ANCORA POLEMICHE SUL PRONTO SOCCORSO
(Rdl)______“Bisogna parlarne e urlarlo ai quattro venti poiché diventi motivo di vergogna per tutti quei politici che hanno ridotto la Sanità Pugliese in questo stato”.
E’ di nuovo bufera sul pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, definito “da terzo mondo” in due comunicati stampa, con relativa documentazione del 19 e 29 maggio scorso dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luigi Manca.
Prendendo spunto da una denuncia giornalistica di TeleRama, questa mattina urla Paolo Pagliaro, della Lega, che parla di “situazione drammatica”, che così spiega la sua polemica:
“Bisogna attendere dalle sette alle dodici ore prima di avere la possibilità di essere visitati e assistiti, non per mancanze dovute all’inefficienza del personale, perché tutti gli operatori, infermieri e medici, meritano una medaglia per l’impegno e la passione con cui svolgono il loro lavoro, ma perché la Politica ha smembrato e chiuso strutture cancellando i diritti dei cittadini che soffrono, senza avere la certezza della cura e dei servizi ai quali dovrebbero accedere senza avere questi problemi.
Eppure in modo ignobile i politici provano a propinarci la storiella di un ipotetico miglioramento delle strutture ospedaliere pugliesi, di passi in avanti, di una nuova stagione della Sanità, sono tutte bugie e dovrebbero vergognarsi.
È inaudito e paradossale vedere file di ambulanze parcheggiate con gli ammalati all’interno attendere per ore prima di poter scendere la barella ed una volta dentro bisognerà attendere altre ore mentre i medici e gli infermieri fanno le corse contro il tempo per salvare delle vite e per cercare di spostare in reparto dove però non ci sono posti e il più delle volte restano ricoverati in Pronto Soccorso anche due o tre giorni prima di avere una giusta collocazione.
Questa è la fotografia di quello che giornalmente accade, questa è la realtà dei fatti: hanno ridotto ai minimi termini la Sanità Pugliese. Basta, siamo stanchi, le cose devono cambiare. Si facciano da parte i colpevoli, abbiano il buonsenso di non presentarsi più”.