IL SIGILLO DEL MARCHESE- ROMANZO DI GIUSEPPE PASCALI

| 3 Giugno 2013 | 1 Comment

Intrighi, segreti e il leggendario amore di Francesco Castromediano e Beatrice Acquaviva d’Aragona ne «Il sigillo del marchese», il nuovo romanzo di Giuseppe Pascali. La presentazione mercoledì 5 giugno alle ore 18.30 nella Galleria del Palazzo Ducale a Cavallino, in concomitanza con l’uscita nazionale in libreria.

 

Mercoledì 5 giugno 2013 alle ore 18.30, nella Galleria del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino, Giuseppe Pascali, giornalista e scrittore, presenterà il suo nuovo romanzo Il sigillo del marchese (Lupo Editore), in concomitanza con l’uscita nazionale in libreria. Ad aprire la serata saranno i saluti del Sindaco della Città di Cavallino Avv. Michele Lombardi e dell’Assessore alla Cultura On. Avv. Gaetano Gorgoni. A seguire, la presentazione del volume con gli interventi di Raffaele Gorgoni, giornalista Rai, di Alessandro Laporta, direttore della Biblioteca “Nicola Bernardini” di Lecce e dell’autore. Reading di pagine scelte con l’attrice Carla Guido, interventi di musica barocca con l’ensemble “Le armoniche stravaganze”: Anna Aurigi, Stefania Patavia (soprani), Gianluca Milanese (flauto a becco) e Francesco Scarcella (clavicembalo). Modera il giornalista Ludovico Malorgio.

 

 

Il libro

 

La morte della ventottenne Beatrice Acquaviva d’Aragona – sposa di Francesco Castromediano e amatissima marchesa di Caballino – si abbatte sul feudo come una tragedia inaccettabile. Ma mentre la piccola corte salentina cade nella disperazione, c’è chi di quel lutto inatteso gioisce; don Pietro Altomonte, arrogante signorotto leccese, incarica i suoi “bravi” di recuperare i documenti che attestano i diritti dei Castromediano sui possedimenti caballinesi, per impadronirsene.

Il crudele Ferrando e Lupo, l’uomo dal fiuto infallibile e dal tormentato passato, corrompono, intimidiscono e giungono ad uccidere per scoprire il nascondiglio di quelle carte, ma senza esito, tanto più che il segreto di don Francesco è ben altro…

Nell’arco di ventisei anni, da quei primi eventi fino alla morte del marchese Francesco Castromediano, tra storia e leggenda il racconto scorre nelle vie del borgo di Caballino e nelle campagne circostanti, tra le mura del convento voluto dalla marchesa devota a san Domenico di Guzman e nella coscienza turbata del priore padre Bonaventura, inquieto depositario di segreti propri e altrui. Nel frattempo arriva il flagello della peste a ricordare agli uomini la loro fragilità, ma anche a pareggiare i conti.

E la memoria di un amore straordinario troverà i suoi testimoni.

 

 

Giuseppe Pascali (Lecce, 1970), è laureato in Materie Letterarie all’Università degli Studi di Lecce. Giornalista, scrive per “La Gazzetta del Mezzogiorno” occupandosi di Cultura e Spettacoli ed è direttore responsabile del quotidiano online Salentoinlinea.it. Ha realizzato numerosi servizi su lirica, musica sinfonica e bande musicali del Mezzogiorno d’Italia. Ha intervistato personaggi dello spettacolo tra cui Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Al Bano, Monica Guerritore, Margherita Buy, Sebastiano Somma ed Ennio Fantastichini e scrittori come Roberto Pazzi e Valerio Massimo Manfredi. Ha seguito seminari di approfondimento giornalistico con Duilio Giammaria, Antonio Caprarica (Rai 1), Piero Dorfles (Rai 3) e Salvo Sottile (Canale 5). Addetto stampa del Concorso Internazionale “Tito Schipa” per giovani cantanti lirici. Ha pubblicato con Capone Editore i saggi La banda di Lecce. Dal concerto cittadino alla Schipa-D’Ascoli (2006), Bande di Puglia. Il teatro sotto le stelle (2008), Gli Spiziotti. Storia della banda dell’Ospizio Garibaldi di Lecce (2009). Nel 2011 ha pubblicato il romanzo Il maestro della banda (Edizioni Grifo), ristampato in seconda edizione nel 2013.

 

Category: Libri

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Comments (1)

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  1. Giuliano Carlino ha detto:

    Libro che si lascia leggere con scorrevolezza, le descrizioni di Giuseppe sono precise , puntiglio9se e descrittive al massimo, tant’è che in alcuni punti descrittivi mi riportano alla mente Hemingway. Un bel romanzo basato su una storia d’amore veramente vissuta , un pò alla Manzoni il destino ineluttabile che ostacola il proseguimento di un amore eccezionale e con lo stesso castigo a chi il destino ha dato la possibilità di ostacolare la vita di un uomo giusto. D’altronde per un musicologo come Giuseppe abituato ad ascoltare contrappunti e melodie , capacissimo di trasformare questo sentire in parole scritte. Bravo Giuseppe.Carlino Giuliano

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