ARTISTI SALENTINI / PIETRO LIACI
di Raffaele Polo______
Salentino di San Cesario (nella foto di copertina; nella foto sotto: “Traccia originaria”, legno, corda, stoffa e oro, 2006) Pietro Liaci ha respirato appieno l’aria dei movimenti artistici che, dagli anni ’60, hanno coinvolto, quasi inconsciamente, anche il nostro territorio, da sempre refrattario alle novità.
Basti pensare che per gli artisti più sensibili, era necessario salire a Nord, a Roma, a Milano, per riuscire ad esprimersi al meglio. Soltanto in seguito e con molta fatica, il confine geografico si è ampliato. Ma a costo di sacrifici e delusioni.
Del resto, se nei secoli scorsi pittori e scultori dovevano, per forza, recarsi a Parigi o nell’Europa che contava, là dove nascevano e imperavano le nuove ‘avanguardie’, nel Meridione meno accessibile (leggi Salento…) era necessario affrancarsi da quella imperante ‘provincialità’ che era sempre spessa e invasiva.
Liaci frequenta tutti i movimenti più importanti e fonda anch’egli un gruppo (Arco) che affianca alla sua attività di ‘critico d’arte’ o, per meglio dire, di ‘testimone d’arte’.
Nel frattempo, la sua attività prosegue instancabile e viene caratterizzata da momenti sempre più frequenti di opere legate indissolubilmente al proprio vissuto, a quelle radici salentine che forniscono materiali e linguaggi originali per la sua voglia di sintetizzare e stupire.
Accompagnato da una innata predisposizione per il disegno, Liaci continua una coerente rivisitazione dei rapporti tra forma e spazio ma anche tra colore e luce, in quelli che sono, da sempre, i ‘topoi’ dei grandi artisti.
Non disdegna le interpretazioni legate al ‘religioso’ per le quali ha, anzi, una naturale inclinazione. E partecipa volentieri e con sagacia alla illustrazione di testi di narratori contemporanei.
Recensito e pubblicato in numerose occasioni, lascia una importante testimonianza di opere e realizzazioni con vari materiali che testimoniano la sua ricerca mai doma e la sua profonda, intima connessione con l’Universo artistico che lo circonda e che, con caparbia, vuole mostrare e sintetizzare per confermare quella ‘funzione sociale dell’Arte’, in cui credeva profondamente.
______LA RICERCA nei nostri precedenti articoli del 10, 15 e 23 dicembre scorsi
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