ARTISTI SALENTINI / GIANSERIO STRAFELLA

| 18 Maggio 2021 | 0 Comments

di Raffaele Polo______

Gianserio Strafella (Copertino 1520 – 1573) è uno degli artisti più importanti della nostra terra.

Ha operato nel Cinquecento, esplicando la sua arte con rara maestria in ambito religioso e lasciando numerose testimonianze della sua raffinata capacità pittorica, soprattutto nell’affrontare la figura umana che riesce ad interpretare con la composta lucidità del secondo manierismo.

Del resto, se è vero che fu Michelangelo a condizionare questo periodo storico, segnato poi dalle tenebre della Controriforma, si deve ad artisti come Strafella quella magistrale interpretazione del ‘Sacro’ che possiamo osservare in un vero e proprio itinerario artistico salentino.

Inizia a Copertino, dove, nella chiesa Matrice, si custodiscono quattro raffinate tele raffiguranti S. Pietro, S. Paolo, S. Gregorio Magno e S. Gerolamo, scomparti che facevano parte di un polittico eseguito nel 1554 e del quale la tela centrale è andata perduta.

Nella medesima chiesa si conserva pure un “Coepit flere” e la prestigiosa “Deposizione”: una tempera su tavola eseguita nel 1570.

Nel castello, e precisamente nella cappella di S. Marco, su commissione degli Squarciafico dipinse la volta, riproducendo delicatissime scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, mentre sulle pareti verticali, in appositi riquadri eseguì le figure di S. Caterina, S. Sebastiano e S. Giacomo da Compostela.

 

A Lecce, in Santa Croce, vi è la “Trinità”: dipinto su tavola, anteriore al 1548. Nella chiesa di S. Francesco di Paola, invece, è custodita la tela del 1564 raffigurante “La Vergine col bambino e i santi Michele e Caterina d’Alessandria”.

Recentemente, in seguito ai restauri, in una nicchia di palazzo Adorno, sono venuti alle luce altre scene religiose di piccole dimensioni, attribuibili al manierista copertinese.

Presso la cappella del vecchio ospedale “Vito Fazzi” si trova custodita un’altra grande tavola attribuita allo Strafella e raffigurante “L’assunzione della Vergine”.

 

A Nardò, nella chiesa del Carmine, si può ammirare una pregevole “Pietà” eseguita dopo il 1562.

A Castro, nella chiesa Parrocchiale, esiste un’altra “Pietà”.

A Gallipoli, nell’episcopio, si conserva un’altra opera del suo periodo giovanile. Si tratta della “Madonna in Gloria”, opera che fino al 1959 era collocata nell’antica chiesetta di S. Maria di Costantinopoli.  E pensare che moltissimi lavori di questo Artista non ci sono pervenuti o sono stati distrutti dalla incuria e dalla ignoranza di improvvisati restauratori…

Gianserio Strafella è, indubbiamente, un grande e importante figlio del Salento artistico, meritevole di essere conosciuto e apprezzato, valutato e ammirato soprattutto per la sua delicata e magistrale capacità di mediatore tra il Sacro e il Profano.

 

 

 

 

 

 

Category: Cultura

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