IMMIGRATI IN ITALIA, PROBLEMI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA PER IL CONTAGIO DAL VIRUS COVID 19. LA PROTESTA DEL SINDACATO DI POLIZIA LES, LUCA ANDRIERI: “sulla nostra pelle gira una roulette russa”

| 21 Agosto 2020 | 0 Comments

(Rdl)______“Accogliere, con le dovute condizioni e nei limiti del possibile, è un segno di umanità. Chi è ospite, è sacro e merita la nostra attenzione! Ma sacralità e attenzione vanno ancor più garantite quando c’è di mezzo la salute della collettività e non si può quindi permettere che, di fronte ad episodi lesivi di tale sacro diritto, si taccia chiudendo entrambi gli occhi!”.

Comincia così il comunicato che questo pomeriggio ci ha mandato da Roma Luca Andrieri (nella foto, insieme ai suoi colleghi), Segretario Generale del Sindacato di Polizia Libertà e Sicurezza (LeS), in cui commenta quanto avvenuto nel centro di accoglienza “Mondo Migliore” di Rocca di Papa, in provincia di Roma.

Un caso in evidenza, come quello di  del centro di accoglienza di Treviso, all’ex caserma Serena di Casier; così altri problemi di controllo e di gestione in strutture simili in diverse zone in Italia, anche in Puglia .

 

La dichiarazione di Luca Andrieri così prosegue: “E’ purtroppo qualcosa che già temevamo accadesse, ciò che ieri si è consumato presso il noto centro ecclesiastico dei Castelli Romani, gestito con la collaborazione di volontari di una cooperativa sociale che accoglie da tempo al suo interno numerosi migranti.

Infatti, si è accertata la positività al Covid-19 a circa una ventina di ospiti.  Operatori di Polizia del Reparto Mobile, quindi, sono stati impiegati di accedere all’interno dell’area e prelevare coattivamente i soggetti contagiati dal virus, poiché alcuni di essi, rifiutando l’isolamento ed il trasporto presso strutture sanitarie, creavano disordini e avevano già tentato la fuga nei giorni precedenti…

Non sono mie invenzioni o esagerazioni, in quanto ci sono numerose foto a testimoniarlo su social ed organi di stampa che gli agenti di Polizia intervenuti sul posto, sembravano i medici degli ospedali spagnoli all’inizio dell’ondata pandemica nella penisola iberica!

Vedere servitori dello Stato, indossare sulle divise dispositivi di protezione inadeguati, ha ridicolizzato i poliziotti agli occhi di un’intera comunità.

Infatti le tute indossate sembrano quelle dell’AMA (Azienda Municipalizzata Ambiente di Roma), cioè camici che non appaiono per nulla idonei al contenimento dal rischio contagio.

Questo, a diversi mesi di distanza dall’inizio della proclamazione degli ‘stati di emergenza’, lo riteniamo grave ed intollerabile, ancor più con la consapevolezza che, i soggetti con cui i poliziotti dovranno entrare in contatto potrebbero ostacolare l’azione dei colleghi, opponendo resistenza al trasferimento e lacerando i camici, in tal modo mettendo ancor più a rischio la salute dei poliziotti!

 

Ogni giorno dobbiamo assistere a malcelati spot pubblicitari del rappresentante del governo di turno, che loda la gestione dell’emergenza sanitaria e la perfetta capacità logistica, di uomini e mezzi, di affrontare anche eventuali nuove ondate pandemiche, assicurando gli italiani che nulla di eclatante potrà più accadere. Ma di fronte a questi episodi, che si aggiungono alle ancor più esilaranti marce indietro sulla fine dei divieti, che in queste ultime ore sono sotto gli occhi di tutti, fanno capire quanto i nostri politici non sappiano ancora cosa significhi veramente sicurezza e prevenzione, mandando unicamente a mettere toppe qua e là alle Forze dell’Ordine quando la situazione si fa critica”.

 

Il Segretario sindacale infine conclude: “In occasione dell’assurda scarcerazione di boss mafiosi, avvenuta tempo fa, avevamo già manifestato la consapevolezza che, probabilmente, come rappresentanti di questo Stato era stato sbagliato tutto, perché si è ingenerato un sentimento di disincanto e perdita della convinzione di stare al servizio di un Governo che ci tutela, non garantendo più il nostro operato ed esponendoci al pericolo, senza più neanche la certezza che i criminali restino in carcere…

Ora aggiungiamo la ragionevole consapevolezza che quando non ci pensa il criminale di turno, sono virus e malattie ad esporci ai medesimi rischi…con istituzioni ancora una volta indifferenti e mai risolutive nei loro interventi!

Ancora una volta però, uomini e donne in divisa, hanno dimostrato di tenere alla divisa che indossano ed ai valori che essa rappresenta, portando a termine il loro lavoro e trasferendo i primi quattro migranti presso l’ospedale militare del Celio di Roma. Ma ce ne sono altri 16 ancora da prelevare nei prossimi giorni e mettere in sicurezza…così la roulette russa sulla pelle dei poliziotti tornerà a girare, come il tamburo carico di un revolver invisibile.

Noi del LeS non resteremo inermi e non permetteremo che ciò accada, senza che i nostri colleghi possano avere adeguati strumenti con cui difendersi da una minaccia invisibile quanto reale”.

Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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