CHIUSA DI BRUTTO UN’ECCELLENZA SANITARIA UNICA SUL TERRITORIO SALENTINO, PERCHE’? PER FAVORIRE I PRIVATI?
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Guido ci manda il seguente comunicato, sulla chiusura improvvisa e ingiustificata del Centro pubblico di Procreazione medicalmente assistita di Nardò (chi voglia approfondire, o conoscere, l’attività e le finalità di queste preziose strutture sanitarie pubbliche, può consultare il link del Ministero della Salute riportato a fondo pagine).______
Chiuso da 9 mesi con un patetico raggiro della Regione il Centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma) di Nardò. Calpestati i progetti di vita e di famiglia di centinaia di coppie pugliesi.
Con delibera di Giunta Regionale n. del 276 del 02/03/2020 sono state revocate le autorizzazioni al centro neretino.
Nel provvedimento veniva indicato il trasferimento del centro presso l’ospedale DEA di Lecce. Trasferimento mai avvenuto e mai esecutivamente programmato.
Inoltre, nella delibera si parlava anche di continuità assistenziale per le coppie prese in carico entro giugno 2019, ma ciò no è mai accaduto.
Così, ad oggi, un centinaio di donne pugliesi e non solo, visto che la struttura era considerata un’eccellenza e attraeva pazienti anche da fuori regione, dopo lunghi e faticosi percorsi medici e psicologici intrapresi, si sono visti sgretolare il proprio sogno di maternità e famiglia, con ripercussioni drammatiche e sconvolgenti, non solo dal punto di vista fisico.
Il centro di Nardò non ha mai avuto informazioni circa un eventuale trasferimento, tanto da aver nuovamente presentato la domanda di autorizzazione ai trattamenti, alla quale deve seguire l’ispezione del CNT (Centro Nazionale Trapianti). Ma l’ispezione non è mai avvenuta, per cui i trattamenti sono comunque sospesi.
Ad oggi, l’unico centro attivo in Puglia risulta Conversano che ha liste di attesa di circa 6 mesi.
Inoltre, beffardamente, ad agosto è stata concessa autorizzazione all’ennesimo centro privato.
L’Asl, dal canto suo, sostiene di aver ribadito ai dirigenti medici coinvolti nel centro di Nardò l’obbligo di assicurare il diritto di completamento dei cicli di Pma per le coppie già in carico entro il 10/06/2019 e il divieto di attivare percorsi di II livello per nuove coppie. Ma abbiamo scoperto che tutto ciò non corrisponde per nulla alla verità.
Nel mese di giugno la Direzione sanitaria ha sospeso tutte le attività, per loro il centro andava chiuso poiché era stato aperto il Pma presso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce.
Nello stesso mese, cosa sconcertante, sintomo di bipolare confusione, la stessa Asl ha dichiarato che non esiste alcun centro Pma di Lecce.
Rimane il fatto che il centro di Nardò, causa pandemia da Covid-19 ha dovuto chiudere, e non è mai stato più riaperto come tutti gli altri centri di Procreazione medicalmente assistita sul territorio nazionale. E nessuno riesce a dare spiegazioni alle donne sul perché hanno dovuto interrompere il loro trattamento medico.
Questo è per me il risultato di una politica finora tesa esclusivamente a tessere trame trasformiste per assicurare un solido consenso squisitamente politico e giammai popolare. Perché non riesco proprio ad immaginare il popolo pugliese capace di sostenere e convalidare una simile gestione della sanità.
Ancora una volta ne pagano le conseguenze gli indifesi, le donne già martoriate e devastate dalla sorte avversa che hanno altre possibilità e che non hanno la forza e la capacità di reagire e ribellarsi a soprusi e ingiustizie ingiustificate.______
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Le criticità evidenziate nel centro Procreazione medicalmente assistita di Nardò dal team ispettivo del CNT (Centro Nazionale Trapianti) e dalla Regione Puglia nel sopralluogo del 17 e 18 maggio 2017 (ragion per cui la Direzione Generale ASL LE aveva richiesto e poi ottenuto dai competenti Uffici Regionali l’autorizzazione al trasferimento del centro PMA dal PTA di Nardò al Presidio Ospedaliero Vito Fazzi Lecce) sono state rimosse.
Pertanto, nelle more del trasferimento del centro presso il Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce, la Direzione Generale ha fatto richiesta di nuova visita ispettiva agli organi competenti del Centro Nazionale Trapianti e della Regione Puglia per la verifica dell’avvenuto superamento delle criticità precedentemente evidenziate.
Ad accertata verifica di rimozione delle criticità, il percorso di genitorialità potrà quindi essere intrapreso a Nardò, prima del trasferimento del centro nel PO Vito Fazzi di Lecce.
GABELLONE (FDI): QUESTA REGIONE E’ INCURANTE DI CHI VUOLE DIVENTARE GENITORE, DOPO 9 MESI DI CHIUSURA NON SI SA PIU’ NULLA DEL CENTRO PMA DI NARDO’. IL DG ROLLO DIA DELLE SPIEGAZIONI
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonio Gabellone, ha chiesto l’audizione del direttore generale della ASL di Lecce, Rodolfo Rollo, in Terza Commissione
“La famiglia è l’ultimo dei pensieri del centrosinistra che Governa la Puglia.
Lo è nelle Politiche di sostegno economico, ma soprattutto lo è dal punto di vista sanitario, là dove tante coppie salentine, ma non solo, desiderose di diventare genitori sono state completamente abbandonate da marzo scorso, vale a dire da quanto il Centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma) di Nardò, diventato un punto di riferimento per la Puglia, è stato chiuso dalla Regione Puglia (delibera di giunta n.276 del 2 marzo scorso).
L’impegno era di trasferirlo al DEA di Lecce, ma sono passati 9 mesi e non si è mosso nulla, anzi ci sono donne che avevano iniziato il loro percorso a Nardò che non sanno dove andare e cosa fare.
Il problema riguarda centinaia di coppie già assistite o che invece hanno presentato la domanda di autorizzazione ai trattamenti oggi che oggi hanno come punto di riferimento solo Conversano, ma con liste di attesa improponibili.
“Per questo motivo ho chiesto l’audizione urgente del direttore generale della Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, nella Commissione Sanità (della quale sono componente) per conoscere il cronoprogramma del trasferimento al DEA del PMA di Nardò e la ripresa delle prestazioni visto che per molte coppie il passare del tempo non è indifferente”.