sono masserie, terrazzamenti costieri, percorsi dei pascoli, “mantagnate” (luoghi riparati dal vento), il “benificatu” (terreni sassosi concessi ai contadini per la bonifica e in cui si piantava soprattutto il fico), i “curtali” o “ncurtaturi” (piccoli fortini con muri alti, soprattutto nelle aree periurbane).