MODA / MODE – SULLA TAVOLA DEI GIORNI DI FESTA, METTIAMO LE BOTTIGLIE DI VINO DELLE CANTINE PAOLOLEO
MA CHE FARE PER BICCHIERI ADEGUATI ALLA SITUAZIONE?!? NIENTE PAURA, QUI TROVERETE TUTTI I CONSIGLI DELLA NOSTRA ESPERTA DI BON TON
di Elena Vada______
Tra pochi giorni, dovremo apparecchiare la tavola delle feste, per il cenone o, il pranzo di Natale. (Con ottimismo!). Diamo uno sguardo ai bicchieri che occorreranno: acqua, vino bianco, vino nero, spumante…eccetera.
Non sottovalutate l’argomento, perché un buon vino, si gusta meglio, nel bicchiere giusto, possibilmente di cristallo e a stelo, che va tenuto tra le dita, per non alterare la temperatura dello stesso.
Il bicchiere per il vino rosso, è quello, più largo, svasato e capiente, adatto a farlo ‘ossigenare’, in modo che sprigioni, le proprie fragranze ed aromi. Per i rossi invecchiati, invece, occorre il ‘Ballon’, che è arrotondato e può essere basso o alto, secondo il tipo di vino.
Per il vino bianco leggero, usate un bicchiere più ‘snello’ del precedente, a ‘tulipano’, in modo da sentire la freschezza ed il bouquet , effusi.
Per i bianchi meno giovani, è consigliato il bicchiere detto, ‘renano’ (calice dalla pancia larga), adatto anche per i vini rosati.
Comunque, in tavola, si apparecchiano solo tre (massimo quattro) bicchieri, cominciando dal più grande (acqua), allineati, alla destra del piatto, con una certa armonia.
Il vino bianco deve essere stappato in tavola, poco prima di essere consumato. Il rosso, invece, soprattutto se d’annata, (invecchiato) deve essere aperto prima, e controllato, perché potrebbe contenere impurità (fondo). A volte, va fatto decantare e poi servito.
La bottiglia stappata, deve restare in tavola, in evidenza, con etichetta visibile, soprattutto se di grande importanza, come quelle del nostro sponsor, Cantine Paololeo, che garantisce, genuinità, oltre che sapore Salentino Doc.
Per i profani, è difficile stabilire quale vino abbinare, alle varie portate. Un mio suggerimento personale:”Fatevi consigliare, dagli esperti!” che sapranno, anche, indicarvi la temperatura di servizio.
La gradazione alcolica dei vini (se ne porterete, in tavola, diversi) è crescente.
Finalmente, arriviamo al brindisi.
In mano teniamo una coppa, o una flute (flauto, in francese).
La coppa si deve usare per gli spumanti dolci. Per quelli secchi adoperiamo la flute, il calice che consente di vedere le ‘bollicine’ (perlage) e gustare le sfumature, (metodo Classico o Charmat).
Il ‘Cono Rovesciato’, va bene, anche, per lo Champagne, ma noi italiani, (cari, viticoltori francesi) amiamo e beviamo spumante, con grande soddisfazione!
Arriviamo, ora, ai vini da dessert, o da meditazione, che sono, generalmente, liquorosi, passiti, dolci, e vanno serviti in un bicchiere piccolo e ristretto in cima.
La mia panoramica, nell’affascinante mondo di vini, cantine, sommelier e bicchieri, è stata un po’ superficiale, per la vastità dell’argomento.
Ma, non mancherà, occasione, di parlarne più dettagliatamente.
Vi ricordo che l’alcol del vino, è nocivo e pericoloso, se assunto in eccesso.
Vorrei, ora, sfatare la diceria per cui, mescolare i vini, a tavola, fa male. È vero solo se, i suddetti, non sono di qualità. Ma quelli di Paololeo, sono prodotti ed imbottigliati, in famiglia, per questo genuini e garantiti. La purezza del Salento, in bocca!
Allora, alziamo i calici: Cin-Cin e AUGURI!______
Category: Costume e società, Cronaca