SANREMO 71 / QUESTO FESTIVAL NON CI RAPPRESENTA PIU’
di Elena Vada______
“Chiaro di luna” in danese.Sono in quattro: Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi, Ethan Torchio.
Il brano che hanno presentato a Sanremo, s’intitola: “Zitti e Buoni”.
ROCK duro e puro. Ma non è, solo, per questo, che hanno vinto Sanremo. Si erano già conquistati, una fetta di pubblico giovanissimo, partecipando ad X FACTOR, nel 2017.
I primi successi sono stati:”Morirò da re” e “Torna a casa”.
Il testo, portato a Sanremo, parla di ribellione e trasgressione. Diversi ed incompresi, come i giovani di tutte le generazioni. È da quando è nato l’uomo, che se ne discute. Usando, magari, vocaboli, espressioni, gergo, diversi, ma la sostanza dell’argomento, è la medesima. “Fuori di testa, ma diversi..”
Per questo motivo, non sono molto convinta di questa vittoria, a sorpresa, dei Maneskin (nella foto).
Ho chiamato i nipoti giovani, della famiglia, per ascoltare le loro opinioni. Risposte, di primo acchito:”….e chi l’ha visto sto, Sanremo? – Ma secondo te, io guardo, quella roba?!”
Come non detto.
Allora, chi li ha votati?
Voglia di novità, o politiche per Case Discografiche, e Radio, ancora parecchio seguite dai giovani?
Non esprimo altro. Non ho i mezzi culturali, appropriati. Ma, rappresento, credo, l’italiano medio, che non si è riconosciuto, in questo voto sanremese. Che non ha più trovato, nella trasmissione canora, la propria identità.
Se tutto deve cambiare, che sia detto e spiegato chiaramente. Ci sentiamo smarriti… e siamo anziani, non giovani fuori di testa. Se dobbiamo abituarci ad un Sanremo, che si allinea alle gare Rai e Mediaset, con i giovani protagonisti, per esigenze di Sponsor e pubblicità, va bene. Ma non chiamatelo più “Festival della canzone italiana”.
Diteci la verità, su questo spettacolo, che, in alcuni momenti, è sembrato una carnevalata.
MANESKIN, bravissimi, nel loro ruolo di trasgressori rocchettari. Ma…
“Sanremo è sempre Sanremo!”
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Carissima Signora Elena, come fare a darti torto.