NOVITÀ EDITORIALI / “25 appuntamenti col sicario + 2”
ESCE PER LA CASA EDITRICE SALENTINA I QUADERNI DEL BARDO LA NUOVA RACCOLTA POETICA DEL MAESTRO TOMASO KEMENY: VERSI CHE SONO “un teatro di ombre filtrate e ingoiate dalla luce inossidabile della Bellezza”______
di Chiara Evangelista______
La casa editrice salentina “I Quaderni del Bardo Edizioni” di Stefano Donno è orgogliosa di pubblicare la nuova raccolta poetica di Tomaso Kemeny (nella foto di Dino Ignani) “25 appuntamenti col sicario + 2” (142 pagg. 8,59 euro).
L’Autore, 83 anni, nato a Budapest, vive a Milano dal 1948; ha pubblicato oltre dodici libri di poesia ed è uno dei fondatori del movimento Mitomodernista e della Casa della Poesia di Milano.
Tomaso Kemeny dà al lettore venticinque appuntamenti che si rivelano essere un teatro di ombre filtrate e ingoiate dalla luce inossidabile della Bellezza.
Al grido “Fight for Beauty”, il fondatore della corrente mitomodernista conduce la notte dell’Esistenza sul Golgota per invitarla ad una metamorfosi ovidiana, nel segno di un’alba luminescente. “Versi che uniscono alla brevità la potenza della visionarietà” vengono definiti giustamente dalla poetessa Laura Garavaglia.
Oltre
l’invisibile
latte blu
del nulla…
I versi di Kemeny sorvolano le cupole del silenzio per rompere il muro del suono dell’indifferenza. Le liriche sono difatti intrise di impegno civile, ruolo di cui da sempre la poesia si è fatta carico.
Per fare
risuscitare
l’anima
del mondo
contemporaneo
bisognerà
colmarla
al ritmo
dell’infinito
Se, come sostiene Mario Luzi, la poesia è sempre poesia civile, Kemeny non si smentisce e ricerca il ruolo del testo nel contesto, il ruolo del poeta nell’insofferenza asmatica dell’indigesto hic et nunc.
“Tomaso a distanza di anni raccoglie la sfida (del tempo, della morte e della non poesia) e ingaggia un corpo a corpo con le parole (amiche di sempre) sul ring della vita (su cui combatte da sempre), con Dio, con l’amore, con la poesia e con la luce della bellezza che fiammeggia qua e là nel cimitero dei vivi e dei sopravvissuti” scrive il poeta e critico d’arte Donato Di Poce nel suo intervento critico.
Nella solitudine
il poeta
vive
prostrato
nella luce
I versi sono esemplificativi di un dialogo tra l’infinitudine del Thumos greco (significante “anima emozionale”) e la “putrefazione epocale di un’estetica priva di utopia” in cui il poeta scava fino alle radici del Tempo asincrono e ha “sete di metamofosi”.
I grandi poeti
defunti
ricordano
i versi
che non ho
scritto
e che non riuscirò
a scrivere
Netto e decisivo è l’influsso della poetica surrealista di Andrè Breton sull’autore. Aspetto che ha messo in luce nella sua nota critica al testo il giornalista Ottavio Rossani: “L’energia bretoniana è entrata nel sangue di Kemeny non solo attraverso le parole e le opere, ma anche attraverso l’amicizia e la corrispondenza emotiva. Dal ribollire delle pulsioni giovanili Tomaso oggi è arrivato a poter raccontare le grandi imprese, o le pulsioni e le immagini quotidiane, per la poesia, per la Bellezza, per il senso del vivere e del pensare di questa umanità sempre ribollente di grandi decisioni e, però, anche di irrazionali crudeltà”.
Kemeny eredita il Passato, snodando la trama chiaroscurale della grammatica del Presente, per farne una pagina di luce della poetica contemporanea.______
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