TESTIMONIANZE DEI NOSTRI ANTENATI SALENTINI DI CINQUEMILA ANNI FA A SERRA CICORA, NARDO’
(Rdl)______Il Comune di Nardò ha acquistato da privati la porzione del pianoro del pianoro di Serra Cicora dove era stata scoperta una necropoli risalente al Neolitico.
Costo dell’operazione: 120.000 euro, finanziati dalla Regione Puglia.
Il pianoro di Serra Cicora è stato dichiarato bene di interesse culturale dal Mibact, la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, che lo aveva sottoposto a vincolo dal 2013.
Il sito, che domina un tratto di costa a poca distanza dalla baia di Uluzzo, rappresenta una parte essenziale del Distretto della Preistoria di Nardò che trova spazio anche nel percorso di visita del Museo della Preistoria di Nardò.
Questa importante testimonianza del Neolitico è stata individuata grazie a una segnalazione fatta nel 1995 dal Gruppo Speleologico Neretino.
Il sito è stato poi al centro di una campagna di scavi sotto la direzione della professoressa Elettra Ingravallo dell’Università del Salento, tra il 1998 e il 2005.
Un sito con caratteri cultuali e funerari riferibili a un periodo compreso tra VI e V millennio a.C. che evidenzia l’esistenza di pratiche cultuali complesse. Ad un antico rito di fondazione è stata attribuita la deposizione di una donna su cui poi fu intrapresa l’opera di edificazione di un muro difensivo.
Una seconda fase di occupazione del pianoro è sicuramente attestata per il periodo compreso tra 4600 e 4300 a.C.. A questo lasso di tempo risalgono le testimonianze più numerose e significative rinvenute nel corso delle indagini archeologiche.
Abbiamo infatti significative evidenze di un utilizzo dell’area a scopo cultuale-funerario da parte di una o più comunità insediate nelle vicinanze. La funzione di necropoli attribuita al sito è comunque ben dimostrata dalle numerose sepolture individuate, trentadue individui inumati in strutture di grande impatto visivo quali circoli funerari e tombe megalitiche.
Il pianoro di Serra Cicora è uno degli esempi meglio documentati di necropoli in Italia meridionale, grazie al buono stato di conservazione delle strutture, all’organizzazione dei luoghi destinati ai defunti, alla complessità dei rituali attestati, alla quantità di dati recuperati.
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