LECCE-CARPI:RIMONTARE E VINCERE PER LA SERIE B (E PER MOLTO ALTRO) di Gabriele De Pandis

| 15 Giugno 2013 | 0 Comments

La grigia tempesta violenta della stagione 2012-2013 della Lega Pro, la prima per il Lecce dopo la riforma del campionato che ha subito un restyling rispetto alla vecchia Serie C, sta per finire. Il problema per i giallorossi sarà lo stato dei luoghi alla fine della tempesta che vede il suo ultimo atto nella finale di ritorno dei playoff al “Via del Mare” contro il Carpi. Per i giallorossi e per i suoi tifosi la partita di domenica potrà aprire le porte del purgatorio della cadetteria oppure lasciare il Lecce nell’inferno dell’incertezza che la permanenza in Lega Pro può dare alla squadra del patron Savino Tesoro anche a causa dei mancati (sostanziosi) introiti provenienti dalla cadetteria. In caso di vittoriadel Carpi si aprirebbe un nuovo fascicolo della storia del calcio a Lecce caratterizzato senza dubbio da molte cesure relative all’aspetto tecnico e chissà da cos’altro. In ogni caso la mente dei giocatori, dei tecnici e dei tifosi deve andare all’imminente impegno di domenica alle 17.00 che entrerà di diritto nella storia delle partite campali vissute dal Lecce nella sua centennale storia.

L’andata del “Cabassi” di Carpi ha visto la vittoria dei locali per 1-0 a seguito di una partita scialba, insidiosa e con pochi spunti tecnici da ambo le parti. Ai punti però i carpigiani hanno meritato il minimo vantaggio della possibilità di giocare per due risultati su tre al “Via del Mare”: la squadra di mister Brini, oltre al gol nato su punizione di Kabine deviata da Tomi, ha avuto due ghiotte palle gol con Concas ed Arma che solo il palo e Max Benassihanno impedito di pesare ancor di più. Dal canto suo il Lecce non ha mostrato fantasia dalla cintola in su ed, a parte una fiammata di Jeda nel primo tempo, non è riuscito a capitalizzare i momenti di supremazia del campo.

La partita del “Cabassi”, oltre all’evidente gap di punteggio, ha riconsegnato a mister Elio Gustinetti un Lecce rattoppato e rimaneggiato dagli infortuni di tre importanti titolari come Martinez (sontuose le sue prestazioni in giallorosso), Jeda eChevanton. A peggiorare ulteriormente la situazione è intervenutolo stupido giallo rimediato da Memushaj a Carpi che costerà all’albanese l’assenza nella partita di domenica che può valere una stagione.

Se per Chevanton sembra probabile un recupero a mezzo servizio con presenza dell’uruguagio in panchina, per Jeda e soprattutto per Martinez non c’è niente da fare. A tal merito Gustinetti in settimana sta lavorando per dare un disegno tattico al suo Leccecapace sì di essere a trazione offensiva ma con un occhio attento all’equilibrio tattico in campo perché passare in svantaggio significherebbe trovarsi davanti ad un Everest difficilmente rimontabile, visto anche il leitmotiv emotivo del Lecce di questa stagione, soggetto a cali una volta passato in svantaggio.

Il Carpi, dal canto suo, nella partita d’andata (come anche nei due incroci di campionato) ha dimostrato di non soffrire il gap di classifica con i giallorossi. Molto di questo merito va a mister Fabio Brini, capitano di mille vascelli in Serie C-Lega Pro ampio conoscitore della categoria e delle sue dinamiche. Il mister ex Taranto ed Ancona è subentrato a febbraio sulla panchina emiliana costruendo un architrave tattico differente: via la coppia fissa di punta Arma-Kabine (o Della Rocca) e spazio ad un frizzante gioco sulle fasce che ha portato nella cascina carpigiana una serie spaventosa di 6 vittorie in 7 partite tra febbraio e marzo. Questo filotto ha permesso ai biancorossi l’assestamento per il terzo anno consecutivo nel treno playoff, treno che per il secondo anno consecutivo sta giungendo all’ultima fermata: l’anno scorso con la Pro Vercelli, quest’anno con il Lecce.

Il meccanismo tattico di Fabio Brini ha portato sulla ribalta del campionato di Lega Pro interessanti calciatori come il terzino destro Letizia, seguito già dal Parma, ed i trequartisti esterni “Speedy” Di Gaudio e Concas, misto di fisicità e tecnica sopraffina, che per movenze in campo ricorda lontanamenteRibery. Giocherà dalla parte del Carpi anche la buona salute della batteria di punte formata da Arma, Kabine e dal sempreverde Della Rocca, tra i più applauditi all’andata.

Il Lecce, dal canto suo, ha il dovere di vincere: una vittoria con un gol di scarto (1-0, 2-1, 3-2 ecc.) al 90’ prevedrà l’allungamento del match con i canonici due tempi supplementari da 15’ l’uno. In caso di permanenza di risultato favorevole al Lecce, al 120’ i giallorossi avranno la meglio grazie al miglior piazzamento in campionato.

Oltre alle naturali prestazioni sopra la media stagionale degli undici in campo, al Lecce servirà la cornice di pubblico dei bei tempi che il “Via del Mare” può e riesce senza dubbio a regalare.Ad oggi la prevendita ha superato quota 6000 tagliandi venduti: è un buona cifra se la si confronta con le presenze della regular season ma per creare quell’atmosfera bollente attorno al match occorrono numeri più sostanziosi. La città, la provincia e l’intero bacino d’utenza devono avere più fame di calcio ed essere consci della portata epocale della finale di domenica e delle pagine che essa può aprire per la continuazione della storia del calcio a Lecce.

A tal proposito si spera che nelle ultime ore il numero di vendite registri sbalzi positivi, è importante spingere quella palla dentro per ritornare nelle stanze del calcio che conta.

 

Gabriele De Pandis.

 

 

 

 

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Category: Sport

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