Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Crocifisso Aloisi, referente regionale per la Puglia di M24A Equità Territoriale (nella foto), ci manda il seguente comunicato______
Due sono i principali temi che il Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale considera fondamentali per il futuro e la tenuta del Sud e, di conseguenza, dell’intero paese:
Rivedere la riforma del titolo V della costituzione del 2001 che, ha detta di diversi interlocutori istituzionali o di prestigio come per esempio l’Eurispes, ha comportato uno scippo di risorse ai danni del Sud quantificate in almeno 840 miliardi di euro fino al 2017, mentre per l’Associazione ‘Amici di Marco Biagi’ quella riforma “ha contribuito drammaticamente ad estendere il divario tra Nord e Sud, fino a un livello che ormai, non ha alcun equivalente all’interno dei paesi OCSE”. Senza considerare poi i vari rapporti dello Svimez che puntualmente certificano una situazione ormai INSOSTENIBILE per milioni di meridionali.
L’evoluzione di quella ‘riforma’ costituzionale è rappresentata dai propositi di autonomie differenziate che, se venissero accordate alle 3 regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) potrebbero fare da apripista per altre richieste analoghe da parte di altre regioni del Nord e rendere così strutturale e perenne il divario tra Sud e Nord del paese.
Chiedere l’autonomia differenziata dopo aver raggiunto posizioni di privilegio è l’ennesimo colpo basso che la classe dirigente del Nord vuole rifilare ai cittadini meridionali. Ma chiedere l’autonomia senza prima concretamente concedere il Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) rappresenta una fredda e cinica dichiarazione di guerra contro il Sud.
M24A Equità Territoriale è nato proprio per fermare questo progetto, ed è stata la prima forza politica organizzata e strutturata a portare avanti questa grande azione politica e culturale. Su questo argomento non faremo sconti a nessuno né ci faremo trascinare in manifestazioni pittoresche e di facciata messe in piedi da soggetti che hanno dimostrato di essere sempre latitanti nei momenti cruciali in cui si sarebbe potuto fermare questo processo velatamente eversivo.
L’altro argomento prioritario è la ripartizione dei fondi del Next Generation UE (Recovery Fund). M24A ET ha prodotto uno studio sulla ripartizione di questi fondi fin da subito, cioè all’indomani della presentazione del Piano da parte della Commissione europea. Dopo poche settimane di studio la nostra Commissione Economia ha certificato che le risorse destinate al Sud, in base ai parametri di calcolo europei (popolazione, inverso del pil e media del tasso di disoccupazione dei precedenti 5 anni), sono all’incirca il 70% in totale, cioè almeno 145 miliardi di euro sul fondo di 209 miliardi.
Abbiamo fatto numerose azioni politiche, interventi del nostro Presidente Pino Aprile , azioni giornalistiche, interventi sui social e una campagna volta a sensibilizzare le figure istituzionali meridionali (deputati, presidenti di regioni del Sud, e via via fino alle strutture più periferiche) attraverso mail a cascata, ricevendo in cambio soltanto silenzio.
Oggi finalmente però sembra che le cose stiano cambiando: il presidente della Campania, Vincenzo de Luca ed il presidente della Basilicata, Bardi, parlano apertamente di scippo di risorse ai danni delle amministrazioni meridionali se la quota di ripartizione destinata al Sud è quella che vuole assegnare il governo: cioè il 34% che corrisponde al solo parametro della popolazione.
Come più volte abbiamo spiegato, i fondi del Next Generation UE sono stati concessi dalla Commissione Europea per ridurre i gap e non per aumentare i divari ! E sono stati così cospicui proprio a causa degli altri 2 parametri che penalizzano il Sud (in conseguenza purtroppo delle politiche economiche trasversali messe in campo dai vari governi nazionali nel corso dei decenni e a causa della riforma del titolo V della costituzione). Quindi ogni tentativo di ripartire una quota inferiore al 65-70% del Recovery Fund rappresenta una precisa volontà di fottere nuovamente milioni di meridionali sorridendo e guardandoli cinicamente negli occhi.
Dunque alla luce di tutto questo ben venga l’iniziativa del presidente della Campania Vincenzo de Luca che ha organizzato un incontro in videoconferenza con gli altri presidenti di regioni del Sud per coordinare un’azione comune volta ad impedire l’ennesimo scippo di risorse che sarà fatale per l’intero Sud.
È importante puntare i riflettori su ciò che accadrà durante l’incontro di
oggi tra i diversi presidenti di regioni del Sud e speriamo che, finalmente, facciano sentire la loro voce anche i rappresentanti meridionali delle associazioni di categoria (confindustria, confcommercio, confesercenti, ordini professionali ecc.) dei sindacati (come hanno fatto in un’azione comune le più importanti sigle sindacali lucane). Anche su questo argomento, che per primi abbiamo messo in agenda nella discussione pubblica nazionale, non faremo sconti a nessuno avendo come obiettivo prioritario tutelare e difendere le nostre giovani generazioni quindi il nostro futuro. I meridionali hanno per troppo tempo subìto queste politiche economiche trasversali ma ora non sono più disposti a mantenere vecchi e nuovi privilegi territoriali nordcentrici.
De Luca 《Ci giochiamo il futuro di un’intera generazione di giovani meridionali. L’Ue ha deciso contributi a fondo perduto per la popolazione ma soprattutto sulla quantità di disoccupati e sul reddito, quindi i fondi sono per recuperare il divario nord-sud ed è vergognoso che il governo proponga il 34% al sud e il 66% al centro nord, un furto intollerabile》
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