ESCE IN E-BOOK EDITO DA IL RAGGIO VERDE “LecceCronache dal Coronavirs” DI RAFFAELE POLO
UN PASSATO PROSSIMO CHE ABBIAMO CONDIVISO E CHE E’ DIVENTATO GIA’ STORIA
(g.p.)______«Mi sono divertito a rileggere questi scritti che sembrano essere testimonianze di un altro tempo, e invece era ieri, proprio ieri che soffrivamo. Del resto, è così: gli aspetti negativi scompaiono presto, meno male. Se ne vanno, come gli anni, e noi non ce ne accorgiamo».
Così Raffaele Polo ha commentato l’uscita di “LecceCronache dal Coronavirus”, un e-book edito da Il Raggio Verde, disponibile sul sito BookRepublic al costo di 3,99 euro (copertina e link di riferimento per l’acquisto qui sotto).
Poi mi ringrazia: “per la professionale, infaticabile rifinitura e cura delle foto di corredo, nonché per la creazione dei titoli che solo lui li sa fare così bene, ogni giorno doveva inventarsene una nuova, non è facile”.
In realtà, sono io che devo ringraziare lui, per l’onore che fa a leccecronaca.it con i suoi ‘pezzi’ di arte, cultura, libri e varia umanità, sempre interessanti e mai banali, scritti nella sua prosa leggera e mai saccente, sempre gradevolissima, come le LECCECRONACHE, che, partendo dal dato magari personale, si elevano ad una dimensione di interesse superiore.
Dato il particolare momento, Raffaele Polo ha dato il meglio di sé, in quei pezzi raccolti ora in forma organica in questo libro.
Cominciò il primo giorno del lockdown, finì l’ultimo: “dispersi frammenti di un periodo diventato già Storia. Pensieri, considerazioni, letture e frammenti di quotidianità nel tempo sospeso cui ci ha costretti il Covid 19” – raccontano le note editoriali della pubblicazione – ” un momento della nostra vita che è già sui libri di Storia: settimane complesse e difficili cui spesso proprio la lettura, la forza della “poesia”, ritrovata nei versi di grandi autori (Vachel Lindsay, Umberto Saba, Giuseppe Ungaretti, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli) o anche di canzoni (Mal, de André) che abbiamo riascoltato con un pizzico di nostalgia hanno sostenuto la solitudine e riempito di senso le giornate vuote e tristemente uguali della clausura forzata”.
Sì, la Storia siamo noi.
Lo siamo stati, l’abbiamo fatta insieme, pure in “una clausura, ben oltre la quarantena, che ci fatto desiderare gesti fino a qualche tempo prima dati banalmente per scontati, (dal lievito al caffè con gli amici, alle strette di mano, agli abbracci), che ci ha costretti a “vederci” con videochiamate e dirette facebook. O che ci ha visti spesso buttati davanti ad una TV a riscoprire la poesia dei film in bianco e nero o a riaprire appunto un libro. E il cerchio si chiude”.
Alla dichiarazione di Raffaele Polo, alle note editoriali, mi permetto di aggiungere solamente il dato della straordinaria partecipazione dei nostri lettori, soprattutto tramite social, verificata giorno per giorno, a mano a mano che uscivano i pezzi, commentati e condivisi.
Il bello dell’on line.
Mi limito a citare le note sull’uso delle mascherine, sulle file al supermercato, sulla ‘caccia’ al lievito per fare torte e pizze in casa, che svilupparono una sentitissima partecipazione e una straordinaria condivisione.
Così, abbiamo esorcizzato la paura, e ci siamo fatti compagnia, in quella solitudine disperata e disperante.
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