TANTI PALI DELLA LUCE ABBANDONATI DA RIMUOVERE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Innocenzo Graziuso e Giovanni Seclì del Forum Ambiente e Salute ci mandano per conoscenza la seguente lettera inviata al sindaco di Lecce Carlo Salvemini, all’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci e alla competente direzione dell’Enel______
Da diversi mesi sono stati istallati nel quartiere S. Rosa (in particolare v. Argento, Bradano, Basento, Mincio) nuovi pali di illuminazione pubblica , in sostituzione di altri obsoleti, di ferro o di cemento, soprattutto questi spesso gravemente usurati, ma tuttora almeno 25, ormai del tutto inutilizzati, non sono stati rimossi.
Ciò è invece opportuno e doveroso per prevenire e scongiurare rischi di cedimento e per non deturpare il paesaggio urbano.
Situazione analoga si registra in altre strade , anche centrali: in v. Otranto 25 pali di ferro ed uno di cemento non rimossi, ormai del tutto inutilizzati dopo l’istallazione della nuova palificazione almeno da un anno. Peraltro è strano come solo su tale viale -a differenza degli altri (Gallipoli, Lo Re, XXV luglio etc)- non sono stati utilizzati i pali del filobus per ubicarvi i nuovi lampioni , così accentuando la presenza di ostacoli alla percorribilità dei marciapiedi. Perfino su vl. Calasso – uno su piazzale Porta Napoli – fanno bella figura di sé due mega pali di cemento , ormai privi di cavi.
Appena quattro mesi fa, 16 gennaio 2021, nel centro abitato di Galatina un palo di ferro, probabilmente ma non visibilmente usurato, è crollato su un auto, per fortuna non occupata da persone. Quanto è avvenuto va tenuto in debita considerazione per prevenire il reiterarsi di possibili simili cedimenti .
La sostituzione dei vecchi pali è motivata tecnicamente da problemi di sicurezza, funzionalità ed estetica. La loro mancata rimozione, contestuale alla collocazione dei nuovi (come dovrebbe essere previsto nei contratti di affidamento di tali lavori), contraddice e vanifica in gran parte tali obiettivi. I nuovi pali si sommano ai vecchi , producendo uno scenario di degrado del paesaggio urbano e di barriere architettoniche.
Purtroppo tale situazione non è isolata; essa si inserisce in un persistente e diffuso analogo scenario –talvolta dagli aspetti ancor più vistosi- che si palesa negli ultimi due decenni in molti comuni salentini, e da cui Lecce finora sembrava estranea (in parallelo si invia una sollecitazione al Presidente della Provincia di Lecce).
Non vorremmo che anche nel capoluogo i ritardi nella rimozione durino per decenni; ciò si può notare dai numerosi “secolari” supporti risalenti alla prima istallazione della rete elettrica cittadina,cui ancora sono agganciati i cavi , che ancora “decorano” le pareti absidali esterne del Duomo di Lecce!.
Chiediamo che, in ordine alle proprie competenze e responsabilità, si attivino con urgenza le procedure amministrative e tecniche per rimuovere tali situazioni – ed altre analoghe- di degrado e soprattutto di rischio per l’incolumità pubblica e si avvii un monitoraggio sull’intero territorio urbano.______
IN UN SUCCESSIVO COMUNICATO, L’ASSOCIAZIONE SEGNALA SITUAZIONI ANALOGHE IN ALCUNI COMUNI DELLA PROVINCIA:
Il cedimento avvenuto nel centro urbano d Galatina il 16 gennaio 2021, di un palo dell’illuminazione pubblica , abbattutosi su un auto (per fortuna solo sfiorando delle persone) ripropone una criticità vistosa e in alcuni casi persistente da due decenni: la mancata rimozione in diversi comuni della provincia di Lecce dei pali dismessi di illuminazione pubblica spesso usurati ( talvolta anche di sostegno di cavi ) contestualmente alla installazione dei nuovi o quanto meno in tempi ragionevoli.
L’istallazione dei nuovi pali è motivata non solo da motivi tecnici e di ammodernamento, ma anche da ragioni di usura e di sicurezza dei vecchi , nonché di tipo estetico. Gli ultimi due sono completamente disattesi quando la vecchia palificazione continua a convivere con la nuova. Le criticità principali sono le seguenti: crescente usura non monitorata soprattutto per l’abbandono dei dismessi; mancanza di manutenzione e abbandono agli agenti atmosferici e al dissesto stradale; nuove barriere architettoniche che rendono impercorribili i marciapiedi, spesso stretti, a pedoni e cittadini con handicap; vanificazione del rinnovato arredo urbano rappresentato dai nuovi e quindi degrado del paesaggio urbano circostante; abbandono di rifiuti e mancato recupero di ingente quantitativo di materiale ferroso, dal significativo valore economico.
Sorprende come l’istallazione della nuova palificazione non sia contestualmente accompagnata dalla rimozione della vecchia, con aggravio limitato dei costi , sempre che non fosse già prevista nei capitolati di appalto ! Comunque dovrebbe essere premura assicurarlo –nonché indice di gestione oculata delle risorse e di pianificazione dell’intervento- da parte delle pubbliche amministrazioni e degli enti interessati , a garanzia dell’incolumità pubblica e anche per motivi estetici.
Tale scenario di sciatteria e rischio, si presenta in modo differenziato , ma sempre più diffuso e marcato in provincia di Lecce. Vi sono esempi di “incompatibile convivenza estetica” di vecchi pali arrugginiti dismessi che sovrastano eleganti lampioni adiacenti. Sull’importante arteria stradale (Gallipoli-Otranto) che attraversa per 2 km l’intero centro abitato di Collepasso (dall’alta intensità di traffico) almeno 80 vecchi pali di illuminazione , da oltre dieci anni, permangono -spesso a pochi decimetri di distanza dai nuovi (si allega foto)- vanificando la percorribilità del marciapiede, costringendo i pedoni –e cittadini con handicap- a zig zag tra pali e auto spesso parcheggiate , e spesso a impegnare la strada insieme ai veicoli; con rischio cedimento e degrado del paesaggio urbano ! Un anno fa sono stati rimossi solo i vecchi lampioni: non sarebbe stato opportuno rimuovere anche i vecchi pali spostando i cavi su quelli nuovi?
Si chiede che l’Ente Provincia, eserciti una “moral suasion” di sollecitazione verso i comuni -di cui rappresenta un ente coordinatore- affinchè provvedano alla rimozione dei vecchi pali; analogo intervento da parte del Prefetto ; che l’ENEL in sinergia con i comuni adotti gli interventi di sua competenza . La prevenzione dei rischi per l’incolumità pubblica, la rimozione delle barriere che ostacolano la percorribilità dei marciapiedi da parte dei pedoni e delle persone con handicap, sono due priorità per ogni amministrazione ed ente pubblico, con le connesse responsabilità di omissione in caso di incidenti.
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Salve,
abito in una località dell’Umbria e in entrata della mia proprietà, c’è un palo in cemento dell’Enel in disuso. Vorrei farlo rimuovere dall’Ente che ai suoi tempi lo ha installato in quanto ritengo potrebbe rappresentare un pericolo per l’incolumità delle persone e deturpa l’ambiente. Come fare? Grazie.
Come
Abbiamo un palo della corrente da molti anni in disuso, in corrispondenza di due altre recinsioni, ai proprietario del terreno sedutastante sembra non preoccupare. A chi bisogna rivolgersi per farlo togliere prima che capiti qualche disgrazia accidentale???