“ATTO DI ARROGANZA , TRA TERRA E SANGUE” IN MOSTRA A COLLEPASSO
“Atto di Arroganza, tra terra e sangue” personale di pittura di Mario Calcagnile in mostra dal 4 al 7 Luglio all’interno del Palazzo Baronale a Collepasso. La manifestazione avrà luogo nell’ambito della manifestazione “Nel Segno dell’Uomo – Collepasso InVESTE d’ARTE” organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale e Culturale Cantieri Ideali.
L’artista pugliese d’origine ha lungamente vissuto in Germania, Canada e Lombardia.
La carriera di Mario Calcagnile si arricchisce di collaborazioni con artisti internazionali tra i quali: Heinz Trokes, Emilio Vedova, Per Kirkeby, Miloslav Chupàc. Dopo anni dedicati alla scultura, organizzando tra l’altro quattro Simposi Internazionali di Scultura nel Salento e facendo arrivare in Puglia oltre trenta scultori di fama internazionale, Mario Calcagnile torna al vecchio amore, la pittura. L’autore ha raggiunto in queste opere una maturità e una visione della pittura che lo spinge come per sintesi in un “atto di arroganza” a cogliere le vibrazioni e le passioni (tra terra e sangue) che gli vengono trasmesse dalla sua terra il Salento.
L’artista ha dato vita, tra l’altro, alla “bottega dell’arte – Il Giardino dell’Angelo”, luogo dell’utopia dove produce sculture, oggetti d’arte e accoglie colleghi e amici provenienti da tutto il mondo, dove gli scambi e le energie divengono creativamente atto vitale e propulsore per l’arte.
Fondatore della Calcangeli Edizioni, oltre a pubblicare suoi scritti di buon successo, rivolge attenzione a scrittori presenti nel territorio, così come autori che hanno reso lustro alla nostra letteratura quali Salvatore Paolo.
Il vernissage della mostra si terrà il 4 luglio alle ore 20.30. Alla presentazione dell’artista, interverrà la Prof. Monica Lisi che di lui scrive: “…ed ecco che il ritorno alla pittura dell’artista, scultore da sempre, ce lo fa ritrovare, immerso in una nuova dinamica. Quella del colore e della tela. Non è più dunque alle prese con enormi mole di pietra come era accaduto in passato, ma ora si confronta con un medium che è delicato, leggero, essenziale. Come i suoi lavori che ci raccontano terre, vissuti che si dipanano in gesti, silenzi di luoghi assolati dove la magia percepita, osservata, compresa, si trasforma in arte. Il ritorno alla pittura “tra terra e sangue” è per Calcagnile un gesto d’arroganza perché come ci dice molti artisti hanno abbandonato la pittura ed il suo lavoro racconta in primis questa volontà di recuperare il medium, tracciando con un linguaggio informale, espressionista la terra che gli appartiene ed il sangue che è sentire, istinto, umore”.
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