LA STORIA / LE CONSEGUENZE DELL’AMORE
(g.p.)______
Anche se i fatti risalgono allo scorso mese di agosto, arriva solo ‘stasera, quando sono stati resi noti, in questa fresca e umida serata di fine novembre, e riscalda il cuore…E anche altro!
La storia arriva da Roma, in queste ore la notizia sta rimbalzando sul web, con molti del popolo di internet scandalizzati.
Dicono che si tratti di peculato; intanto che l’indagine andrà avanti, i due ‘colpevoli’ sono stati separati e destinati in due diversi, distinti e distanti reparti e ora rischiano la sospensione, se non il licenziamento.
Colpevoli di che?
E’ l’amor che muove il sole e l’altre stelle.
Ci vorrebbe la penna di Ennio Flaiano, a raccontarla, questa storia….
Io, ci provo alla bella e buona.
Allora, la tangenziale era vicina, le luci della metropoli brillavano nell’oscurità, i due vigili urbani, pardon, poliziotti di Roma Capitale, una donna quarantenne, un uomo molto più anziano di lei, stavano facendo rotta per andarla a riprendere con l’auto di servizio, al termine del controllo del territorio al quartiere Tor di Quinto, finito il turno di notte.
I finestrini erano abbassati, entrava un’aria pulita ed eccitante, senza più l’afa delle ore più calde.
Qualche gatto randagio giocava a rimpiattino con la luna, le cicale facevano da sottofondo orchestrale ai rumori sopiti del Tevere che lento se ne andava.
Ora l’auto si è fermata. Un attimo di relax, prima di tornare in Centrale, un po’ di meritato riposo, a fine turno.
Il posto è buio e isolato, a che punto è la notte?
Lui, respira più forte, ora, mentre la guarda, con gli occhi del desiderio.
Trova all’improvviso il coraggio di dirle quello che non le aveva mai detto.
Lei, deglutisce a fatica, e non dice niente.
Poi lui la sfiora e le dichiara la sua passione.
Lei, lo bacia per prima, come se non ci fosse più bisogno di parole.
L’emozione è palpabile, l’incendio di quei baci presto dilaga.
Le divise d’ordinanza volano via, si consuma in fretta un amplesso breve ma intenso, sofferto perché a lungo trattenuto, proprio per questo fragile e violento, nel vortice di un uragano di gemiti, sussurri e grida.
Ora sono appagati.
Non hanno consapevolezza di quello che hanno appena finito di fare, chi ama non riconosce, è straniero ad ogni evento.
Non pensano più a nulla.
Lei lo bacia ora teneramente, lui le regala un ultimo sorriso, prima che, ricompostisi alla meglio, riprendono la tangenziale e tornano alla base.
Ma dura poco la felicità, è sempre solo un disperso frammento di un attimo, futile ed effimero, di eternità, che passa presto, a lasciare solo rimpianti.
Non capiscono quell’aria di silenzio spettrale che c’è in Centrale, dove però tanto stanno poco, il tempo di riconsegnare l’auto di servizio e di tornare ognuno a casa sua.
Capiranno l’indomani.
Sai quando vorresti solo scomparire dalla faccia della terra, vorresti solo che in quell’attimo si aprisse una voragine davanti ai tuoi piedi che ti ingoi e ti sprofondi?
Nella concitazione del momento, i due amanti in divisa, anzi, senza, si erano dimenticati di chiudere la radio che collega ogni auto alla sala operativa, così i colleghi avevano sentito tutto fin dal primo momento, avevano registrato ogni passaggio, dall’inizio alla fine, e avevano fatto rapporto al Comandante.
Ora, di quella notte d’estate non resta che il ricordo al passato e un incubo al futuro.
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