UN ‘BUCO NERO’ NELLA CRIPTA DI SANTA LUCIA

| 13 Dicembre 2020 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Giovanni Seclì, per conto del Forum Ambiente e salute, ci manda per conoscenza questa lettera inviata oggi alle autorità competenti______

 

Sig. SINDACO LECCE

SIG. DIRIGENTE SABAP LECCE

 

Una falla  vistosa (cm 70×70 circa)  nel precario  muro di recinzione   del profondo fossato che ospita  la cripta di S. Lucia a Lecce.

Una buco  “chiaro” che fa vedere il “buco nero”  del degrado  totale in cui il sito si trova da molti decenni e  rinvia all’indifferenza  delle diverse autorità ed enti che dovrebbero tutelarlo e valorizzarlo.

La cripta di S. Lucia   è l’unica testimonianza  nel cuore della città  della cultura  religiosa   di origine altomedievale, anche se successivamente rimaneggiata  nonché  danneggiata.

La sua contiguità con la chiesa di S. Maria del Tempio (demolita insieme  al convento nel 1971) e  alla pz. S. Lazzaro dall’antica  valenza religiosa ,  ribadisce l’importanza  dell’area  per  la storia religiosa  medievale-rinascimentale della città.

La falla (non l’unica)  nel muro costruito  sul bordo  del fossato –quindi già in equilibrio precario-  è un campanello d’allarme per il  potenziale pericolo per l’incolumità delle persone, in un tratto di  strada iperfrequentato: a causa del   possibile crollo , oppure dell’incauto ingresso da parte di  un bambino  , di  una persona in stato di ebrezza, di  un cittadino curioso  con il rischio di precipitare  nel  profondo e non protetto fossato. Dopo  l’ultimo intervento di bonifica, che doveva preludere al recupero del sito,  l’abbandono è stato totale, accompagnato da  avventate ipotesi di  edificare un albergo o da vaghe  intenzioni di recupero , imbrigliate nei rovi  burocratici, di competenze e  titolarità e non solo .

Un adeguato recupero  andrebbe realizzato  innanzitutto  riunificando il sito  medievale con quello attiguo  dei resti importanti  della chiesa di S: Maria del Tempio (una delle poche testimonianze  che dovrebbero essere salvate  dalla realizzazione del megaparcheggio nell’area Massa)  eliminando la strada che  da circa un secolo  separa due strutture religiose strettamente interconnesse.

Si chiede pertanto l’intervento immediato di ripristino del muro;  nonché l’impegno a  superare  eventuali problematiche e alibi  e a procedere alla  bonifica  del sito  e quindi  al suo restauro e alla  conseguente valorizzazione culturale.

 

Category: Cronaca, Cultura, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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