ANCORA DEGRADO ALL’ IPOGEO SANTA LUCIA

| 13 Febbraio 2021 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Innocenzo Graziuso e Giovanni Seclì del Forum Ambiente e Salute ci mandano per conoscenza la seguente lettera inviata alle autorità competenti_______

Sig. SINDACO  COMUNE DI LECCE

Pc.

Sig. PREFETTO LECCE

Sig. SOPRINTENDENTE ff.ff.  SAPAB LECCE

Ritorniamo  ancora una volta a segnalare  la situazione di degrado, con aspetti  che  possono mettere a rischio l’incolumità pubblica,  in cui versa  l’ipogeo S. Lucia, dove insiste  l’unica cripta medievale presente in città.

Dopo  l’ultimo intervento (risalente  a  non meno di dodici anni fa) di  parziale bonifica  del sito – ubicato  a poche centinaia di metri dal cuore del centro storico e  adiacente  all’area  archeologica medievale-rinascimentale S: Maria del Tempio – lo stesso  è rimasto abbandonato, con  totale incuria, disinteresse, precarietà strutturale.

Una grata  permette  di vedere,  all’interno dell’edificio prospiciente   le strade laterali,  diversi mattoni presumibilmente  crollati, in un contesto fatiscente;  da   un ampio “squarcio” su  un muro, corroso in più parti, di recinzione del fossato  (adiacente una delle due vie  assai frequentate che lo delimitano), emerge  la discarica di rifiuti in cui versa  l’ipogeo circostante la cripta. Lo stesso “squarcio” , posto al  livello del marciapiede , può agevolmente essere attraversato da persone curiose, senza autocontrollo, da bambini, etc. che precipiterebbero  nel profondo fossato immediatamente adiacente al  muro.

Negli scorsi anni si sono alternate  le voci  sulla sorte dell’area, di proprietà privata, ma di rilevanza  storico-culturale, quindi di interesse pubblico: realizzare nella stessa un albergo…!; riqualificarla  dall’attuale degrado.

L’eco di tali proposte  -la prima  indecente-  è  tuttavia il silenzio di iniziative private e pubbliche , finalizzate  a  rimuovere tale “vergogna”  e a ridare alla città  quanto resta  dell’unica testimonianza  della storia religiosa alto – medioevale. Ancor più stride tale disinteresse, alla luce del progetto di alcuni  interventi  finalizzati a  valorizzare altri beni architettonici della città, tra cui la chiesetta Balsamo e  lo Scipione Ammirato.

La proprietà privata dell’area non esime dalla responsabilità morale, culturale, anche istituzionale  di  un intervento  diretto e-o indiretto, ormai atteso da anni di recupero di tale  importante tassello  culturale.

Intanto urge  quanto meno   che sia  riparato  il “buco  nel muro”  -stigma del disinteresse e degrado- e verificare la incerta  stabilità dello stesso , per prevenire ogni  eventuale  rischio per l’incolumità pubblica, la cui responsabilità  non può essere ignorata.

Distinti saluti

Innocenzo Graziuso

Giovanni Seclì

Category: Cronaca, Cultura, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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