SCONCERTANTI NOVITA’ SUL GASDOTTO TAP/SNAM
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Movimento No Tap Brindisi ci manda il seguente comunicato______
Il gas di TAP resterà fermo a Brindisi almeno fino al 2028 perché non è stato ancora costruito il gasdotto che collega la Rete Snam da Brindisi a Massafra, per poi essere trasportato in Europa .
Le bugie di Tap e Snam vengono rivelate dagli stessi dirigenti delle due società durante i lavori della Commissione Europea sull’Energia per le pressanti domande formulate dalla nostra e dalle altre associazioni presenti alla riunione della Commissione Europea..
Il Movimento No Tap /Snam di Brindisi ha partecipato ai lavori della Commissione Europea perché ammessa alla stessa in qualità di portatori di interessi, così come prevedono i democratici regolamenti europei che permettono a movimenti ed associazioni di portare il loro contributo alle discussioni su questioni di interesse generale.
Sono state proprio le domande insistenti della nostra e delle altre associazioni, presenti alla Commissione, a far finalmente ammettere la notizia clamorosa a Lavinia Tanase di TAP e confermare da Marco Gazzola di SNAM durante l’audizione in Commissione Europea del DG ENER Gas Group il 23 aprile 2021.
Manca clamorosamente il gasdotto che collega la centrale Snam di Matagiola –Brindisi a Massafra per una lunghezza di 90 chilometri che sarà realizzato, secondo i programmi presentati, solo entro il 2028.
Il nuovo collegamento permetterà solo a quel punto di poter trasportare il gas a Minerbio-Bologna e da lì poi in tutta Europa.
Il Meeting è stato organizzato dalla Commissione Europea per presentare i progetti di gasdotti di interesse comune della 5. PCI List, ai portatori di interesse, che presentano le loro osservazioni ai nuovi progetti. Tale lista, dopo la consultazione pubblica che scade l’1 maggio, sarà valutata dalla Commissione e poi sottoposta al voto del Parlamento Europeo per il finanziamento da parte della Banca degli Investimenti Europea, BEI, e dalla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo BERS.
Erano presenti: i Commissari Europei per l’Energia, le società proponenti (tra cui SNAM, TAP, Edison, Desfa, Socar, Fluxys, Enagas, BP…), gli enti regolatori nazionali (per l’Italia ARERA), i Governi Nazionali (per l’Italia Andrea D’Elia del MITE) e le associazioni di cittadini, tra cui No Hub del Gas, il Movimento No TAP/SNAM di Brindisi per la Campagna “Fuori dal Fossile”, la redazione di emergenzaclimatica.it, e varie ONG europee come Gastivists, Food and Water Action Europe e CEE Bankwatch Network.
Tutti gli interventi sono stati registrati, e molte le risposte anche scritte,e tutto è agli atti della Commissione.
Tra i progetti italiani proposti nella 5. PCI list per il finanziamento europeo ci sono: il raddoppio della capacità di TAP e della interconnessione TAP/SNAM Melendugno – Brindisi da 10 a 20 miliardi di mc/anno.: proponenti TAP e SNAM; il nuovo gasdotto Matagiola – Massafra, priorità SNAM, 90 km per connettere Matagiola (Brindisi) alla Rete Adriatica SNAM a Massafra. Prevista per il 2028. Il completamento della Rete Adriatica SNAM: le tratte Foligno – Sulmona e Sulmona – Sestino e il PRT di Sulmona. Serve a portare il gas di TAP e di Poseidon fino a Minerbio (Bologna) e poi in Europa. E infine il nuovo megagasdotto Poseidon: la parte cipriota, greca e italiana del Gasdotto Eastmed – Poseidon con approdo a Otranto e con gas proveniente da Israele, Egitto e Gaza. Portata: 20 milardi di mc/anno.
E mentre la Ministra per l’Energia dell’Austria, Leonore Gewessler, dichiara la contrarietà dell’Austria a qualsiasi progetto fossile che arriva o passa dall’Austria, il nostro Ministero della Transizione Ecologica, insieme ad Arera, approva tutti i progetti gas, eccetto per il progetto del gasdotto Ungheria Slovenia Italia, perché ritenuto inutile portare in Italia il gas liquido rigassificato.
La nostra domanda come Movimento No TAP/SNAM di Brindisi, aderenti alla campagna Fuori dal Fossile, è stata: “TAP ha consegnato solo 1 miliardo di mc da gennaio, gas che è rimasto a Brindisi perché manca la interconnessione con Massafra e la Rete Adriatica, che sarà pronta solo nel 2028. Perché volete addirittura raddoppiare la portata?”. La risposta di Lavinia Tanase (rappresentante TAP): “Il gas per ora arriva a Brindisi. TAP ha già la capacità di portata, poi dipende dal distributore italiano (ndr: SNAM). il gas di TAP serve come fonte di energia essenziale per la transizione e sostituisce il carbone per ridurre le emissioni”.
E abbiamo insistito: “Ma se il gas di TAP si fermerà a Brindisi fino al 2028, come rifornirete l’Europa?”. Risponde Marco Gazzola (rappresentante SNAM): “Abbiamo una capacità di 44 miliardi di mc annui sulla nostra rete e potremo soddisfare tutte le esigenze di trasporto”. Dal 2028, aggiungiamo noi.
E ancora chiediamo:” Non c’è nessuna VIA ancora per il gasdotto Matagiola – Massafra. E saranno estirpati 12000 ulivi. Fino al 2028, dove andrà tutto il gas di TAP senza l’interconnessione Matagiola – Massafra?”. Risponde Marco Gazzola (SNAM): “Tutte le norme ambientali sono sempre state rispettate, incluso le aree protette e tutto è stato ripristinato, anzi, migliorato, come fatto con gli ulivi nell’interconnessione TAP. La nostra rete attuale supporta 44 miliardi di mc di portata.”
Federica di emergenzaclimatica.it, think tank registrato nel Transparency Register della Commissione e studentessa del Liceo Ferdinando di Mesagne, chiede: “Volete finanziare 4 gasdotti a Brindisi per approvvigionare le nuove centrali a turbogas e dite di voler ridurre le emissioni di gas serra?”. La risposta di Marco Gazzola (SNAM): “Il gas di TAP serve per decarbonizzare. Infatti servirà anche a diminuire le emissioni di CO2, permettendo la conversione a gas della centrale a carbone di Cerano.”
E sempre come Movimento No TAP/SNAM di Brindisi chiediamo: “TAP/SNAM è un unico gasdotto, diviso in 8 tronconi nella PCI list e ciò contrasta con la Decisione UE sulla valutazione degli effetti cumulativi dell’opera, considerando anche la Direttiva Seveso sui rischi di incidente rilevante.”. Infatti, Brindisi, oltre ai 4 nuovi megagasdotti in arrivo o partenza, ha altri 11 impianti a rischio di incidente rilevante, come il petrolchimico ENI, Cerano, la Centrale A2A, la centrale EniPower… Risponde sempre Marco Gazzola (SNAM): “SNAM non vuole eludere le direttive, ma adegua le opere programmate secondo le richieste del mercato energetico e le esigenze aziendali. “.
Da tempo denunciamo i gravi rischi dei nuovi gasdotti e che non vengono considerati gli effetti cumulativi, ne le fughe accidentali di gas e che non si tiene conto del rischio di incidente rilevante nell’area SIN di Brindisi.
E lo diciamo da tempo che il gas di TAP non andrà in Europa, ma si fermerà a Brindisi per alimentare la centrale EniPower e lo consumeremo per gli usi domestici nelle case salentine fino al 2028. Tutta questa megaopera, dannosa, costosa e inutile, solo per far bollire le macchinette di caffè in Salento…
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