ARTISTI SALENTINI / ANTONIETTA LANDE
di Raffaele Polo______
In quella turbinosa realtà che è la Capitale negli anni Sessanta/Settanta (e via via, modificando i parametri e perdendo molta della sua ‘esclusività’, anche nei decenni successivi) dove l’Arte è strettamente collegata al mondo delle gallerie e alla frequentazione di una Roma-bene che affianca attori e politici a rampolli delle nobiltà più longeve, c’è un’artista che non rinnega il suo mondo, le sue origini, le proprie radici, pur essendo ben inserita nel rutilante ed esclusivo mondo capitolino.
È Antonietta Lande (nella foto), salentina di nascita e di mentalità, che trasporta sulle tele, sempre molto apprezzate, la viva testimonianza del mondo della nostra terra, così diverso e magari a disagio nelle gallerie di via Margutta o via Veneto.
Eppure, con tenacia e grande professionalità, Antonietta si proietta tra i migliori artisti del momento e le sue realizzazioni su tela vengono apprezzate perché hanno ‘qualcosa’ che non si trova in nessun altro suo collega. Sono i colori pastosi, le pennellate a largo respiro, è quell’atmosfera che Antonietta sa mirabilmente inserire nei suoi paesaggi, nelle nature morte, inserendo in ogni composizione un pizzico di quella robusta ‘salentinità’ che pochissimi, ancora, sanno riconoscere.
Osservando i movimenti col senno di poi, constatiamo come, in quegli anni, una sorta di timore reverenziale quasi costringe gli artisti nostrani ad uniformarsi alle indicazioni che vengono dalle gallerie più importanti, quelle situate nel Nord ma soprattutto a Roma. Non c’è, insomma, una coscienza pittorica che sappia esportare degnamente quella meravigliosa luce salentina, quell’impagabile retaggio di sfumature e colori che solo i nativi possono comprendere e interpretare.
Ecco, allora, il merito maggiore di Antonietta Lande: non aver dimenticato la ‘sua’ terra, il ‘suo’ mondo. Anche trapiantata lontano anni luce dalla realtà dell’estremo Sud d’Italia, sa ricordarsi dei bagliori, delle sollecitazioni che sono nella sua infanzia e che non la lasciano più.
Le sue opere, allora, parlano direttamente all’animo sensibile di chi, in realtà, non si aspetta tale vigore dalle capaci mani di una donna figlia del suo tempo e ben accasata nella Roma di Anita Ekberg nella fontana e dei paparazzi…
Antonietta Lande non è molto conosciuta, nel Salento.
Ed è un peccato, perché proprio lei, più di altri, ha contribuito in maniera decisiva alla costruzione di quella grande distesa che è l’Arte salentina, ancora in gran parte da scoprire.
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