MOLESTA SESSUALMENTE PROPRIA DIPENDENTE.
Nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Stazione di Lecce Principale – coordinati dal Lgt. MATTIA – hanno tradotto agli arresti domiciliari N.A., imprenditore di Lizzanello, classe ’85, eseguendo un provvedimento cautelare emesso dal GIP di Lecce. Il provvedimento è stato notificato a San Foca, dove il giovane è stato rintracciato all’interno di un noto locale del posto di cui egli è il gestore e dove si sono consumati i gravi fatti di cui è accusato: violenza sessuale continuata e aggravata dall’abuso del rapporto di lavoro, essendo egli datore della vittima. L’ordinanza compendia una speditiva indagine condotta dai Carabinieri di Lecce avviata a seguito della denuncia della ragazza, ventenne studentessa leccese, formalizzata a metà maggio scorso: una sera la giovane si era presentata in caserma, in lacrime ed accompagnata dalla mamma, per mettere nero su bianco la violenza subita quella mattina. Invero, da qualche settimana e grazie all’intermediazione di un conoscente comune, la ragazza era stata assunta come barista all’interno del locale di N.A. e – sin da subito – era stata oggetto di gravi apprezzamenti a sfondo sessuale da parte del ragazzo, incurante della pesantezza delle sue affermazioni. Nonostante taluni episodi di palpeggiamenti ed atti osceni sottaciuti inizialmente dalla ragazza, solo quel 15 maggio si era verificato un fatto gravissimo. In un momento di inspiegabile mancato controllo dei freni inibitori, dopo averla ripetutamente palpeggiata dietro il bancone, nonostante ella avesse tentato di rifugiarsi nel bagno di servizio, la inseguiva e letteralmente le saltava addosso tentando di avere un rapporto, procurandole delle ferite. Solo le urla della donna imponevano un temporaneo stop all’aggressore, che così mollava la presa e lasciava andare la vittima. Il racconto, riscontrato dal referto, veniva riportato fedelmente e subito ai Carabinieri i quali, esperendo nell’immediatezza i doverosi approfondimenti, davano sostanza e riscontro alle minuziose dichiarazioni appurando che N.A., forte del suo ruolo di “datore di lavoro” e venuto a conoscenza della denuncia, aveva poi minacciato la ragazza di conseguenze indescrivibili a suo carico. Oltre a quel fatto si aggiungevano altri molestie subite nel giro di qualche settimana. Pur tuttavia in brevissimo tempo, su input della Procura della Repubblica (dott. Capoccia), veniva chiesto ed messo un provvedimento cautelare che, forse, ha scongiurato ulteriori e più gravi conseguenze. Ora il giovane dovrà riflettere accuratamente degli errori commessi.
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