MODA / MODE – L’OLIO, QUELLO BUONO
di Elena Vada______
“LA QUALITÀ COSTA!”.Così, sentenziava, mio padre, avendo studiato “merceologia” (disciplina che si occupa di produzione, caratteristiche, uso, delle merci).
Lo spiegava, e rispiegava, in occasione dei “presunti affari” che mamma gli sottoponeva, in diverse occasioni e per prodotti vari.
Scarpe di pelle, acquistate per cinquemila lire, al paio (erano gli anni Settanta), maglie in pura lana, su per giù, la stessa cifra, e pura seta acrilica.
“Si devono considerare: materia prima, produzione, lavorazione, confezione… ” ribadiva, papà.
Povero Umberto, fiato sprecato!
Gli affari di mamma, si sono, moltiplicati, nel tempo, nonostante, le prediche, finendo, poi, in fondo a cassetti, o sotto la scopa.
Su una cosa, mio padre, è, comunque, sempre rimasto, ferreo, intransigente, inflessibile: la qualità del vino e dell’olio.
Il vino, lo andava a cercare e comprare, nella sua terra d’origine: le Langhe (era nativo di Neive, provincia di Cuneo) e non badava a spese. Assaggiava, sceglieva, acquistava, quasi orgoglioso, oltre che soddisfatto.
Per l’olio: la Puglia.
Colleghi, amici, conoscenti, ci consigliavano il loro prodotto, personale.
Erano, probabilmente, aziende di famiglia, che ci recapitavano damigiane di, non so, quanti litri, d’olio extravergine.
Le mie merende quotidiane, ai tempi: pane-olio-sale; pane-olio-pomodoro-origano.
Mia nonna, napoletana, cucinava, friggeva e friggeva, sempre con quel nettare: leggero, fragrante, gustoso.
Pizze, zeppole, patate, crocchette, friarielli, ciurilli, panzerotti…
Irripetibili!
L’olio della vostra terra, cari leccesi, è un bene, inestimabile, da preservare, combattendo, con determinazione, la maledetta, xylella (51% di produzione olio, in meno, quest’anno, rimportano le statistiche ufficiali, Coldiretti).
È una ricchezza senza uguali, senza paragoni.
Un prodotto, di cui abbiamo il culto.
Del quale, non abbiamo mai fatto a meno, in famiglia e fuori, che, continuiamo e coninueremo ad acquistare…” Costi quel che costi!”.
E pur confrontandolo con altri olii, della nostra Italia, altrettanto validi, il “pugliese” resta sempre il migliore, il top dei top, per il quale merita spendere, qualche euro in più.
“LA QUALITÀ, SI PAGA VOLENTIERI!!” diceva papà.
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