LE ANALISI CONFERMANO I VELENI NELL’ARIA DI BRINDISI
(Rdl)______Non aveva fatto bene: aveva fatto benissimo, a chiudere d’autorità quella fabbrica che buttava in aria veleni cancerogeni. Al Sud è ora di finirla, con l’imposizione di un devastante inquinamento, in “cambio” di posti di lavoro. Basta dover sottostare ad un ricatto diventato intollerabile. Bisogna chiudere tutte le attività inquinanti, e avviare una seria riconversione economica del territorio.
A Taranto, a Brindisi, e anche a Lecce, dove le polveri letali arrivano trasportate dalle correnti aeree, che le fanno muovere per decine di chilometri.
Il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi ritorna sulla sua decisione, nel senso che la spiega e la motiva, dati alla mano, con un post su Facebook, pubblicato alla vigilia di un confronto con i vertici aziendali di Eni Versalis previsto per giovedì prossimo a Bari. Eccone ilo testo integrale______
“Abbiamo ricevuto da Arpa il report preliminare sulla qualità dell’aria tra il 16 e il 20 maggio, periodo in cui erano previste le attività di manutenzione da parte di Versalis.
Emerge un evidente numero di picchi delle concentrazioni di benzene e di toluene in questi quattro giorni. In particolare, è emerso chiaramente un importante e diffuso fenomeno di inquinamento di benzene rivelato in diverse fasce orarie nelle cabine presenti nell’area di Brindisi in maniera molto marcata nelle centraline Terminal Passeggeri, via Dei Mille, Casale, Sisri in zona industriale e Micorosa area immediatamente esterna al perimetro del Petrolchimico.
Il valore massimo si riscontra proprio al perimetro dello stabilimento Petrolchimico il 17 maggio alle 12 con un valore di 35 microgrammi/metrocubo, un valore tra 200 e 300 volte superiore ai normali trend orari.
Inoltre picchi molto elevati, superiori anche al valore medio, si sono rilevati anche nelle altre stazioni cittadine negli stessi giorni.
In particolare il 20 maggio tra le 16 e le 17, in cui tanti cittadini hanno segnalato odori acri intensi in città, i valori di benzene sono stati tra 16 e 21 microgrammi/metrocubo (il valore medio annuo non deve essere superiore a 5, ma su otto ore non deve superare 3, secondo il Report delle Protezioni ambientali).
Anche il toluene, nota sostanza cancerogena, ha fatto evidenziare netti incrementi nei giorni di fermo e di avvio. Così come preoccupante è anche la circostanza che i forni di cracking risultano, dal 13 al 20 maggio, in stato di guasto con dati invalidi.
Il quadro che ne emerge è chiaro quanto preoccupante per la salute pubblica poiché benzene e toluene sono potenti cancerogeni e le esposizioni, anche a picchi di concentrazione oraria, risultano estremamente pericolose per la salute.
Troviamo quindi conferma nel report sulla qualità dell’aria alla nostra decisione di sospendere l’attività degli impianti con un’ordinanza urgente.
È evidente che la tutela della salute non riguarda solo i cittadini di Brindisi ma anche gli stessi lavoratori, viste le rilevazioni della centralina Micorosa nelle immediate vicinanze del perimetro dello stabilimento Petrolchimico, che ha raggiunto i valori massimi per la concentrazione di benzene.
È sempre più necessaria ed urgente l’apertura di un confronto con il governo nazionale per dare a Brindisi la giusta attenzione. La necessità delle riconversioni ecologiche, che riguarda Taranto, la ritroviamo anche nella città di Brindisi. Dobbiamo quindi affrontare un passaggio decisivo con l’obiettivo comune di salvaguardare ambiente, salute e lavoro. Non è più tollerabile dover scegliere tra la salute e il diritto al lavoro. È questo il tema su cui tutti dovrebbero dare il loro contributo anziché sottrarsi alle proprie responsabilità con dichiarazioni che sono state immediatamente smentite dai fatti.”______
LA RICERCA nel nostro articolo del 21 maggio scorso