MODA / MODE – TOO MUCH PURE PER GIGI
di Elena Vada______
Quest’ ultimo periodo, dell’anno 2020 è, caratterizzato, dalla filosofia del “Too Much”. TROPPO! Troppo di tutto, sempre.
Questa nuova tendenza, forse, è dettata dal momento difficile, che stiamo vivendo e dobbiamo superare. Ma, non la condivido.
Per questo motivo, ho scelto di scrivere di Gigi Proietti, a distanza di giorni, dalla sua scomparsa.
Non è morto un eroe, un Papa, uno statista, che ha fatto la storia.
È morto un artista dello spettacolo.
Un GRANDE ARTISTA italiano, ma, soprattutto, “romano de’ Roma”! Giusto l’affettuoso, ricordo e sentito commiato, tributatogli della sua città e dai suoi allievi e discepoli.
Forse, esagerata, tutta la coreografia, del contesto, dei suoi funerali.
TOO MUCH!
Tornando a Gigi Proietti, lo ricordiamo come cabarettista, trasformista alla Petrolini. Doppiatore dei più importanti attori americani: Burton, De Niro, Heston, Brando, Stallone, Hoffman.
Meraviglioso attore di teatro, più che di cinema e televisione.
Il suo più grande successo, a mio avviso, è la scuola di recitazione, da lui creata e condotta, fucina di grandissimi protagonisti dello spettacolo, dei giorni nostri: Brignano, Insinna, Massimo Wertmuller, Paola Cruciani, Marisa Laurito, Tirabassi, Laganà…
Meritava, a pieno titolo, l’appellativo di “Maestro”.
Nato a Roma il 2 novembre 1940 è morto, lo stesso giorno, del 2020, per problemi cardiaci. Ottant’anni precisi.
Viene descritto come uomo mite, generoso, molto riservato sulla sua vita privata.
Antifascista ed autentico comunista, benché, “senza tessera”, come precisava, mai pentito, però, delle proprie convinzioni.
Il “Globe Theatre” di Villa Borghese, sarà, a lui, intitolato.
Maestro Proietti,
noi, ti salutiamo, riconoscendoti, tutti gli onori dovuti ad un grande artista dello spettacolo.
La nostra “Standing Ovation”, ti giunga, udibile, ora, dopo chiasso, trambusto e delirio, di una città, Roma, commossa per la tua scomparsa. Una città, che ti ricorderà e porterà nel cuore, per sempre, come noi tutti.
È calato il sipario per l’ultima volta, su un tuo monologo, maestro.
A platea vuota, ti diciamo. BRAVO!
e
GRAZIE.
Category: Costume e società, Cronaca
Giusto onore