RIAPRONO LE DISCOTECHE / UN LENTO, L’ULTIMO ORAMAI
(Rdl)______“Conosco bene il settore, essendo stato tra i pionieri della movida e delle notti a ritmo di musica, ne conosco pregi e difetti e ne conosco l’importanza e per questo dico che è importantissimo mettersi al fianco di questi imprenditori che rischiano di rimanere impantanati nella crisi”.
Arriva questa mattina una dichiarazione giustamente preoccupata di Paolo Pagliaro, dirigente regionale della Lega, che così prosegue:
“Il dopo Covid-19 continua troppo lentamente in Italia e la crisi economica rischia di lasciare strascichi di dimensione enormi, difficili da gestire in futuro.
Da lunedì 15 giugno potranno riaprire le discoteche ma con regole che comunque non permetteranno agli imprenditori del settore di mantenere la struttura, anche perché sono rimasti senza nessuna forma di aiuto o ristoro per i tanti danni che hanno subito e che subiranno anche dopo la riapertura a causa delle regole che devono seguire”.
Stando così le cose, è facile capire già subito cosa accadrà:
“Danni ingenti subiranno i locali del nostro Salento, che rappresentano una festa, e sono tra i più rinomati del Paese ed hanno battuto sempre il ritmo del relax e del divertimento.
In questa nuova fase i gestori devono organizzare spazi per un accesso ordinato e garantire le distanze che dovranno essere minimo di un metro tra i clienti e almeno due metri tra chi usufruisce della pista da ballo.
Chi vorrà ballare potrà farlo dunque negli spazi esterni con giardini e terrazze, negli ambienti al chiuso bisognerà sempre avere le mascherine ed anche all’esterno quando la distanza tra un cliente e l’altro è meno di un metro; il personale dovrà indossare sempre la mascherina ed infine non sarà consentita la consumazione di bevande al banco ma soltanto da seduti con i dovuti accorgimenti.
Tutto questo è un controsenso, limiterà gli incassi ma anche gli accessi, ma potrebbe andare anche bene in questa fase qualora il Governo, invece di suonare musica stonata, comprendesse il danno economico degli imprenditori di questo comparto che vantava (purtroppo adesso non più sarà così) circa centomila addetti e 4 miliardi di euro di indotto senza calcolare l’effetto moltiplicatore, e creasse delle forme di supporto economico importante.
Non è stata emanata nessuna misura, questo è inconcepibile, e sarebbe il caso che il Governo ritornasse sui suoi passi e aiutasse gli imprenditori ad ammortizzare le perdite.
Conosco bene il settore, essendo stato tra i pionieri della movida e delle notti a ritmo di musica, ne conosco pregi e difetti e ne conosco l’importanza e per questo dico che è importantissimo mettersi al fianco di questi imprenditori che rischiano di rimanere impantanati nella crisi.
Il Governo per una volta dimostri di essere lungimirante.
Pensiamo al futuro”.
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